Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Your session has expired. A new one has started.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 2.1889

DOI issue:
Fasc. XI-XII
DOI article:
Nuovi documenti
DOI Page / Citation link: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0529

DWork-Logo
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
482

NUOVI DOCUMENTI

l'altare era dipinto il Battesimo di Cristo. Questa scena
aveva quel carattere di realismo che i maestri del Quat-
trocento si compiacevano darle ; difatti, in mezzo ai fe-
deli che stavano svestendosi, notavasi uno che appog-
giando una gamba sull'altra tentava con ogni sforzo di
levarsi una calza appiccicata alla gamba per il sudore ;
il suo volto esprimeva tutte le angosce di cui era causa
quella difficile operazione. Più in là vedevansi VAdora-
zione dei Magi, la Nascita di Cristo, la Vergine col
bambino fra le braccia e alla sua destra san Paolo, san
Giovanni e santa Caterina d'Alessandria, a sinistra san
Pietro, sant'Andrea, papa Innocenzo Vili inginocchiato ;
nel. fondo altri santi. Tre dello lunette avevano una
finestra circolaro ; nella quarta il Mantegna aveva di-
pinto il Sacrifizio d'Àbramo. Completavano la decora-
zione le figuro della Fede, della Speranza, della Carità,
della Discrezione, della Prudenza, della Giustizia, della
Temperanza, del Coraggio, e sulle volte quelle dei quat-
tro Evangelisti ; inoltre arabeschi, testo di cherubini, e
lo stemma d'Innocenzo Vili. Della figura rappresentante
la Discrezione (o l'Ingratitudine) si racconta che il Man-
tegna la dipinse perchè era poco soddisfatto della parsimo-
nia del papa. Quest'ultimo, avendo domandato che cosa
rappresentasse quella figura, e avendogli l'artista risposto
ch'era la Discrezione : « Ebbene, replicò il papa, se vuoi
ch'ella sia in buona compagnia, aggiungile la Pazienza ».

La descrizione del Taja (1750) e quella dello Chat-
tard (1767) sombrano essere sfuggite agli storici del-
l'arto. I signori Cavalcasene o Crowo non ne fanno pa-
rola e si limitano a dire che di questi affreschi sappia-
mo soltanto che ossi rappresentavano fra altro il Bat-
tesimo di Cristo. 1 Sarà quindi maggiormente interes-
sante di riprodurre qui le due descrizioni, sebbene esse
non siono inedite. Se esse non possono consolarci della
perdita di un'opera che nel suo insieme devette essere
veramente meravigliosa, ci forniranno almeno il mozzo
di classificare un certo numero di disogni del Mantegna,
ravvicinandoli ad alcuna delle scene dipinte nella cap-
pella; od è questo un lavoro che è mia intenzione di
intraprendere un giorno.

Il Taja, per il primo, descrive gli affreschi del Man-
tegna con una precisione veramente notevole in uno
scrittore del secolo xvm:

« Rientrando nella gran sala, troveremo nella testata
di man sinistra dal primo ingresso una finestra con sua
ferrata, che mostra la pregiata Cappolletta privata pon-
tificale d'Innocenzo Vili, e sopra di essa finestra gira
un mezz'arco con l'immagine di San Giovanbattista in
mozza figura di mano d'Andrea Mantegna, che ha di-
pinto tutta quanta la Cappellina ; com'è parimente dello
stosso pennello altra mezza figura di San Giovanni Evan-
gelista nell'archetto sopra la porta compagna della fer-
rata ; la qual porta conduce in picciola stanza a modo
di ritiro divoto, o di Sagrestiola sotfittata a ripartimonti

1 CcxchielUe der itaUenisehen Molerei. Leipzig, 1873, toni. Y.
pili.-. 421.

di gentili scorniciature in quadrelli, in tondi, e ottangoli
in campo azzurro, con grotteschi dorati, varj di foggia,
e di vaghe tinte. Nello picciole quattro pareti divise
da' loro pilastri, pure a finta scorniciatura, ed a bei grot-
teschi, restan dipinte alcune finte scansiette, che sem-
brano custodire tutti i sagri arredi del Santuario, cioè,
Calici, Incensieri, Patene, Mitre, ed ogn'altro nobile, e
venerando stromento per l'ecclesiastica liturgia. Questa
piccola stanza mette immediatamente nell'ammirabil
Cappolletta, la quale comecché d'undici palmi per ogni
lato, merita nulladimeno attenzione per le rare pitture,
delle quali è ricca in ogni sua parte ; potendovi la mo-
derna pittura, tuttoché sfarzosa di nuovi ritrovamenti
nelle composizioni, ne' panneggiamenti, nell'armonia, e
strepito de'colori ; potrà, dico, da queste egregie dipin-
ture prender esempio di straordinaria leggiadria, di
esattezza, e di somma grazia. La picciola cupoletta di
essa cappella è ornata di alcuni finti spartimonti di fi-
gura tonda tra se intrecciati insieme a modo di una
ingraticolata, interrotta da quindici putti, che sosten-
gono alcuni festoni. Ne' quattro angoletti si vedono le
immagini de'quattro Evangelisti sedenti in figura intiera,
chi in positura di scrivere, chi di leggere, e chi di me-
ditare. Per tavola dell'altare si scorge dipinto a fresco
il battesimo del Salvatore nel fiume Giordano con l'as-
sistenza di Angeli, e di altro divote turbe accorso quivi
per battezzarsi. Il tutto però resta alquanto oltraggiato
da macchie di nitro, o da inopportuni ristauramenti,
come anche tutto il restante della Cappella. Nel campo
de'quattro lunettoni, che restano immediatamente sotto
del cornicione, si frappongono quattro tondi, che em-
piono, ed ornano quel sito, in tre de' quali sono finestre
con vetrate, e nel quarto è un chiaroscuro nel quale
si figura il sacrificio d'Abramo. Intorno a ciascun tondo
sono due Virtù in sembiante femminile, ma di una grazia,
di una leggiadria da non potersi esprimere.

« La facciata della pareto maggiore nel prospetto
_dal primo ingresso, mostra la Decollazione di S. Gio-
vanbatista di figure al naturale, di cui è perita la metà,
e in quel luogo è dipinta modernamente una porta, e
altri riquadri. In lontananza è dipinto di piccole figuro
la cena del Re Erode ; vedendosi un regio imbandi-
mento di mensa in lontananza, e in avanti il ballo del-
l'impudica figliuola d'Erodiade. Dirimpetto a questa fac-
ciata sopra della porta è l'immagine di Maria Vergine
sedente in trono col suo divino Parto in seno, assistita
da'lati da San Pietro, e da San Paolo, e da Santa Ca-
terina martire, e da altre sagrate Vergini, e genuflesso
a' suoi piedi è ritratto al naturale Innocenzio Vili, in
profilo, mentre San Pietro fa sembiante, ponendogli la
mano sopra la spalla, di raccomandarlo alla protezione
della Santissima Vergine. Sotto a questa maravigliosa

; dipintura del soprapporto restano in piccioli siti d'a-
menduo i lati duo vezzoso, e leggiadro sagre istoriette
a chiaroscuro assai oltraggiato. Nell'una è la Natività
del Redentore espressa mirabilmente, e nell'altra l'Ado-

' razione de' Santi Re Magi, con tanta leggiadria di buon
 
Annotationen