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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. XI-XII
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0530

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NUOVI DOCUMENTI

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disegno, e di pura composizione, che non mai più. Sotto
alle quali due istoriette in picciol sito circa tre p ilmi
per l'alto, od uno per larghezza, sono effigiati quattro
busti di Santi, due in abito Diaconale, o due in abito
da Eremiti. I primi sono S. Stefano, e San Lorenzo ; ed
i secondi Sant'Antonio Abate, e San Paolo primo Eremita.
Nella grossezza della finestra incontro al picciolo altare,
e che al di fuori guarda nella Sala, si legge in un sito
dipinto in figura ovale, Ornato di lauro, e sostenuto da
gentil gruppo di Angeletti, la dedica della Sagra Cap-
pella in nome del pontefice lnnocenzio alla memoria, e
al culto di S. Giovanbatista nel 1490. Ho tralasciato
molti grotteschi leggiadrissimi, che arricchiscono ogni
menoma parte di questa Cappella per fuggire la prolissità.

«Quest'operamemoranda 6 di Andrea Mantegna, come
si è detto, e come si legge scritto allato alla finestra :

« Andreas Mantinia Comes Palatinus eques auratae
militine jnnxit 1 ».

Ed ecco ora la descrizione dello Chattard :

« La Cappelletta di questo Appartamento, di forma
quadra, ornata in ciaschedun angolo da un pilastro, che
finge impostare la cornice, sopra della quale nascono
quattro archi, che reggono la volta. Esiste nella facciata
destra dell'entrata, un Altare tutto di marmo bianco con
alcuni intagli, e quattro pilastrini nelle cantonate, quali
reggono la superior mensa. Per Quadro di detto Altare
vedesi espresso nella facciata, la quale resta tutta di-
pinta a fresco, il Precursor S. Giovanni che battezza il
Redentore, accompagnato da alcuni Angioli, i quali ten-
gono in mano le di lui vesti, con altre figure dalle parti;
e fra di esse una a sedere, che finge scalzarsi, con ve-
duta di amenissimo paese, ed una città in distanza. Al
di sopra del detto Quadro viene espresso lo Spirito Santo,
con due festoni di frutti superiormente delineati, noi
mezzo dei quali pende un cartello color d'oro. Nella
dicontro facciata, che resta a mano manca esiste la
descritta finestra, con sguinci compartiti a finto marmo;
essendovi nell'arco alcuni putti in fondo azzurro, che
reggono un Ornato, nel di cui fondo d'oro si legge, ln-
nocenzio Vili P. M. Fan. 1490. dedicò al Precursore,
S. Giovanni Battista.

« Nel rimanente del sito fino alla cornice vedesi espressa
la Santissima Annunziata coll'Angiolo, e lo Spirito Santo
in consimil fondo. Nella facciata dirimpetto all'ingresso, •
scorgonsi espressi molti Soldati, che fingono essere as-
sistenti al martirio del detto ntoa SPrecursore, il quale
si vede tutto paziento in aspettare il colpo d'una pen-
dente sciabla, che dal Carnefice vien brandita por deca-
pitarlo. Ricorre sopra la medesima una cornice dipinta,
ove vedesi espressa la Cena del Re Erode, con moltis-
sime figure, intente tutte ad imbandirne la già prepa-
rata Mensa in un Real Giardino, con molti ornamenti
di verdura, nel di cui mezzo vedesi innalzata magnifica
Credenza con sottocoppe d'oro. Dirimpetto a questa nella
facciata dell'ingresso, cioè accanto la porta vi sono rap-

1 Descrizione del Palazzo apostolico Vaticano, pag. 401-405.

presentati in mezze figure, da una parte S. Antonio
Abbate, e S. Paolo Primo Eremita ; o dall'altra S. Ste-
fano e S. Lorenzo. Sopra di questi vedesi espressa l'A-
dorazione de'Magi, e sopra gl'altri la Natività del Re-
dentore. Li sguincj, ed arco della porta sono dipinti a
rabeschi di chiaroscuro con fondo d'oro. Sopra poi la
porta predetta esiste un quadro grande a fresco, con la
vergine che tiene il Bambino nelle braccia, alla destra di
essa- S. Paolo, S. Giovanni e S. Caterina, della Ruota,
ed a sinistra S. Pietro, S. Andrea, ed il suddetto Pon-
tefice genuflesso, con altre Sante Vergini addietro, il
tutto meravigliosamente espresso. Nelle mezze Lunette,
che rimangono nelle descritte Arcate, in tre di esse ri-
trovasi una finestra tonda per ciascheduna, prendendo
lume solamente quella sopra l'Altare. Nella quarta, che
rimane sopra la finestra, vi è espresso in chiaroscuro a
campo color d'oro, il Sagrificio d'Abramo, e da i lati
de'medesimi esiste una figura per parte in piedi, deno-
tante una virtù, cioè la Fede, la Speranza, la Carità, e
la Discrezione in figura d'una Vecchiarella, la quale so-
pra la finestra rimane da una parte, e dall'altra, la Pru-
denza, la Giustizia, la Temperanza, e la Fortezza. Nè a
meraviglia recar devesi, che a capriccio di bizzarra in-
venzione l'artefice di si vaghe pitture fra il numero
delle più eroiche virtù la Discrezione abbia collocata.

« Riporta l'Abb. Agostino Taja nella sua Descriz. del
Pai. Vatic. pag. 406, che vedendosi il saggio Professore
da urgenti bisogni ogni giorno viepiù vessato, e per
le gravi occupazioni del Pontefice obbliato, volle in tal
muto linguaggio palesarle le sue estreme necessità. Onde
andato un giorno il Papa a vedere, per suo diporto, le
di lui opere ; dimandolle, che figura fosso quella, al
che esso rispose: S. Padre, è la Discrezione: soggiunse
il Pontefice, se tu vuoi, eh' ella sia bene accompagnata,
falle accanto la Pazienza. Nelli peducci poi della volta
vi sono i quattro Evangelisti di S. Chiesa, ben coloriti
in campo d'aria, sostenendo i detti pieducci la cornice
dorata, della superior Cuppoletta. Ornata questa si vede
da molti tondi, uno coll'altro collegati a guisa d'un in-
graticolato, interrotto da quindici putti, che sostengono
alcuni festoni, con cornice finta di stucco ; quali tutti
assieme vanno a reggere un ornamento situato nella
cima di esso, dentro di cui vedesi espressa l'arma di
lnnocenzio Vili. Alcune testine di Cherubini in qua, e
in là seminati, ne nobilitano oltremodo l'ingegnoso la-
voro, che prodotto fù, ed eseguito da Andrea Mantegna,
celebre Pittor Mantovano, il quale tutta la Cappella da
per se dipinse, come si scorge dal proprio nome espresso
tanto alla dritta, che alla sinistra della finestra grande,
sopra indicata 1 ».

Particolarmente notevole e feconda fu la presenza
in Roma dell'abile e geniale Filippino Lippi. Circa il
1487 il cardinale Oliviero Caraffa lo chiamò e gli

1 Chattard, Nuova Descrizione del Vaticano. Roma, 1707,
t. Ili, p. 141-113.
 
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