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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. IV
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Cronaca artistica contemporanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0352
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CRONACA ARTISTICA CONTEMPORANEA

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Witerioo, che rappresenta il ritorno in Francia degli
avanzi dell'armata napoleonica e del sno capo supremo.

Tutti questi lavori, ed un altro pure bellissimo del
sig. Crofts, rappresentante il Supplizio di Carlo I, sono
stati esposti alla Accademia Reale; ma anche la Gro-
svenor Gallery e la New-Gallery hanno avuto tele
di pregio bellissimo. Si citano fra queste il ritratto
autografo del pittore Orchardson, destinato a far parte
della celebre raccolta di consimili ritratti, che forma
una delle più rare e preziose sezioni della Galleria
degli Uffizi di Firenze.

Alla Bloomsbury Hall poi si è aperta una galleria
d'arte italiana che sembra debba per l'avvenire essere
aperta ogni anno. Per questa prima volta ne sostiene
l'onore principalmente il nostro prof. Sciuti, che vi ha
esposta una serie di quadri, fra i quali i giornali inglesi
rammentano specialmente, un episodio della seconda
guerra punica, Atti e non parole, uno dello sbarco di
Sapri, la Negazione di Dio, Saffo abbandonata da Faone,
e qualche altro ancora.

— I pastellisti han tenuto a Parigi l'annua esposi-
zione dei loro lavori. La sua inaugurazione questa volta
è stata più solenne del consueto, avendovi assistito
il Presidente della Repubblica in persona, circondato
da molti illustri personaggi. Tra gli espositori figurano
in prima linea i sig. Besnard, Roll, Lhermitte, Machard,
Tissot e altri che lungo sarebbe nominare qui tutti. Il
pastello, rimasto lungamente trascurato, tende poco a
poco a riprendere l'antico su ) lustro, sotto le abili mani
di una distinta schiera di artisti.

— Tra le esposizioni speciali parigine merita cer-
tamente di -venir ricordata quella apertasi alla Scuola
di belle arti sul finire del decorso aprile, la esposizione
cioè delle incisioni giapponesi. Non sarebbe qui fuor
di proposito dare un cenno sull'origine di quest'arte al
Giappone e sui metodi coi quali viene esercitata; ma, al
solito, lo spazio mi vieta di farlo e devo contentarmi
di brevissimi cenni.

Dieci anni fa la incisione giapponese era, presso
<li noi, quasi ignorata, e se qualche cosa se ne sapeva,
lo si sapeva per uno scarso numero di stampe che pochi
privilegiati avevano potuto procurarsi. Alcuni appassio-
nati collezionisti hanno di poi potuto, con ricerche di-
spendiose e pertinaci, giungere a portare in Europa
una quantità notevole di stampe giapponesi, delle quali
già fin dal 1888 si potè fare a Londra un' esposizione
presso il Burlington Fine Arts Club. L'anno scorso se
ne vide pure una bella raccolta alla Esposizione univer-
sale, nel padiglione delle arti liberali ; e adesso ne è
stata aperta la mostra importantissima della quale
tengo parola. La incisione giapponese è praticata sol-
tanto sul legno, e anche le incisioni in colore si ot-
tengono mediante diverse tavole di legno, successiva-
mente impresse e perfettamente marginate. L'esposizione
di queste singolari stampe mostrerà lo svolgimento pro-
gressivo dell'arte dell'incisore nel Giappone, e riuscirà
sommamente interessante e istruttiva.

— Le vendite artistiche avvenute in questo bime-
stre all'Hotel Druot e alla galleria della via di Seze
a Parigi sono state tante e così importanti, che mi trovo
costretto, anche per queste, a scegliere le più notevoli,
per tenerne parola in questa cronaca, passando le altre
sotto silenzio.

Tre collezioni preziosissime sono state disperse al-
l'incanto nelle aule di quegli empori artistici, e sono
le collezioni Seillière, Piot e Rothan.

La prima era stata messa insieme dal barone Achille
Seillière nella sua residenza di Mello, nel dipartimento
dell' Oise, e per testamento lasciata ai suoi due figli
Raimond e Franck Seillière. Quest' ultimo ha deciso di
venderne la parte sua, e ne ha ritratto in complesso la
bella somma di oltre un milione e mezzo di franchi. Al-
cuni bassorilievi della fabbrica di Luca della Robbia han
raggiuntoli prezzo di 11,500 e di 14,100 franchi l'uno,
senza contarne altri che han trovato acquirenti a 6 e
7 mila franchi. Una coppa di maiolica della fabbrica
della Fratta è stata pagata 8250 fr.; un piatto di Faenza
5100 fr.; un vaso d'Orazio Fontana 7500: un gran piatto
rotondo, con la rappresentanza di una battaglia davanti
a una città situata dietro un fiume, 8000 fr. e ne tra-
lascio altri venduti a prezzi di poco minori. Fra le terre
cotte francesi i prezzi più elevati sono stati raggiunti
da un piatto del celebre Palissy, che è stato pagato
12,500 fr. e da due coppe dello stesso artista, portanti le
cifre di Enrico II, Caterina dei Medici e Diana di Poitiers,
coppe che han raggiunto il prezzo di 23,000 fr. Un meda-
glione smaltato, dipinto da Leonardo Limosino, e rap-
presentante il duca di Nevers Luigi Gonzaga, è stato
pagato 97,000 fr. e 60,000 ne sono stati dati per un ri-
tratto consimile di Caterina dei Medici dello stesso
autore. Altri suoi ritratti han prodotto 32,000 e 25,000
fr. l'uno. Una scultura in basso rilievo e in marmo,
attribuita a Donatello, è stata venduta 16,500 fr. e un
bel gruppo allegorico di due figure, la Virtù che doma
il Vizio, firmato: Adriano Frien, 1610, è stato pagato
66,000 fr. Non la finirei più se volessi tener nota dei
capi venduti a prezzi minori, ma sempre rilevantissimi:
mi basti dire che soltanto due alari italiani del decimo-
sesto secolo han trovato acquirente per 15,000 fr. Ciò
basti a dare una idea delle ricchezze di quella colle-
zione della quale tuttavia la parte venduta rappresenta
appena la metà.

La collezione Rothan, appartenuta a Gustavo Ro-
than, il ben noto scrittore di articoli di storia diplo-
matica contemporanea, era di genere affatto differente
da quella sopra descritta, poiché la sua ricchezza con-
sisteva tutta in quadri, specialmente delle scuole olan-
dese e fiamminga. Fra le tele che han raggiunto i mag-
giori prezzi citerò il Ritratto di un sindaco di Jordaens,
venduto per 58,000 franchi, la Donna del guanto di
Frans Hals, venduta per 38,000 fr., il Palazzo ducale
del Canaletto, venduto per 15,000 fr., la Piazzetta del
Guardi, venduta 18,000 fr. e tralascio di altri che rag-
giunsero prezzi minori, ma sempre ragguardevoli. A prò-
 
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