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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. I
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Venturi, Adolfo: La scultura Emiliana nel Rinascimento
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0035

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LA SCULTURA EMILIANA NEL RINASCIMENTO

ma, come abbiamo dimostrato in questo periodico, quelle figure, affatto dissimili peristili da quelle
del Mazzoni, appartengono invece a Cristoforo d'Ambrogio, detto lo Stoporone, tagliapietra che
risiedette a Ferrara dal 1509 al 1522, 1 seguace dell'arte milanese e forse dello scultore Solari.

Due anni circa dopo il suo ritorno in patria, cioè nel 1518, il Mazzoni morì, e fu sepolto
nella chiesa di Santa Maria del Carmine. Sopra il suo sepolcro fu posta una lapide marmorea con
l'arme de' Mazzoni, commista al giglio di Francia. Dall'elmo che sormonta lo scudo', s'innalza una
figura d'uomo, robusto, fiero, in atto di brandire una mazza. Quest'uomo rappresenta forse Guido
Mazzoni medesimo, poiché ancora vigeva l'uso di rappresentare il defunto nelle lapidi sepolcrali,
e poiché quella figura, con tratti fisionomici singolari, non può essere una figura allegorica. Quello,
e non il ritratto disegnato dal cronista Spaccini, 2 e inciso nell'opera del Malmusi, si può ritenere
più verosimilmente per la sua vera effigie; poiché lo Spaccini ricorreva spesso alla fantasia dise-
gnando ritratti, e poi ci figurò il suo Mazzoni nel costume e con la frappa del seicento.

Il Mazzoni morì senza figli maschi, e divise il suo patrimonio in tre parti dimostrando animo
caritatevole e buono. La prima parte toccò a Isabella, sua seconda moglie e a Bernardino Maz-
zoni e suoi più stretti parenti; la seconda parte al Monte di Pietà; la terza ai poveri pcT amor
di Dio. 3

Ma il Mazzoni lasciò eredi dell'arte sua? La risposta corre pronta alle labbra dei Modenesi:
Begarelli è l'allievo del Mazzoni. Eppure, come vedremo nella continuazione di questo studio, fra
l'arte del Mazzoni e quella del Begarelli corre enorme distanza. Il Begarelli sta con la nuova
schiera d'artisti che sono ispirati dall'arte nuova che si diffonde da Roma. Il Mazzoni cerca il
costume de' contemporanei, i particolari più minuti e la verità individuale; il Begarelli invece il
costume tradizionale, le forme generali, la verità tipica: quegli è impetuoso nel gesto, non si preoc-
cupa dell'effetto totale; questi, semplice e contenuto nel gesto, ricerca l'effetto pittorico e il con-
trasto: l'uno si pone di fronte al vero, e fedelmente lo riproduce; l'altro possiede la tradizione
dello stile della classica antichità, lo sceglie, l'idealizza, e vi spira per entro la pagana eleganza.
L'arte del Mazzoni è spontanea, quella del Begarelli riflessa.

Non si può quindi giudicare, come vogliono i biografi modenesi, il Begarelli erede dell'arte
del Mazzoni. Del resto, se quegli nacque nel 1499, come vuole il Lancilotto, ai tempi della morte
del Mazzoni, era in età troppo giovanile per essere stato fortemente influenzato, e il Mazzoni non
ebbe tempo, ne' due anni che visse a Modena, di avvincerlo alla sua scuola: e se.invece (che non
pare credibile) il Bergarelli nacque nel 1179, come attestò il Forciroli, 1 la sua educazione si fece
in un tempo, in cui il Mazzoni era lontano dalla patria.

Confrontando le opere di Alfonso Lombardi, che ornano le chiese di Bologna e Ferrara, con
le opere del Begarelli, nasce spontanea la opinione che Alfonso Lombardi e non il Mazzoni, ne
sia stato il maestro. E quest'opinione trova appoggio e negli evidenti riflessi dell'arte ferrarese,
del Dossi specialmente, sulle plastiche del Begarelli, e anche su quanto lasciò scritto il Forciroli
che ripetè le informazioni avute dai nipoti del Begarelli. I nomi dei due grandi plastici modenesi,
quantunque dal secolo divisi, furono associati dalla fantasia degli scrittori, che si compiacquero
talora di mostrare abbracciati gli uomini illustri nel Pantheon della gloria, ed anche per quell'an-
tica gelosia municipale che non concede ai Grandi di attingere a fonti estranee, e se li figura
trascinantisi dietro il guscio nativo a mo' di chiocciole.

Adolfo Venturi

' V. Archivio Storico delV arte Anno I, 1888. 3 V. Archivio Storico deli'urte. Testamento del Maz-

zoni. Anno II.

~ ( l'onaoa manoscritta nell'archivio municipale in ^ Antiqua, et reccntia illustriuvn virorum Mutinensiuvn

Modena. monumenta Ms.
 
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