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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. V
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Frizzoni, Gustavo: Il Museo Borromeo in Milano
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0369

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350 GUSTAVO FRIZZONI

calmo aspetto non dimostra intenzioni prave di sorta. Insomma quest'opera presa per punto di
partenza come interpretazione del soggetto potrebbe dare luogo a molte riflessioni sullo svolgimento
del medesimo nel corso del tempo.

Il divario che corre tra il Luini e il Ferrari ci fa pensare che un analogo dualismo nella
rappresentanza dell'indirizzo artistico si riscontra a' tempi del massimo fiore anche in altre parti
d'Italia. In fatti come nel ducato di Milano operano ad un tempo ciascuno secondo l'indole propria
i due pittori nominati, cosi a Firenze Fra Bartolomeo ed Andrea del Sarto, a Brescia il Moretto
e il Romanino, a Bergamo il Palma e il Lotto. Negli uni suole prevalere la severa e soave com-
postezza dei concetti e la sobrietà delle linee, negli altri l'ardire e la potenza della fantasia
unitamente alle spiccate disposizioni coloristiche.

MADONNA E BAMBINO FRA S. GIUSEPPE E*S. ANTONIO

(Gaudenzio Ferrari)

Simile distinzione ben si attaglia ai due pittori sunnominati, e chi cercasse di capacitarsene
non avrebbe che ad osservare le loro vaste imprese eseguite nel Santuario di Saronno, a breve
distanza da Milano, e vie meglio l'alternativa dei loro grandi quadri che decorano i fianchi interni
del duomo di Como.

La Pinacoteca Borromeo trovasi in possesso di tre tavole di Gaudenzio, che formarono certa-
mente un solo trittico in origine. Se i santi Rocco e Sebastiano, che dovettero stare nei laterali,
poco ci soddisfano, l'uno per difetto di espressione l'altro per un non so che di lezioso e di affettato,
crediamo che dipenda, parte dall'avere il maestro affidato il compimento dell'opera a qualche
aiuto, parte dalle alterazioni subite posteriormente. Tanto più mirabile il dipinto centrale della
Madre col tenero Bambino messa in mezzo ai santi Giuseppe e Antonio Abate. Il Bordiga nell'il-
 
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