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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. XI-XII
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Nuovi documenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0526

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NUOVI DOCUMENTI

479

1485, 20 maggio. — « Dieta dio solvit florenos oc-
tuaginta tres do Carlenis x prò floreno Mag.ro Anto-

niacio ot sociis pietoribus prò pictura porte Cappello
palati!, numeratos Mag.1'0 Petro de Perusia, florenos
lxxxvi 33 ».

I seguenti documenti ci fanno conoscere diversi lavori
eseguiti da Antonazzo, sia per il papa, sia per il con-
vento di S. Agostino.

(Archivio di Stato in Roma. — Mandati, 1486-1488,
fol. 32).

1487, 31 ottobre. — « Similitor solvatis Antoniazo
pictori florenos octuaginta quinque de Charlenis x prò
Moreno prò 529 armis depictis et prò pictura castri ot
certis aliis rebus in exequiis IH. Regine Cipri ».1

(Sagr. S. Agost, 1474-149G, fol. 50).

1490, aprile. — « Item carlini papali quattro ad
mastro Antonio pontore por fare acconciare et dare
l'incarnato al crucifisso ostenso per lo predicatore,
b. xxx ».

(Ibidem, fol. 52).

1490, 26 agosto. — « (eidem) Carlini 4, boi. 4
per 46 arme ih carta (del papa, di diversi cardinali, etc),
fl. 49, d.ti 8. »

(Ibidem, fol. 62 v°).

1492, 18 aprilo. — « (eidem) Carlini 2 per dar me-
glio lo incarnato al crucifisso, b. xv ».
(Ibidem, fol. 64).

J 492, 26 agosto. — « (eidem) b. 22 per 15 arme del
papa et 10 del protectoro et delli cardinali novelli, b.
xxii. »

(Ibidem fol. 75;.

1494, 26 agosto. — « Item dedi ad M.o Antonazo
ducati septe per ripegnere lo tabernacolo della Madona. »
(Vedi ibid. foli. 75 v", 76 v", 82 v°, ecc.).

Dei lavori eseguiti in Roma sotto il pontificato di
Innocenzo Vili da un altro collaboratore del Perugino,
Bernardino Pinturicchio, basterà qui far semplicemente
menzione: i lettori ne troveranno i più ampi dettagli
nella Storia della pittura in Italia dei signori Caval-
casene e Crowe (odiz. tedesca, tomo IV, pag. 217-273),
e nella dotta monografia del signor Augusto Schmarsow,
Pinturicchio in Rom. S'ignora se il documento qui sotto
riportato si riferisca a Bernardino 0 al suo oscuro omo-
nimo e compatriota Bernardino di Piero, il quale
da alcuni documenti pubblicati dal Milanesi 2, appare
dimorante stabilmente in Siena negli anni 1484 e 1485,
che son precisamente quelli, ai quali appartiene il nostro
documento.

(Archivio di Stato in Roma. — Mandati, 1484-1486,
fol. 27 v°).

1484, 14 dicembre, — « Berarn° do Senis pictori prò
libris 32 gipsi ad formandum fl. - 60 b. »

1 Vedi Bertolotti, pag. 13.

- Documenti per la storia dell'arte senese, tomo II, pag. 406.

Se si considerano soltanto i lavori di poca importanza
affidati a Pier Matteo Serdenti d'Amelia, si potrebbe
credere d'aver a fare con un imbianchino e non con
un vero pittore; e realmente noi lo vediamo ogni mo-
mento incaricato di opero infime. Però una testimonianza
contemporanea, alla quale non si esiterà a prestar fede,
ci mostra che la riputazione di questo maestro non
aveva per limite la corte pontificia e Roma. Nel 1482
uno dei deputati dell'Opera del duomo d'Orvieto, volendo
far eseguire gli affreschi della cappella nuova, la cui
decorazione era stata cominciata da frate Angelico, pro-
pose ai suoi colleghi d'indirizzarsi a Pier Matteo d'A-
melia; però insistette sulla necessità di fargli prima su-
bire una prova h Non sappiamo se questa proposta
fosse messa in esecuzione, ma possiamo affermare che,
cominciando dal pontificato d'Innocenzo Vili, Pier Matteo
compi lavori importantissimi per la corte papale. Vi fu
anzi un momento, in cui la Camera apostolica gli fu
debitrice d'una somma, relativamente molto rilevante.
Antoniazzo, che allora si trovava in tutta la forza
del suo talento, non sdegnò d'associarsi con lui,
e nel 1485 i due maestri dipinsero uno stendardo
destinato alla rocca di Benevento. Nei documenti che
qui riportiamo, si troveranno molti altri lavori eseguiti
da Pier Matteo per la corte papale.

(Archivio di Stato in Roma. — Mandati, 1484-1486,
fol. 34 v. — Archivio segreto Vaticano. — Introit. et
Exit., 1484-1485, fol. 175, sotto la data 21 gennaio).

1485, 14 gennaio. — « Magistro Antonatio do Urbe
et Petro Matheo de Ameria pietoribus florenos de Ca-
mera quindecim do Karlenis x prò Moreno prò parte
eorum salarii et mercedis manufacture cujusdam vexilli
per eos faciendi ex ordinationo Camere prefate prò aree
civitatis Boneventanae. »2

(Archivio di Stato in Roma. — Mandati, 1484-1486,
fol. 43 v.).

1485, 4 febbraio. — « Solvi faciatis Petro Matheo
de Ameria pictori florenos tringinta (sic) duos, vid. tri-
ginta duos de Cari, x prò floreno prò pictura diver-
sarum rerum in palatio apeo. »

(Archivio di Stato in Roma. — Mandati, 1484-1486,
fol. 52. — Archivio segreto Vaticano. — Introit. ci
Exit., 1484-1485, fol. 214 voj sotto la data 31 maggio)

1485, 9 marzo. — « Magistro Antonio de Urbe et Ma-
gistro Petro Matheo de Ameria pietoribus prò pictura
certorum voxil'orum ad usum illustrissimi domini Sancte
Romane Ecclesie Capitanei, ducatos centum quatraginta,
et prò pictura quatuor vexillorum ad usum arcis Civile
Vetule ducatos triginta et prò pictura onius banderie
cum armis Smi domini nostri ad usum arcis Cervcteris
ducatos duodecim, et prò pictura unius banderie ad
usum Capitolii ducatos quatuor, et prò pictura unius ban-
derie prò eivitato Beneventi ducatos triginta, et prò pi-
ctura armorum S11» domini nostri in camera Sue San-

1 Lira, Il duomo d'Orvieto, pag. 447.
3 Vedi Bertolotti, pag. 12.
 
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