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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. IV
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Nuovi documenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0345

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332

NUOVI DOCUMENTI

1506, Ottobre 21. Maestro Giovanni del Tedesco fonde
una campana di libbre 212 pell'orologio (Ivi c. 61 t.).

1511, Novembre 30. Maestro Domenico di Fra Ste-
fano del Thedesco da Imola fonde la campana minore,
del peso di libb. 1000 (Ivi c. 161).

1551, 21 Nov. e 23 Dee. Maestro Leonardo et Luca
Alberto suo figlio di Chianciano rifondono per due volte
la campana minore del peso di lib. 5500 (Libro Grosso
ecc. c. 32).

1558, agosto 1. Maestro Battista Dalle Campane di
Bologna rifonde la campana minore del peso fra le cinque
migliaja (Ivi c. 39 t.).

1578, 29 agosto. Maèstro Giorda Piemontese, nativo
di Chiavazza, rifonde la campana minore del peso di
libbre 8207 (Lib. delle cron. ecc. c. 40).

Le attuali grandi campane

1578, giugno 21. 11 suddetto maestro Giorda rifonde
la campana maggiore del peso di liI>. 13500. 1

plumbeas seu ferreas etc. È fattura di lui la grande Campana
ora esistente sulla torre del Comune. La fuse per la Chiesa di
S. M. della Verità nel giugno 1452.

1 Ecco i documenti:

1) Die xv Martii, 1578. De Consilio Patrum decretimi est ut
Mag. Joh. Baptista Jorda Pedemontanus funderet tre* cam-
pana,« integrai etc. (Lib. Consiliorum etc. c. 13).

2) Anno 1578. Ricordo come il dì 24 di Giugno si pesò il me-
tallo della campana grossa per ri tragettarla, e pesò libbre 11,500
in circa; et si dette al Mastro, oltre a quello, altre 2000 libre, e
si comprò parte qui a Viterbo, parte a Civitavecchia. In tutto si
messe in fornace 13,500 libbre, et il dì detto si dette luoco a
bore 21, sino a 2 bore di notte. Si tragittò e venne la campana
senza corona per difetto del mastro e scappò di sotto, e per
questo il Mastro non meritava pagamento nessuno, ma li Padri
per misericordia li donarono scudi 20 di moneta. Lib. delle Ricord,
di Sind. c. 91).

3) Die xviii septembris 1578. Quamvis sub die xv martii san-
citum fuisset, ut Man'. Johannes Bapt. Jorda... prò mercede sua

1655, aprile 30. Maestro Carlo Tarantino Napoletano
rifonde la campana minore del peso di libre 8,800. 1

j et labore haberet centum scuta, tamen hoc die decretum est, ut
quinquaginta tantum scuta babeat. Et hec est ratio: quia suprad.
j Mag. duas tantum campanas effudit et non tres, ut spoponderat;
I et quod pejus est, ut ita dicam, primam non integram sed itn-
perfectam fecit, videlicet absque corona (Lib. Consil. etc. e. 13 t.).

4) Le epigrafi sulla campana sono queste :

1" riga. Maria:

2* » Laudo Deum verum, voco plebem, congrego cle-
rum, defunctos ploro, tempestates fugo, festa decoro.

MDLXXVIII.

3* » Tempore Prioratus R. P. F. Archangeli Pippi a
Villa Basilica, Ordinis Predicatorum.

4a » Baptista Jorda de Clavassio Piemontanus (sic) abi-
tator Civitatis Firmi me fecit.

1 Diamo anche di questa i seguenti documenti :

1) Anno 1(554 die xv Septembris. Fuit propositi!m in Con-
silio fratrum, utrum expediret reficere campanam fractam, et, prò

| ista et alia, panca de metallo sujjerfìuo dari Magistro Carolo Ta-
rantino scuta centum viginta, quinquaginta sommas (some) ligno-
j rum, et libbras quindecim cerae, prò totali expensa; et sumptibus
dicti Karoli reponi in campanili, et prò omnibus fuit conclusum
expedire (Lib. Consil. etc. c. 56 t.).

2) 1054 a dì ultimo d'aprile, essendo rifatta la campana dx>tta
S. Agata de libre 8800, essendo già colata due volte, la prima
non venne compita pel ditetto della fornace, quale avendola fatta

j di calce et poco capace, sboccò il metallo dalla parte del fuoco:
et la 2a volta è venuta imperfetta nelle maniche, ma di buon sono
et accordo. Fu posta al campanile. Si sono spesi se. 120 senza
il stagno, cera ed altre spese che ascenderanno a se. 180, et se
| travagliò da 7 mesi {Lib. della Cronicha etc. c. 89).

3) L'epigrafe è questa:

1" riga. Mentem sanctam spontaneam honorem Deo

2a » et patriae libertatem. Opus dieatum A ' I) '
MDCL1III.

3" » M. Carolus Tarantinus Neapolitanus fecit.

4" » S. Agatha.

Ma inoltre a egual distanza sulla gola della campana, quattro
stemmi rilevati - il primo con S. Lorenzo - il 2° colla Madonna
della Quercia e l'altro del Card. Gambara - il 3° con S. Michele
Arcangelo-il 4° col Crocefisso e lo stemma dei PI'. Domenicani.
 
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