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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. I
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Baldoria, Natale: Monumenti artistici in San Gimignano
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0073

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MONUMENTI ARTISTICI IN SAN GIMIGNANO



Maiano esistessero per Io meno certi rapporti di conoscenza, onde Giuliano, avuto l'incarico di
ampliare la Pieve di San Gimignano, vedendo il giovane Domenico che, lasciato il lavoro del-
l'orefice, era oramai addentro nella pratica del pennello e desiderava l'occasione propizia per mo-
strare che già sapeva fare da sè, deve averlo preso seco e raccomandato a quelli di S. Gimi-
gnano come il pittore che faceva veramente per loro nella ornamentazione pittorica occorrente alla
chiesa ed alla cappella. Che Domenico Ghirlandaio abbia poi anche appreso qualche cosa dai Da
Maiano, io lo credo, e specialmente quel sentimento del grandioso tanto nell'architettura classica, quale
già lo troviamo nei fondi delle due storie descritte, quanto nelle composizioni : e il motivo di quegli
angeli volanti che trasportano S. Fina, con quelle mosse alquanto leziose, con quelle acconciature
di capelli discriminati sulla fronte e raccolti indietro, con quelle vesti a sbuffi ed a pieghe fitte
e rotondeggianti, quali siamo soliti di vederli nelle opere di Benedetto da Maiano.

*

* *

Nel libro dell'Opera, tante volte citato (Cfr. Pecori, op. cit., pag. 519,nota la), trovansi registrate sotto
le date del di 29 di maggio 1493 e del dì 13 di decembre 1493, alcune somme di denaro ricevute
da Benedetto da Maiano per l'Epitaffio di Santa Fina come apparisce al libro grosso alla sua par-
tita; libro che andò perduto. L'opera lasciataci da Benedetto da Maiano, sia per lo stile, sia per
la tecnica esecuzione, sia per la data dell'iscrizione di cui abbiamo sopra parlato, mostra di essere
stata veramente condotta a termine nel 1475, mentre nel 1493 nò sarà stato fatto l'ultimo paga-
mento in arretrato. 1

L'elegantissimo lavoro di Benedetto è posto entro l'arcata che s'interna nella parete di fondo
della Cappella. Di esso non è fatta menzione dal Vasari, quantunque possa riguardarsi come una delle
opere più finite del Maestro. Sopra la mensa dell'altare sta un tabernacolo, imaginato come un
atrio in prospettiva, tutto aperto sul davanti, con una porta sulla parete di fondo, la quale, per
mezzo di due imposte in metallo, chiude la custodia del Santissimo : le due pareti laterali hanno
ciascuna tra i pilastrini dorici, molto elegantemente ornati, incavate due nicchie, ed in queste
quattro elegantissime figure di angeli in piedi stanno in devoti e vari atteggiamenti d'adorazione.
Il fregio della cornice mostra scolpite in rilievo piatto tre storie di Santa Fina, cioè quand' essa
è inferma nel letto e le comparisce San Gregorio ; quando, morta, le son fatte le esequie, e quando
essa ridona la vita a un defunto. Sopra il tabernacolo, e come se la cornice dovesse servire da
base, molto più che all'estremità vi si aggettano due mensoloni, è posta l'urna ove son ^accolte le
ossa della Santa e sul davanti della quale si legge la iscrizione alla quale abbiamo sopra accennato :

YIRGINIS OSSA LATENT TVMYLO : QYEM SVSPICIS HOSPES-

HAEC DEGVS • EXEMPLVM PRAESIDIVMQVE SVIS-
NOMEN FINA FVIT • PATRIA HAEC • MIRACVLA QVAERIS:
PERLEGE : QVAE PARIES YIYAQYE SIGNA DOCENT

M • CCCC • LXXV

Più in alto e addossata alla parete, entro un'aureola in forma di mandorla adorna di gra-
ziosissime testine di cherubini, sta la Madonna seduta di prospetto, scolpita in alto rilievo, col
bambino ignudo ritto in piedi su di un cuscino che posa sul ginocchio di Maria, ed in atto di

1 A darò maggior fondamento di verità alla mia
asserzione, viene anche l'iscrizione riportata dal Pecori
(óp. cit., pag. 638, Doc. lxxviii), che, sebbene io non
abbia.potuto riscontrare nell'originale, giudico però
esatta, essendo stato il Pecori assai diligente ricercatore:
Ad perpetuarvi rei memoriam. Nicliolaus fìorentinus
episcopus pistoriensis de consensu praesulis Volaterrani
Aram Sacelli Virginis Dei Fine dedicavit, ac eiusdem

pretiosissimas reliquias in urna marmorea una cum
clero et populo magna cum veneratione solemniter col-
locavit, un Kalendas Octobris MCCCCLxxxvur.

Già nel 1488 adunque, cioè prima del 1493, Benedetto
da Maiano doveva avere finito l'altare e 1' urna mar-
morea di Santa Fina. Abbiamo poi veduto come altri
fatti concorrano a far credere che il lavoro sia stato com-
piuto nel 1475.
 
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