Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 2.1889

DOI Heft:
Fasc. X
DOI Artikel:
Nouvi documenti
DOI Artikel:
Recensioni e cenni bibliografici
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0470

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRAFICI

425

16 Marzo 1640.
«Alla s.ra Artemisia Gentileschi

« Hò graditi con gusto particolare i Quadri ch'ella
m'ha mandati, e molto più il termine amoreuole con che
ha uoluto accompagnarli. La ringrazio degli uni, e

dell'altro; e goderò che si come tanto di lontano ella
inuonta modi por obligarmi, cosi troui maniere onde
impiegandomi in cose di sua soddisfazione io possa
corrisponderlo.

« E senzapiù le auguro da Dio sig.re itera conten-
tezza, e prosperità ctc. ».

RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRAFICI

M. Santoni - Nocelleto, il trittico di Santa Maria, e
l'ospizio dei poveri. — Camerino, tipografia T. Mer-
curi, 1887.

Il Santoni comincia col fare un po' di storia sulla
borgata di Nocelleto, sul convento e sulla chiesa di
S. Maria presso Visto, in quel di Camerino (Marche);
e questa parte noi la trascureremo, per venire a quello
che più direttamente può interessarci.

Secondo quanto suppone il Santoni, il trittico di Nocel-
leto risale allo scorcio del secolo xv: osso è posto
nel giro del coro, dietro l'aitar maggiore della nominata
chiesa di S. Maria.

Cominciando a far la descrizione del quadro, l'A.
dice che questo monumento insigne di pittura in tavola,
in origine si presentava in tre grandi scomparti verti-
cali, divisi da quattro svolte colonnine tortili finite in
altrettante cuspidi piramidali; sormontati da tre pinna-
coli a grandi fogliami; il tutto di disogno gotico, quan-
tunque invece dell'ogivale predomini l'arco di tutto
sesto. Ora però le sommità delle cuspidi o dei pinna-
coli sono state tolto via, od il resto del trittico fu in-
quadrato in una cornice massiccia del Seicento, che
tutto d'intorno lo circonda. Il dipinto misura m. 1.70 in
largo, e poco più in altezza. I tre comparti verticali si
compongono delle seguenti rappresentazioni.

Noi mozzo sta la Vergine assisa in un trono di da-
masco cremisino; vesto una tunica rossa, stretta alla
vita da una ricca cintura, ed è tutta ammantata di drappo
coleste lumeggiato con rabeschi d'oro. Sul ginocchio
sinistro reggo il divin bambino ignudo completamente;
sovrastanti al trono, quattro angeli lo attorniano il capo
in devota venerazione.

I due comparti laterali si dividono in due ordini o
piani; in ognuno di ossi sono quattro figure di santi.
Dal lato del Vangelo, sull'ordine superiore, o proprio
vicino alla Vergine, l'arcangelo S. Michele, armato del-
l'asta, regge la bilancia. Il suo abito è di verde cupo,
od una tracolla rossa gli traversa il petto; ha le ali
cangianti.

Il prossimo quadro ritrae san Ludovico, vescovo di To
Iosa, col pastorale nella destra e nella sinistra mano un
libro; in capo la mitra, ed un ricco pluviale scende so-
pra la tunica minoritica.

Dall'altra parte dell'epistola, e noi medesimo ordine,
primo accanto alla Vergine è san Bernardino da Siena,
volto di profilo, in atto di predicare, con un libro in
mano, sul quale leggesi scritto : In nomine Iesu omne
genuflectalur, celestium, terrestrium, infernorum. Se-
gue santa Chiara in veste rosata, raccolta da una cintura
alla vita, velata, in modo però da far vedere la bionda
capigliatura. Sostiene con ambe le mani il piccolo ta-
bernacolo con la santa Eucarestia. Le quattro imagini
descritto sono in mezza figura, separate fra loro da co-
lonnine che sostengono archetti centinati.

Nell'ordine inferiore stanno parimente quattro ima-
gini in figura intiera, ciascuna nella sua incorniciatura
a nicchia che corrisponde alla partizione del piano so-
prastante. Dalla parte del Vangelo il primo in fuori è
san Pietro in tunica verdognola con sovrapposto un pal-
lio rossastro. Ha la tosta nuda, capelli radi e barba
crespa. Con la sinistra impugna le chiavi e con la
destra tiene un libro aporto, sul quale leggonsi le
parole: Tu es Chriatus filius Dei vivi. Prossimo è
san Francesco semplicemente vestito del rozzo saio, di-
stinto dall' impronta dello sacre stimmate, e brandente
una sottile croce astata. All'opposta parte dell'epistola
vediamo il Battista coperto di una sottoveste lanuta,
con sopra un pallio verde, foderato di rosso. Ha il
crine incolto, lo gambo nudo. Nella benda che attornia
un'asta finita in croco, mostra la scritta: Ecce agnus
Dei. Da ultimo sant'Antonio da Padova vestito anch'egli
da semplice frate, con un libro chiuso nella sinistra ed
una fiamma sulla destra.

Il trittico è terminato alla baso da una predella
divisa in nove spazi, ove sono dipinte altrettante figu-
rine, a metà della persona, chiuso in nicchiotte contor-
nato da circolari centinature.

Nel mezzo è effigiato Cristo sul sepolcro o volgendo
a destra s'incontra la Vergine madre, san Rocco, san Bo

Archivio storico deli' Arie. - Anno II, Fase. X.

5
 
Annotationen