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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. IV
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Thode, Henry: Pitture di maestri italiani nelle gallerie minori di Germania
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0266

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PITTURE DI MAESTRI ITALIANI NELLE GALLERIE MINORI DI GERMANIA

V.

Il museo ducale di Gotha.

Solo eia poche settimane è stato pubblicato il nuovo catalogo dei quadri di questa galleria,
ultimo dono che il ch.mo Aldenhoven, il quale nella sua carica di direttore di essa se ne rese ve-
ramente benemerito per l'ordinamento e la acconcia disposizione delle ricche collezioni, ha lasciato
alla città di Gotha nel partire per Colonia, dove il museo offrirà alla sua attività un campo
vasto e finora quasi del tutto intatto. Lo spazio occupato nel catalogo dagli artisti italiani è abba-
stanza ristretto in confronto di quello dei tedeschi e dei fiamminghi: tuttavia nella piccola scelta
di quadri notevoli se ne trovano alcuni, per i quali la galleria merita d' esser visitata anche da
quelli che si occupano esclusivamente dello studio dell'arte italiana. Dopo il primo sguardo generale
alla raccolta alquanto disordinata di quadri delle più varie epoche e scuole, lo studioso dell'arte
italiana s'avvicinerà indubbiamente innanzi tutto al Busto d'uomo dagli occhi azzurri e dai capelli
biondi, lisci, cadenti dritti sulle spalle, con un berretto nero in testa e un mantello scuro impel-
licciato (n. 492). Sebbene molto ritoccato, è di un effetto straordinario per il tono delle carni bruno-
rossiccio e per l'energia che si manifesta nel disegno forte e netto della testa; pure, quantunque
di un carattere artistico ben manifesto, non rivela così facilmente il nome del maestro che 1' ha
eseguito. Sono state fatte intorno a questo dipinto le più svariate ipotesi, e l'opinione dei ricercatori
varia tanto che alcuni l'hanno attribuito alla scuola umbra, altri all'Alta Italia. Certamente nessuno
pensa più al Pinturicchio, ma l'opinione del Vischer che lo ritiene del Signorelli, trova ancora
dei sostenitori, come dimostra il catalogo. Io stesso pensai dapprima a Bartolomeo Montagna; però,
in conclusione, mi sembra egualmente fondata l'ipotesi dello Schmarsow che attribuisce il ritratto
al Crivelli; anzi essa è forse tanto più degna di considerazione, inquanto che vi si può realmente
riscontrare un'analogia ben distinta con lo stile del Crivelli, segnatamente nel modo di trattare i
capelli.

Il secondo quadro notevole della sezione italiana è un dipinto alquanto grande rappresentante
in mezze ligure la Cattura di Cristo e il bacio di Giuda (n. 519). Dapprima era attribuito al Por-
denone; il nuovo catalogo vi appone semplicemente la scritta « maestro dell'Alta Italia del xvi
secolo ». A quanto sembra, finora nessun critico ha proposto il nome di un pittore determinato,
ed anch'io frugai indarno nella mia memoria per ricordarmi di qualche quadro che mostri analogia
di stile con questo. Secondo ogni probabilità è nn lavoro veramente curioso d'un artista lombardo,
che, per la tendenza alla viva luce artificiale, appare come uno de'primi precursori del Caravaggio;
il dipinto ci presenta una serie di teste caratteristiche, fortemente ossute, alcune anzi caricate, come
in special modo quella di Giuda, dall'espressione calda, vivamente illuminate dallo splendore delle
fiaccole che rompono le tenebre della notte, e alcune di esse mostrano manifestamente il tipo leo-
nardesco. Si vede chiaramente che, come il Durer nel Cristo fra i dottori della galleria Barberini,
l'autore si propose due scopi ben determinati: lo studio delle teste e quello degli effetti di luce; e
con ciò si spiega anche la disposizione particolare della composizione : ecco come lo descrive il
catalogo : « Al di sopra di uno scudo quadrangolare riccamente ornato, tenuto da un uomo che
porta in capo un panno bianco, si vede il Cristo, con volto dai tratti regolari e capelli lisci, che
guarda Giuda, il quale apparisce in profilo alla sua sinistra, con volto dalle fattezze dure, crespi
i capelli e la barba, vestito d'un mantello color verde cupo, tenendo nella destra la borsa del denaro.
Sopra di essi si aggruppano le teste degli apostoli, a sinistra stanno due uomini imberbi che guardano
il gruppo di mezzo, l'uno con grande agitazione, 1' altro coperto il capo d' un cappello a larghe
falde, con impresso un profondo dolore sulle nobili fattezze. Tutti i volti stanno su fondo scuro,
sou coloriti .in bruno-rossiccio e illuminati da una candela tenuta in mano da un servo a destra
in berretto rosso; un altro, con berretto bianco, pone la mano sulla spalla sinistra di Cristo; a
 
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