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Archivio storico dell'arte — 3.1890

DOI issue:
Fasc. IV
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Dollmayr, Hermann: Lo stanzino da Bagno del Cardinal Bibbiena
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0287

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274

LO STANZINO DA BAGNO DEL CARDINAL BIBBIENA

stese, sotto le quali, in ciascuna delle pareti laterali, sta disteso il dio d'un fiume con una cor-
nucopia in braccio; invece nella parete della porta ed in quella della finestra si trova nello stesso
posto un uomo non qualificato da alcun attributo, che, sdraiato innanzi ad un tripode, incorona
una ninfa. Il semicerchio che forma la parte superiore delle lunette è limitato da una striscia a
meandri fra due liste d'oro simile a quella che circonda i campi rosso-bruni nel mezzo delle pareti.

Lo zoccolo che sta sotto a ciascuna delle pitture principali è formato da un campo alto 60 centim.,
largo 70 (nella parete della porta 60), limitato da una striscia rossa fra due liste d'oro e vi si ve-
dono dipinti degli amorini che guidano i loro cocchi tirati da vari animali. La striscia rossa ha
ornati consistenti alternativamente in un meandro composto di pesci e in pesci che nuotano verso
una conchiglia, ornamento in relazione con il motivo predominante, cioè dell'acqua.

Nel campo che sta sotto la rappresentazione della Nascita di Venere si vede Amore in una
conca tirata da due serpenti che egli guida con una foglia di palma; sotto quella in cui Venere
attraversa il mare lo si vede in atto di vibrare il tridente contro i due delfini attaccati alla zat-
tera su cui è montato (oggi quasi irreconoscibile); e sotto quella che raffigura Venere ferita egli
sta su di una biga e guida con un giunco i due cigni che la tirano ; questa pittura è oggi distrutta.

Delle scene che stanno sotto le pitture della parete della finestra non si vede oggi che a de-
stra il tronco di un amorino, a sinistra la testa ; e dobbiamo rinunciare del tutto a ricercare che
cosa in origine vi sia stato dipinto, giacché anche nelle incisioni e nelle descrizioni più antiche
non ne troviamo traccia. Sulla parete ove stava la vasca si vede, sotto la rappresentazione di Ve-
nere e Adone, un amorino con due lumache attaccate innanzi al suo carro; un altro è dipinto
sotto 1' armadietto, in piedi entro una conchiglia aperta e in atto di stimolare con un dardo due
testuggini; e finalmente un terzo sotto la pittura rappresentante la Nascita Erittonio, in un
cocchio formato da una conchiglia tirata da due farfalle. Nello stato di grande deperimento in cui
si trova lo zoccolo, non si possono più distinguere con precisione tutti i particolari di queste pit-
ture, e perciò nel descriverle mi sono attenuto alle incisioni del Landonio.

La nicchia che sta sopra il rilievo scolpito è divisa orizzontalmente da una cornice di marmo
che si trova all'altezza di quella che corre sulla parete. Nella vòlta è dipinto un panno steso a
guisa di ventaglio, quale si vede anche sopra la porta; la parte inferiore è pure coperta da un
panno dipinto come se fosse appeso sul fondo rosso, che ha di sopra e di sotto un' orlatura nera
con composizioni in bianco che paiono tessute, e per il lungo, in direzione delle pieghe, è ornato
di gambi di giunco che vanno dal basso all' alto. Il suo colore è violetto e non giallo come lo si
vede nel G-runer, il quale ne disegnò arbitrariamente anche gli ornati. Come sia decorata la nic-
chia dell'altra parete, non posso dire con precisione essendo essa al presente sfigurata dall'altare:
però, da quanto potei vedere, mi sembra ch'essa sia uguale a quella ora descritta.

La vòlta, di cui il Passavant ci dà una descrizione sommaria, è oggi caduta completamente,
e non vi si può più riconoscere se non il modo in cui era divisa. Essa è spartita in 21 campi va-
riopinti, contornati da cordoni d'oro; nel centro v'è un ottagono, dal quale si dipartono due larghe
fasce verso il mezzo delle pareti, dividendo per tal modo la vòlta in quattro campi maggiori; gli
altri compartimenti minori sono compresi nelle fasce. Dalle tracce di colore che ancora rimangono
si può riconoscere che nei quattro campi maggiori erano dipinte varie scene, negli altri dei grot-
teschi. Nei peducci sopra la parete destra si distingue ancora la rappresentazione di Cerere sul
suo carro tirato da draghi.

A completare la descrizione dello stanzino aggiungerò che il pavimento è formato da lastre di
marmo colorato il cui disegno, a nastri intrecciati, è molto simile a quello della Stanza della Se-
gnatura, per cui ritengo il pavimento antico e contemporaneo alle pitture.

Dopo questa descrizione generale credo di poter affermare che la decorazione pittorica dello
stanzino ha grande analogia con le decorazioni antiche. Ciò fu notato già dallo Springer, e in ve-
rità non si può negare che, non solo tutto l'insieme, la divisione delle pareti e la coloritura, ma
ben anche i particolari, e la maggior parte degli elementi decorativi ripetono in fondo la loro
origine da modelli antichi. Se noi osserviamo, ad esempio, la divisione della parete, le tre parti di
cui essa consta, ossia lo zoccolo, il campo di mezzo e la leggera decorazione che gli sta sopra,
sono un principio fondamentale dell'antica pittura delle pareti. È parimenti caratteristica per l'ul-
 
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