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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. XI-XII
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Nuovi documenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0525

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NUOVI DOCUMENTI

Le arti in Roma

sotto il pontificato d'Innocenzo Vili
(1484-1492)

Nella storia dell'arte alla corte dei papi il pontificato
di Innocenzo Vili (Cibo da Genova; 29 agosto 1484-25
luglio 1492) occupa di solito uno degli ultimi posti.
Tuttavia i lavori eseguiti sotto questo pontefice, sebbene
non abbiano lo splendore di quelli ordinati dal suo
predecessore Sisto IV, non sono privi d'interesse e d'im-
portanza. Duranto il suo regno Innocenzo Vili fece la-
vorare delle grandi opere, sopra tutto di architettura;
ed inoltre l'epoca del suo pontificato è precisamente
quella in cui, per fatale evoluzione, il Rinascimento, ri-
masto cosi a lungo indeciso in Roma, giunse alla sua
maturità: gli sforzi di maestri quali il Pollaiuolo, il
Mantegna, Filippino Lippi, dimorati per qualche tempo
in questa città, finirono per trionfare delle ultime esi-
tazioni.

r.

La Pittura

Al tempo della morte di Sisto IV, trovavasi in Roma
il Perugino; egli approfittò della sua dimora sullo rive
del Tevere per offrire tosto al nuovo papa i suoi ser-
vigi, ed ebbe la soddisfazione di vederli aggraditi. Sisto IV
era morto il 13 agosto 1484; il 14 novembre dello stesso
anno il Perugino, avendo a compagno di lavoro Anto-
nazzo, riceveva un acconto per vari lavori decorativi
eseguiti per l'incoronazione di Innocenzo Vili; d'altra
parte continuava a lavorare anche per il cardinale Giu-
liano della Rovere, che fu poi papa Giulio li ; e da una
lettera inviata da questo prelato nel 1492 ai priori d'Or-
vieto, si può vedere con quale insistenza egli li pregò
(si potrebbe quasi dire li supplicò) di rimandargli al
più presto il suo pittore favorito.

(Archivio segreto Vaticano. — Intr. et Ex. Cam.,
1484-1485, fol. 162).

1484, 20 novembre — « Do mandato facto die xuu

dicti florenos trecentos decem do Cari, x prò fior. Ma-
gro. Antonaccio et Petro de Perirsia pictoribus, videlicet
due. 250 prò diversis bandoriis pictis prò coronatione
S. D. N. pape et fior. 50 prò pictura xu banderiarum cum
armis S. D. N. et una simili missa ad Cerveterem et
diversis aliis rebus de quibus constat in mandato ac
fior, x prò dealbatura aule palatii et pictura xxv yma-
ginum sancti Ant[onii] et aliis picturis factis in camera
S. D. N., numeratos dicto Mag.ro Antonaccio. » 1

Le tenebre che per così lungo tempo hanno avvolto
la personalità del pittore Antonazzo Aquilio, sono oggi
sparite grazie ai lavori dei signori Cavalcasene e Crowe
da un lato, da quello dei signori Corvisieri e Bertolotti
dall'altro2. Dal documento riprodotto qui sopra e da
quelli che seguono risulta che Antonazzo fu per qualche
tempo socio del Perugino; e ciò ci dà un'idea non pic-
cola della sua riputazione. Dopo aver lavorato insieme in-
torno ai preparativi per l'incoronazione d'Innocenzo Vili,
dipinsero insieme la porta della cappella Sistina. Il
pagamento di questo lavoro è menzionato una volta
in un registro dell'Archivio di Stato a Campo Marzio,
ed un'altra volta, con data differente, in un registro
dell'Archivio segreto Vaticano. Quest'ultimo aggiungo
un prezioso particolare che cioè gli 83 fiorini in cui
consisteva il pagamento furono contati nelle mani di
« magister Petro de Perusia ».

(Archivio di Stato in Roma . — Mand. 1484-1486,
fol. 45)

1485, 12 febbraio. — « Magistro Antoniatio et so
ciis pictoribus qui depinxerunt portam Capelle palatii
apostolici florenos octuaginta tros de Carlenis x prò
Moreno. »

(Archivio segreto Vaticano. — lntr. et Exit., 1484-
1486, fol. 211).

1 Un documento simile, con qualche variante, quale la data
del 14 invece che del 20 novemhre, fu pubblicato nelle Peintures
de Melozzo da Forlì, p. (i (Estratto dalla Cadette des Beaux-
Arts, ottobre 1875).

- Vedi il Buonarroti, 18G9, e VArchivio della città e pro-
vincia di Roma: voi. V, (1883), tasi:. 1.
 
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