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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. X
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Crescini, Vincenzo: Frammento di una serie d'arazzi nel museo di Padova
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0462
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FRAMMENTO DI UNA SERIE D'ARAZZI NEL MUSEO DI PADOVA

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altro che uno di quegli accessori ornamenti di cui s'incorniciavano gli arazzi; ma può anche sup-
porsi che dell'accessorio l'artefice abbia profittato per adombrarvi allegoricamente il contenuto del
racconto accennato nei versi già riferiti: il lupo allora sarebbe Fromons, l'agnello il figlioletto
innocente di Renier, che egli ha ucciso, e il cane insecutore il vindice Giordano.

Dopo l'esordio, la storia. Ecco Fromons, che, con seguito d'armati, per nave da Rordeaux si
reca a Elaye. Sventolano in alto pennoncelli, che presentano segnata nel mezzo una F, iniziale del
nome Fromons. La stessa lettera dentro cerchielli fiammeggiati, che fregiano l'azzurra veste di uno dei
guerrieri. Superiormente i versi:

Regardes de bordiaus fromon
qui par mer ua en de dromon
a blaiues pour gerat traiir
scn neueu seri fait ahair.

«Guardate Fromont di Bordeaux, che per mare va in nave a Blaye per tradire Girardo, suo
nipote: sì ne dev'essere odiato ».

Subito appresso si vede che dalla nave fu gettato un ponticello per lo sbarco: un uomo d'armi,
con lancia in mano, vi passa sopra per scendere a terra. Gli traversa il busto, diagonalmente, una
fascia, con cerchielli, nel mezzo dei quali scorgonsi le lettere a, L.

Fromons è smontato con il seguito: incontro, dal castello, che si vede nel fondo, gli è uscito,
ad accoglierlo festevolmente, Girardo insieme alla sua corte. I due signori si abbracciano. L'uno,
Fromons, ha giubba turchina ornata di rossi fiori, e calze del colore stesso; l'altro, Girardo, ha
bianca la giubba con fregi azzurri, e le calze di colore diverso, l'una bianca come la giubba, l'altra
azzurra al pari de' fregi di quella. Nei versi esplicativi sono espressi i saluti, che i due si scambiano :

Girart dieue vous croisso borite
nies ie vous uieng par amiste
ueir enblaiuos uo maison
car mout vous aing cest bien raison.

« Girardo, Dio più sempre vi prosperi : nipote, io vengo per amistà a vedervi in Blaye, la vostra
casa, perchè molto vi amo, ed è ben ragione».

Oncles bien soiies uous uenus
damour sui bien a uous tonus
car noblement meuenes uir
honnerer uous doy et sentir.

«Zio, siate il benvenuto; assai grato vi sono, poiché cortesemente venite a vedermi: onorar vi
deggio e servire».

La quartina seguente, nella quale son le parole soggiunte novamente da Fromons, non si legge
tutta, per la interruzione dell'arazzo:

Sire gerart uous...
biendeuous faire...
de luy porter foy...
menes le ablaue...

Presso Fromons è un gentiluomo con lunga veste rossa, all'estremo inferiore della quale leggonsi
le parole: la belle dia... la. Una gamba di Fromons, attraversantesi a parte della figura del genti-
luomo, interrompe la terza parola, e rende anche meno esplicabile l'intero motto. Dietro Girardo,
di tra '1 seguito, scorgonsi due donne: una sarà Ermengarda, la moglie sua; l'altra, un'ancella.
Sopra a questa scena vedesi la nave allontanarsi con i guerrieri, di mezzo a' quali spicca una figura
d'uomo, che fa cenni come di saluto.

Nel fondo, monti rivestiti di piante varie, di cui le forme e i contorni sono accuratamente di-
segnati: al primo piano sempre la solita incorniciatura del suolo verde, smaltato di fiorellini, con
conigli graziosamente atteggiati: in alto una fascia frastagliata e latugata: a sinistra nessuna traccia
di fregi.

Archivio storico dell' Arte. - Anno II, Fase. X.

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