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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. II
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Cavazza, Francesco: Il palazzo del Comune in Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0119

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IL PALAZZO DEL COMUNE

IN BOLOGNA

1 ha memoria che l'antichissimo Palazzo del Comune di Bo-
logna sorgesse nella piazza di Sant'Ambrogio, dove parimente
ricordansi dei secoli xn e xiii parecchie scuole dello studio,
quali quelle di Alberico e di Odofredo. Quella piazza o corte
di Sant'Ambrogio, come allora chiamavasi, si apriva all'incirca
dove ora sorge il campanile di San Petronio.

Qualche scrittore ha voluto asserire che il Palazzo nuovo
| del Comune fu incominciato nell'anno 1245, citando senza de-
terminazione i Memoriali degli atti notarili, laddove questi non
risalgono che al 12G5.

Quanto alla parte sud-est dell'odierno Palazzo del Comune,
detto volgarmente Palazzo d'Accursio, si hanno notizie sicure
e ben precise, e parimente può dirsi dei lati del Palazzo sud, ovest e nord che ancora conservano
l'aspetto fiero e fantastico di antico castello ; così non è peraltro della parte del Palazzo che dalla
porta principale va fino all'angolo che prospetta la fontana del Nettuno, e che parrebbe fosse stata
parte originariamente destinata a Palazzo nuovo del Comune.

Intorno al fissare la data della prima costruzione di detto Palazzo nuovo gli scrittori sono
in tale disaccordo fra loro, così incerti che non è possibile in tanta confusione stabilire date esatte.
Se non che, non essendo questo il luogo per uno studio profondo storico e critico, basterà che
invece di date io indichi i tempi diversi delie costruzioni, per quanto può rilevarsi dagli scrittori
e dagli atti, per fornire al lettore un'idea esatta degli aspetti architettonici diversissimi e mol-
teplici che ha presentato nei diversi tempi, e che oggidì pure presenta il Palazzo del Comune di
Bologna.

Ritornando al Palazzo d'Accursio, si sa con certezza che nel 1287 il Sindaco e procuratore della
parte ed università dei Gereinei, ossia in altri termini il procuratore del Comune che in quel tempo
era retto dalla fazione dei Geremei, acquistava dal famoso glossatore Francesco d'Accursio e da
altro comproprietario il palazzo e la torre che già avevano appartenuto al celebre Accursio e
dove questi assai probabilmente per lunghi anni aveva insegnato ai tanti scolari che in quel
tempo accorrevano alla sua scuola da ogni parte d'Europa. Poco appresso il Comune acquistava
pure la casa dei Gruezzi contigua e paralella al Palazzo d'Accursio e le case de' Frenari situate
dietro al Palazzo medesimo, e ciò per fabbricare un pubblico granaio alline di tenere abbondan-
temente provvigionata la città, spesso allora angustiata da terribili carestie.

Formatasi coll'acquisto di altre case appartenenti all' antica chiesa di Santa Tecla e poste
 
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