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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. III
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Gnoli, Domenico: Le opere di Mino da Fiesole in Roma, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0193

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LE OPERE DI MINO DA FIESOLE

181

che .si potesser toccare. Le due figure di Mino sono d'una regolarità e simmetria architettonica,
nò corre quasi differenza tra loro, senonchè l'una ha il calice e l'altra un bambino; un bam-
bino morbido e carnoso, come quello di Fiesole e parecchi altri. Le braccia delle due virtù son
corte e stecchite, il viso ovale senza espressione, rigide le forme e ridotte, per dir così, a linee
ornamentali; ma questi difetti son compensati da quella idealità di grazia ingenua e casta elio

Fio. 4. — SAN LUCA Fig. 5. — SAN GIOVANNI

spira dalle due figure, da quel senso decorativo così gentile, da quella così perfetta finezza d'ese-
cuzione. La spalliera del trono circonda la testa; e tutta la parte superiore del corpo, leggera,
sfumata, contrasta armonicamente colla parte inferiore che viene in fuori, avvolta nelle ricche
pieghe della veste. Queste cadono a padiglione dai ginocchi aperti, da uno dei quali una piega
principale scende a diagonale sul piede opposto; ma la veste, ricadente nel mezzo, avvolge le
gambe e si stringe al collo del piede. E tutto ciò con una varietà e verità d'insenature, con un movi-
mento così ricco e naturale, con una così elegante ripartizione d'ombra e di luce, che, nonostante
 
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