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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. II
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Cronaca artistica contemporanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0178

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CRONACA AUTISTICA CONTEMPORANEA

pczzavano una camera al terzo piano di una vecchia
casa della via di Cluny ; la loro vendita lia prodotto
58400 franchi ; ma gli intelligenti dichiarano che è stata
fatta ben al di sotto del loro valore, e deplorano che
tal collezione sia stata smembrata e divisa tra diversi
acquirenti.

Un'altra vendita assai importante è stata quella fatta
nella galleria della via di Sèze di tutte le opere lasciate
nel suo studio dal pittore Giulio Duprè, morto nell' ot-
tobre decorso. Questa vendita ha prodotto più di 200
mila franchi. Il duca di Aumale ha pagato 40000 franchi
il Concerto, importante quadro di Corot, e 20000 franchi
l'ultimo lavoro del Duprè, II ritorno alla fattoria, al
tramontar del sole. Dopo questi, i maggiori prezzi furon
raggiunti dalla Foresta de l'Isle-Adam e dalle Sponde
di un fiume, di sera, opere del defunto stesso pagate
l'una 10100 e l'altra 10400 franchi.

— Le falsificazioni dei prodotti artistici minacciano
raggiungere il numero di quelle dei biglietti di banca,
e delle monete. Tra i falsari o spacciatori di falsità
teneva posto distinto il sig. Lambert, che l'anno pas-
sato vendè per due mila lire al sig. Koning, direttore
del teatro del Gymnase, un disegno di Detaille, rappre-
sentante un corazziere francese. Giorni sono il signor
Lambert andò nuovamente in cerca del sig. Koning e
gli offrì altro disegno di Detaille, chiedendone 2500 fr.
Il sig. Koning rifiutò di comprarlo, e il sig. Lambert,
che doveva forsé aver bisogno di denaro,' gli disse che
se lo avesse acquistato glielo avrebbe dato anche per
soli 800 franchi. Questo enorme ribasso improvviso mise
in sospetto il sig. Koning, che domandò allora al mer-
cante di lasciargli quel disegno fino al giorno seguente,
e quindi gli avrebbe dato una risposta. Il sig. Lambert
aderì. Il sig. Koning fece allora portare il disegno allo
studio di Detaille per conoscere se era veramente suo;
ma l'artista lo dichiarò falso, sporse querela, e il sig. Lam-
bert fu arrestato. Una perquisizione fattagli ha rivelato
un gran numero di falsi disegni del Detaille stesso e del
compianto Neuville. Il vero falsario è un certo Hartmann,
nativo di Negesack, presso Brema, al quale il Lambert
serviva di spacciatore. I disegni sono imitati benissimo,
e nello studio del falsificatore, che pure è stato per-
quisito, s'è trovata una ventina d'opere in corso di ese-
cuzione. Gli amatori stiano dunque in guardia : si corre

rischio di rimanere solennemente gabbati e, credo,

non a Parigi soltanto.

— Al Museo Britannico è stata fatta una innovazione
sulla cui opportunità si discuteva da quasi trent'anni.
Si è disposto che le sue sale stiano aperte due ore anche
la sera, dalle 8 alle 10. Gli oggetti esposti nel Museo,
illuminati dalla luce elettrica, fanno un effetto stupendo,
e vi ha chi sostiene che siano più belli così che alla
luce scialba e giallastra del sole di Londra.

La popolazione dell' immensa metropoli ha accolto
con grande entusiasmo la innovazione fatta dai direttori
del Museo. Questo viene ogni sera affollato di gente che
per le sue occupazioni non può recarvisi durante il

giorno. La classe operaia è in maggioranza fra i visi-
tatori serali, e si tien per fermo che ciò debba far di-
minuire sensibilmente gli inconvenienti e i delitti prodotti
dall'ubbriachezza in Londra. Infatti l'operaio che pei
suoi scarsi mezzi non poteva procurarsi la sera alcuna
distrazione, andava a finire in una bettola, dove si ab-
brutiva nel vino o nei liquori. Adesso molti preferiscono
una visita al Museo, che non costa niente, e che appa-
gando una legittima curiosità, riesce sodisfacente e istrut-
tiva. Quanto bisogno mai avrebbe Roma di imitare
l'esempio della capitale britannica !

Ma delle cose straniere già ci siamo occupati abba-
stanza: veniamo a quelle del nostro paese.

— Con gran pompa e in presenza del Sindaco di
Venezia è stato inaugurato a Firenze, sulla piazza omo-
nima, il monumento a Daniele Manin. Assisterono alla
patriottica cerimonia i rappresentanti di molte città del
Veneto, molte notabilità nazionali e una grandissima folla.
Parlarono il generale Redaelli, presidente del Comitato
a cura del quale il monumento si è eretto, e i sindaci,
conti Guicciardini di Firenze e Tiepolo di Venezia.
Parlò pure Peruzzi.

Il monumento, opera riuscitissima di Urbano Nono,
fusa in bronzo dallo Stabilimento Micheli di Venezia,
è stato molto ammirato. Manin è rappresentato nell'atto
di partecipare all'Assemblea di Venezia la intimazione
di resa fatta dall'assediante maresciallo Haynau, e di
proporre invece la resistenza ad ogni costo. La figura
è in piedi, stringe con la destra la intimazione nemica
e con la sinistra accenna un diniego. La espressione
del volto, animato da nobile indignazione, da fiera riso-
lutezza, è assolutamente parlante. Così, fra i tanti, conta
ora Firenze un pregevole monumento di più, erettovi
dalla riconoscenza dei veneti che vi ebbero cortese ospi-
talità finché durò la straniera dominazione sulla loro
città nativa.

— E giacché siamo a Firenze restiamoci, per dire
una parola sui miglioramenti e le aggiunte che ver-
ranno fatte alla Galleria degli Uffìzi.

Mentre da un lato si annunzia che verrà convertito
in Museo e aggregato alla Galleria stessa, mediante il
cavalcavia di via della Ninna, il quartiere di Eleonora di
Toledo in Palazzo Vecchio, dall'altro si ha notizia che
anche l'antica aula del Senato sarà convertita in sale
da annettersi pure alla Galleria, per collocarvi i quadri
della Scuola toscana.

Il municipio di Firenze, proprietario del Palazzo Vec-
chio, si mostra ben disposto ad acconsentire alla con-
versione in Museo e aggregazione alla Galleria del Quar-
tiere di Eleonora di Toledo, salvo alcune condizioni che
certamente verranno accettate.

E quando questa aggregazione sarà fatta, un ricco
straniero dimorante da molti anni a Firenze ha già
dichiarato al marchese Ginori, commissario per le Belle
Arti in Toscana, che egli è disposto ad offrire, per l'ar-
redamento del Quartiere di Eleonora di Toledo, la ricca
collezione di mobili e di oggetti d'arte che egli pos-
 
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