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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. IV
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Nuovi documenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0318

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NUOVI 1

costruzione. Son queste adunque le ragioni, per le quali
si potrebbe supporre, con qualche argomento di proba-
bilità, non esser stata estranea a questo claustro la mano
del Danese, vago di riprodurre uno dei monumenti medio-
evali più belli e più pregiati della sua città.

Checché però ne fosse, è assodato dai documenti,
che, dopo l'assunzione di lui alla sopraintendenza del-
l'edificio, tutti i lavori s'ebbero un impulso più vigo-
roso. Già dal 14SI, maestro Ambrogio da Milano sera
posto alla fabbrica del campanile. 1 Una deliberazione
del Consiglio comunale ci accerta che, in sullo scorcio
del 1484, quella costruzione era presso che compiuta. 2
Nel 1490 s'innalzò l'edicola della Madonna. E fu per
l'autorità del Danese, se, tra i due modelli presentati,
si prescelse quello bellissimo del Milanese Andrea Bre-
gno. 8 Intanto, al 1496 la Chiesa e il Convento della
Quercia trapassavano a un'altra famiglia di Domenicani,
detti della CongVegazione di S. Marco. 4 I quali, rinvi-
goriti dal nuovo organamento monastico improntato su
loro dalla Riforma, posero un po' di regola alla malme-
nata amministrazione della fabbrica. Si è infatti da quel-
l'anno, che s'inizia una preziosa serie di registri, con-
tenenti le spese di costruzione della Chiesa. Per lo innanzi
venian queste segnate nei catoni 5 del Comune, andati
poi perduti con gran parte dei documenti di quei giorni.
S'intraprese allora nel 1498 l'erezione del vasto dormi-
torio, collocato fra i due chiostri. 6 Nel 1502 si vestirono
d'intonaco le pareti interne della Chiesa, e si fornirono
la cupola, i tetti delle navi, la sacrestia. 7 Due anni ap-
presso, Bernardino da Viterbo e Domenico da Firenzuola
presero a scolpire la porta maggiore. 8 Al settembre del
1509, Carlo, Mariotto e Domenico da Firenzuola, insieme
al predetto Bernardino, compierono 1' elevamento della
facciata insino al timpano. 9 Alle ricche sculture di
questa s'erano aggiunti tre mezzi tondi, egregio lavoro
di Andrea Della Robbia.10 E i lavori ferveano sempre
più. Bruno da Settignano iacea sorgere di mezzo al
chiostro una stupenda cisterna (1508).11 Aggrandivasi la
Chiesa coll'aggiunta del coro (1511). ]3 E mentre Fra
Bartolomeo Dalla Porta ne iniziava la tavola dell'inco-
ronazione per l'altare,13 e Frate Eustacchio da Firenze
ne alluminava i graduali e gli antifonarj, u due intar-

1 Docinn. XV.

2 Docuin. XVII.

3 Docum. XVIII.

* Docum. XX in nota.

Il catonus era propriamente il giornale, dove si registravano
i mandati di pagamento (buliecte) soddisfatti dal Camerlengo.
0 Docum. XX.

7 Docum. XXII.

Docum. XXIII o XXIV.

Docum. XXV.

10 Docum. XXV.

" Docum, XXVI.

Docum. XXVIII.

Docum. XLIII, 3.
u Docum. XXVIIII, 2.

Archivio storico dell'Arte. - Anno III. Fase. VII-VI1I,

)CUMENTI 305

siatori Fiorentini erano attorno alla costruzione degli
stalli. I modelli di questi s'eran tratti dall'Abbadia di
Monte Cassino fuori di Siena, e dall'altro di San Sal-
vatore di Firenze, fuori la porta a San Miniato. 1 Dipoi,
nel 1517, vinta ogni dubbiezza sul coronamento della
facciata, vi s'imponeva il timpano. 2 Due anni appresso
Antonio da San Gallo toglieasi il cottimo del palco a
lacunari sotto il tetto della nave maggiore, su disegno
di quello dell'aula del concistoro in Vaticano, che trasse
poi a fine nel 1525. 3

Compieasi in tal modo il Santuario di S. M. della
Quercia, almeno nelle parti principali. I lavori aggiun-
tivi dipoi, non furon che decorativi. Di tutti, dal più
al meno, ci vennero palesi i documenti, che ora offriamo
agli eruditi e agli studiosi d'arte. D'un sol nome ci fu-
rono ostinatamente avari gli archivi Viterbesi: del nome
di colui che creò l'archetipo del tempio. E da augurare
che nuove ricerche riescano a colmare anche quest' ul-
tima lacuna. 4

Cesare Pinzi.

DOCUMENTI

i.

1467, ottobre 22.

Archivio storico del Comune di Viterbo. Liber Re-
gestorum Comunis Viterbii, qui et Margarita nuncupatur.
Voi. I, c. 170.

Bolla di Paolo II al Vescovo Niccolò, perchè conceda
al Comune di Viterbo di poter costrurre, colle elemosino
e le oblazioni raccolte presso l'immagine della Madonna
della Quercia, una chiesuola con umile campanile ed
una casa per abitazione dei Frati Gesuati, preposti al
culto di detta Chiesa.

Paulus Episcopus etc. Venerabili Fratri Nicolao, Epi-
scopo Modrusiensi in civitate nostra Viterbiensi resi-
denti, salutem etc Exhibita nobis nuper prò parte

dilectorum filiorum Conmnitatis Civitatis nostre Viter-
biensis petitio continebat, qued ipsi, ob spetialem devo-
tionem quam gerunt ad Pauperes Societatis Iesuatorum,..
et ut illorum exemplari vita, monitionibus et consiliis
Christifideles illarum partium suarum animarum salutem
querere ferventius innitantur, cupiunt, prò perpetuis usu

1 Docum. XXX.

2 Docum. XXXII.

:! Docum. XXXIII, XXXVI, XXXIX eXL.

' Sento il dovere di attestare pubblicamente la mia gratitu-
dine ai RR. PP. Francesco Migliorini e Ceslao Carones, Sopra-
intendente e Vicesopraintendente nel monumerito nazionale della
Quercia, per le tante cortesie, onde agevolarono le mie ricerche
in quell'archivio,

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