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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. IV
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Nuovi documenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0330

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NUOVI DOCUMENTI

317

(31) 1505 Febbrajo 13. Pagati boi. 00 a Maestro
Domenico ed Antonio fratelli et figlioli di Lucila, le-
gaajoli, per arra et parte di pagamento del cottimo della
copertura del tecto della Chiesa, scoperto in sulla piazza
(c. 52).

(32) 1505 Aprile 2. Pagati due. 4 di carlini, e' quali
pagammo a Maestro Ludovico (Galiuzzi) per parte di
suo resto della Sacristia (c. 52f).

(33) 1505 Luglio 4. Pagati due. 13 di carlini, e' quali
rendemmo agli heredi di Mariano Chigi in Viterbo, 1
e' quali pagorno per noi a M.° Ludovico legnajuolo, et
a . . . . fornaciaro, per ordine de soprastanti et di me.

XXIII.

1504 — 1506.

Archivio sudd. Libro della Fabbrica N. 116.

Costruzione e sculture della porta grande della fac-
ciata, fatte da Maestro Bernadino di Giovanni da Vi-
terbo e da Maestro Domenico (di Giacomo da Firen-
zuola). 2

(1) 1504, 20 Settembre — Pagati due. 25 di carlini

1 Su questo storico banco dei Chigi, che trovasi implicato in
una considerevole serie d'interessi, di cauzioni e di pagamenti
pella fabbrica di S. Maria della Quercia, è pur necessario dar
qualche cenno. Fin dal 1462 Mariano Chigi da Siena, padre del
famoso Agostino Chigi il Magnifico, era venuto in Viterbo ad eser-
citarvi la mercatura, e pare che già vi avesse posto banco. Un
istromentodel 4 maggio 1462 reca: — Cura hoc sit... quod Marianus
quondam Augustini Chisci et Franciscus quondam Augustini Vini
de Senis mercatore? Viterbienses cte.... Actum est hoc Viterbii in
contrata S. Stephani in aphoteca Johannis Petri Antonii, quam in
conductione retinet Marianus Chisci... etc. (Protoe. I di Alessio
d'Antonio nell'Archiv. Notar, ad annum) — Nel 1477 si trova, che
alla ragione del detto banco era associato un Viterbese di nome
Ferino di Francesco, e che ne era cassiere un tal Giovanni Se-
nese. — Anno 1477 die X[ Julii. Actum Viterbii in contrata S. Ste-
fani, in fundico de Ghisiis, presentibus... Johanne de Senis Cap-
serii banchi de Ghisiis Viterbiensis. Franciscus de Passis de Ful-
ginea, ut procurator Domini Peregrini De Luca Commissarii
Apostolici super vigesima hebreorum, et prò eo Perinus Socius
Banchi de Ghisiis, ricevo da Maestro Mele, ebreo di Montefiascone,
20 ducati per tassa di detta vigesima a lui imposta. (Prot. IV di
Latino Latini nelPArch. N t. Viterb. ad annum). — Un altro istro-
mento dello stesso anno e dello stesso Xotaro, ha: — Perinus Fran-
cisci de Viterbio mercat ir Viterbiensis et socius Mariani de Ghi-
siis. — Nel 1498 il banco era retto da Francesco, figlio di Mariano
Chigi, e da un tale Antonius de Boninsegnis de Senis, institor
Mariani de Ghisiis et sociorum in Viterbio (Prot. di Paolo de Be-
nignis nell'Arch. Not. a carte 71'). — Questo Boninsegni è spesso
chiamato nei documenti Messer Antonio del Bancho. Lo stesso
Agostino il Magnifico era cointeressato nel Banco Viterbese;
poiché, addi 22 maggio 1508— Franciscus Mariani de Chiisis, frater,
ac Procurator in Vit?rbio Domini Augustini de Chisiis, concede
per sè e pel fratello un mutuo a Domenico Cordelli Viterbese
(Prot. II di Evangelista DeBartholis a c. 27) — I pagamenti, che
la fabbrica della Chiesa dovea far eseguire fuori di Viterbo, si
trovano quasi sempre effettuati dal Banco dei Ghigi, a mezzo dei
suoi corrispondenti.

2 Vedi docum. XXV, n. 5.

a Maestro Domenico Scalpellino, et Maestro Bernardino
(di Viterbo) suo figliastro, 1 presente Messer Pietro (Del
Veltro) nostro sosprastante, in libreria, per caparra della
porta di chiesa di mezo, la quale loro hanno tolto a
fare per ducati 105 di carlini (e. 51t.).

(2) 1504, Decembre 23 — Pagati due. 25 di carlini,
e' quali pagai a Maestro Bernardino di Giovanni Viter-
bese, Maestro de preta, et a Maestro Domenico suo pa-
trino, per parte del coptimo de la porta de la chiesa
(c. 51t.).

(3) 1504, Decembre 24 — altro pagamento come
sopra (c. 52).

(4) 1505, Gennaio 24 — altro pagamento come
sopra (c. 52)

XXIV.

1506, Ottobre 12.

Arch. Notarile — Protocollo 111 del Notaio Evange-
lista di Giovanni de Bartholis c. llt.

Maestro Bernardino da Viterbo si obbliga a dar com-
piuta per la festa del N .tale la porta Maggiore di S.
Maria della Quercia.

Die XII Octobris.

Actum Viterbii in apotheca heredum Pauli Abisoio-
late, presentibus Dominico Nardi, Melchiorre Nicole
Abbatis de Viterbio, Adriano De Alexandris barberio,
testibus etc.

Magister Bernardinus Johannis de Viterbio, per
se etc. sponte etc. promisit Perino Francisci et Valerio
Carcio et Hieronimo Caprino de Viterbio, officialibus
S. Marie in Quercu, presentibus etc., ponere et immit-
tere, seu immitti facere portas seu lapides conciatos et
insculptos in porta magna Ecclesie Sancte Marie pre-
dicte, juxta obligationem et promissionem alias per eum
factam; adeo quod sit integra cum suis pertinentiis, hinc
et per totum annum presenterò, usque ad Natalitia Do-

1 È da notare che, in questo documento, Maestro Bernardino
di Giovanni da Viterbo, è chiamato figliastro di Maestro Dome-
nico da Firenzuola, mentre nel secondo è chiamato figlioccio (in
ordine a patrino). Qual che si fosse dei due il vero titolo, pare
potersi assodare che un qualche legame, o civile o religioso, do-
vette essere fra quei due. Di certo, Domenico fu maestro a Ber-
nai'dino nell'arte di scolpire in pietra; e questi, sotto la direzione
di lui, lavorò alla costruzione della porta maggiore di S. M. della
Quercia. Interessanti notizie sullo scultore Viterbese diede il eh.
G. Cagnoni. Fu egli che trasse per primo dagli Archivi Chigiani
il contratto dell'8 aprile 1522, col quale i tutori degli eredi di Ago-
stino Chigi affidarono a Maestro Bernardino il compimento della
tomba del Magnifico, in S. M. del Popolo, di Roma lasciata in-
compiuta dal Lorenzetto. (Vedi G. Cugnoni, Note al Commentario
di Alessandro VII sulla vita di Agostino Chigi. «Archivio della
Società Romana di Storia patria », voi. Ili, pag. 447). Per le vicende
poi della suddetta tomba, veggasi la bella monografia del eh. D.
Gnoli, Archivio Storico dell'Arte, anno 1889, fascio. Vili e IX,'
pag. 318.
 
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