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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. IV
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Dollmayr, Hermann: Lo stanzino da Bagno del Cardinal Bibbiena
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0285

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LO STANZINO DA BAGNO

DEL CAKDINAL BIBBIENA

accesso allo stanzino da bagno del cardinal Bibbiena, che fu anche
erroneamente chiamato « il ritiro di Giulio II », fu per molto tempo
proibito ai visitatori, cosicché tutti i moderni scrittori d'arte che
ebbero ad occuparsene, dovettero ricorrere per la descrizione di
esso alle indicazioni del Passavant, 1 le quali, a giudicare da alcune
singole notizie speciali, sembrano fondarsi su di un esame fatto da
lui con i suoi propri occhi,2 e per giudicare la composizione delle
pitture, alla stampa a colori che si trova nel Gruner 3 e a varie
incisioni antiche. Ancora •' nel 1880 Paolo Schonfeld fece i più grandi
sforzi per ottenere il permesso di visitarlo, ma invano; gli fu signi-
ficato che quel locale privato era assolutamente inaccessibile, e ciò
« per evitare ogni chiacchiera », non trovandosi probabilmente gli affreschi nel miglior stato. Anzi
gli fu da un prelato affermato ripetutamente che le pitture, meno poche traccie di colore di nes-
suna importanza, erano distrutte, nè si era conservata alcuna figura e nemmeno una parte di
qualche testa; nè doversi far meraviglia di ciò, giacché lo stanzino sotto gli ultimi tre possessori
aveva servito alternativamente da lavatoio e da ripostiglio, e come tale era adoperato anche
allora. Anche a me, che nella scorsa estate feci il tentativo di giungervi, fu ufficialmente risposto
con un reciso rifiuto; però potei per mezzo di relazioni private venir a sapere chi ne sia l'odierno
possessore, e a forza di nuove raccomandazioni ottenni finalmente da lui il permesso di vederlo.

Lo stanzino da bagno è posto al terzo piano delle Loggie, sopra il soffitto la cui pittura fu
compiuta dagli scolari di Raffaello, ed appartiene presentemente alle camere del sostituto segre-
tario di Stato mons. Mocenni, le quali probabilmente sono ancor oggi appunto quelle assegnate
da Leone X al cardinale Bibbiena, il quale, come sappiamo dalle fonti citate dal Passavant, non
possedeva una propria casa in Roma, ma godeva dell'uso di quelle camere, senza dubbio per
essere sempre vicino al papa nella sua qualità di segretario.

Non ho potuto constatare se sia vera la notizia del basso uso per cui lo stanzino dicesi esser
stato adoperato'negli ultimi tempi, e che dovrebbe essere stato la causa principale de'suoi guasti ;
monsignor Mocenni ha trasformato alla meglio il camerino, che non è illuminato che da una sola
finestra, in cappella, sebbene lo spazio sia tanto ristretto, che l'altare, di grandezza alquanto infe-
riore all'ordinaria, ne occupa più che la metà.

Io era preparato a trovare le pitture completamente distrutte, e per verità il loro stato mi
sembrò a prima vista peggio che desolato; però, rimosse le numerose imagini di santi e i doni
votivi che coprono le pareti, vidi che nell'insieme non avevano sofferto nemmeno la metà dei
guasti patiti dalle Loggie. Non solò l'insieme della decorazione, ma anche i dettagli e perfino la
mano dell'artista sono chiaramente riconoscibili; solo la volta e in parte anche lo zoccolo sono
irremissibilmente perduti.

1 Edizione francese, tom. II, pag. 228. des Card. Bibbiena nel periodico Kunstchronik del

2 Vedi su ciò, come anche per il resto, P. Schoenfeld, Lùtzow, 1881, pag. 408.

Raffaela Tag-und Nachtstunden und as Badezimmer 3 Specimen of ornamentai art. London, 1850, tav. 79.
 
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