Archivio storico dell'arte (3.1890)

LE OPERE DI MINO DA FIESOLE IN ROMA

chiesa di sant'Ambrogio a Firenze. Delle due storie laterali non è difficile determinare il soggetto:
in quella a sinistra, è rappresentato il sacerdote Melehisedec clie, messo fuori del pane e del vino,
benedice Abramo, il quale aveva vinto i quattro re che menavano schiavo Lot suo fratello (Gen.
Gap. XIV, v. 18, 19). Questo fatto si trova rappresentato come simbolo dell'Eucaristia fino dai primi
secoli della chiesa. Nella storia opposta è figurato Giacobbe che offre al vecchio padre Isacco, gia-
cente in letto, la cacciagione desiderata, per essere da lui benedetto invece del fratello Esaù: in
fondo è Rebecca, istigatrice e consigliera dell'inganno. (Gen. cap. XXVII). Questo simbolo dell'Eu-
caristia, sconosciuto a' primi secoli della chiesa, si trova però usato più tardi. Sopra alle due storie

ricostruzione del tabernacolo dell'eucarestia

(nella Chiesa di S in Marco)

son poste due cartelle, nelle quali non è scolpita alcuna iscrizione; ma non potendomi persuadere
che non ci fosse scritto nulla, e quindi lavatele per detergerle dalla polvere, ho veduto abbastanza
chiaramente risaltare in chiaro delle forme di lettere che dovettero essere scritte in oro. Sulla storia
di Giacobbe era scritto : Panem an-gelorum, e sull'altra manduca-vit iiomo.

Risultando così indubitata fra il tabernacolo e le sculture circostanti l'unità di soggetto, è chiaro
che quello e queste facevano parte di un tutto, e deve quindi ritrovarvisi anche 1' unità architet-
tonica della composizione. Le due storie sono scolpite su d'una superficie curva, e quindi dovevano
essere collocate, l'una incontro l'altra nell'interno d'una nicchia ; il tabernacolo invece è in piano,
ma se si guardi sotto di esso, il marmo che sopravanza intorno alle due volute che racchiudono lo