Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 3.1890

DOI Heft:
Fasc. II
DOI Artikel:
Miscelannea
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0171

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext


MISCHI

patimenti fisici, che si riscontra specialmente nelle due
figure di san Sebastiano e san Rocco, espressione che
tanto il Crivelli quanto Niccolò Alunno si compiacevano
di ritrarre a preferenza delle altre, spesso fortemente esa-
gerandola; per quelle tinte nette e vivaci che il nostro
autore sapeva magistralmente intonare; per que' piedi
dalle dita lunghe e nodose, schiacciate e rotonde all'e-
stremità, col pollice alquanto corto e molto separato
dalle altre dita; per quegli occhi tutti ugualmente ta-
gliati a fiamma con le pupille piuttosto piccole, e final-
mente per quella pazienza e quella finezza con cui sono
trattati i più minuti particolari, onde nel san Sebastiano
si potrebbero contare ad uno ad uno i peli del pube.

Nei quattro quadretti di cui discorriamo una certa
eleganza alquanto leziosa di atteggiamenti nelle due
figure di san Rocco e san Sebastiano, un certo roton-
deggiamento nei contorni dei nudi, e nel rilievo dei
muscjli molto sapientemente disegnati e modellati, tanto
che il Crivelli pare che qui siasi ispirato a Luca Signo-
relli; la parsimonia delle tinte, e quella semplicità e lar-
ghezza relativamente eccezionali, che particolarmente si
riscontrano nell'abito monacale del San Bernardino da
Siena, il quale è pure molto naturalmente mosso in atto
di adorare il monogramma di Cristo, son tutti caratteri
che mi farebbero credere avere il maestro eseguito que-
st'opere nell'ultimo periodo della sua camera artistica,
cioè intorno al 1490.

Buona può dirsi la conservazione dei quattro dipinti;
soltanto ne sono alquanto oscurate e sporche le tinte;
fu rifatto, forse nel secolo passato, il pannolino bianco
ai fianchi del san Sebastiano, e fu in qua e in là, spe-
cialmente nel santo Vescovo, accompagnato il colore
dove esso mancava. Leggera cosa in vero, la quale non
toglie che si possa ammirare e studiare l'opera origi-
nale, che può giudicarsi tra le migliori del maestro.

N. B.

Quadro di Lodovico Mazzolino nella Regia
Galleria di Torino. — Come i quattro quadretti del
Crivelli, di cui è parlato qui sopra, anche il bel qua-
dretto del Mazzolino passò nel febbraio del corr. anno
dalla collezione dei Sigg. Pericoli di Roma alla Galleria
di Torino, ove ora trovasi esposto nella sala V che rac-
chiude le opere dei maestri italiani del Rinascimento,
esclusi i Piemontesi.

Rappresenta una Santa Conversazione, cioè un gruppo
d'una Madonna col putto e alcuni santi ai lati, su di un
fondo biancastro, formato, come al solito, da una specie
d arco di trionfo, con un fregio in cui è imitato un bas-
sorilievo. La nobile composizione, la vivace espressione
delle teste e specialmente quella di un Santo pensoso,
che rammenta nell'atteggiamento la figura del s. Paolo
noi quadro della santa Cecilia di Raffaello; una certa
esagerazione nel rilievo dei muscoli ; un colorito vibrato,
ma più succoso che in altre opere e fortemente e sa-
pientemente intonato, formano di questa tavoletta una

LANEA 159

delle cose più gustose dello strano maestro ferrarese,
forse di quell'epoca in cui egli si trovava a Bologna,
cioè nel 1524, o poco dipoi. Ne parlò per la prima
volta il Prof. Adolfo Venturi nel suo bell'articolo in-
torno a Ludovico Mazzolino, stampato nella Rassegna
emiliana (Voi. II, fase. 1), ove sono con la solita acu-
tezza e perspicuità analizzate le caratteristiche proprie
di questo maestro, e n' è con documenti nuovi esposta
la sua breve ma feconda carriera artistica svoltasi nel
primo quarto del secolo xvi.

Il quadretto, in ottimo stato di conservazione, è pure
racchiuso in una cornice antica, contemporanea al di-
pinto, avente ornati che ricordano, secondo dice il Ven-
turi, la descrizione dell'incorniciatura di quello posse-
duto dal Cardinale Ippolito II d'Este, aon li campi deli
frisi canpidi de azuro oltramare (nel nostro quadro i
campi son divenuti oscuri), e decorata eziandio di mezze
figure entro tondi, dipinte nella maniera del Garofalo.
E un acquisto molto importante.

E. A.

Due freschi della villa della Magliana
trasportati all' estero — La famiglia Janetti in
Roma conservava due lunette dello Spagna, rap-
presentanti P Annunciazione e la Visitazione di S.
Elisabetta, e provenienti dalla villa Magliana. Gli af-
freschi, trasportati su tela, vennero dalle monache
di S. Cecilia in Trastevere, con permesso dell'au-
torità pontificia, venduti alla predetta famiglia, che
ora li ha esportati. All'estero i due quadri troveranno
gli altri, che già loro facevano riscontro, e che furono
venduti alla galleria del Louvre. Noi potremo ricordare
i due quadri (purtroppo guasti da restauri) esaminando
le tavole illustrative della villa Magliana nell'opera del
Grùner.

O. M.

Dipinti di Paris Bordone e di Gaudenzio
Ferrari acquistati per la R. Pinacoteca di
Brera. — La famiglia milanese Prinetti possedeva
il noto quadro di Paris Bordone, rappresentante Le
tentazioni di S Antonio e una bella Madonna col
Bambino di Gaudenzio Ferrari. I due quadri figura-
rono alle esposizioni di arte antica a Milano e a
Torino, epperciò tralasciamo di descriverli, e ci li-
mitiamo a dare la lieta notizia che entrambi sono
stati acquistati per lire 55000 dalla R. Pinacoteca
di Brera in Milano. Quello di Gaudenzio Ferrari,
in buono stato di conservazione, servirà ad illustrare
della vita del maestro un periodo non rappresentato
in quella galleria, quello che corre tra il 1515 e il 1520;
l'altro di Paris Bordone darà del pittore una più alta
cognizione di quello che non diano le altre pitture di
lui conservate nella galleria stessa.

O. M.
 
Annotationen