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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. V
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Venturi, Adolfo: La pittura modenese nel secolo XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0397

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384

ADOLFO VENTURI

color giallo chiaro, l'orecchia deforme, diritta superiormente e molto acuminata prima dell'attac-
catura del lobo, le membra delle figure ossute, le dita con grosse nocche, le pieghe delle maniche
rettangolari. Gli angioli hanno gonfie le guancie; la loro veste è cinta da fascie rosse, i cui capi
sono svolazzanti a ino' di spirale. Il paesaggio è ferrarese, secondo le forine del Tura: monticelli
conici soprastanti a massi dirupati e a scaglie sporgenti rettangolarmente nella parte superiore.
Nella vallata veggonsi macchiette vestite di rosso e di azzurro.

Più nobiltà di forme e un gusto più raffinato dimostrò la generazione seguente con Francesco
Bianchi Ferrari e Pellegrino Munari, i soli artisti di cui oggi sieno conservate alcune opere. Loro
contemporanei, tenuti in istima, furono Francesco Setti e Francesco Magagnolo, e questi fu esal-
tato da Cesare Cesariano al pari di Pier della Francesca e di Melozzo da Forlì per l'arte sapiente

Tav. 3. — LA « PIETÀ », DIPINTO DEL BONA SCI A
(R. Galleria estense in Modena)

degli scorci. Il nome di Magagnolo potrebbe però essere un soprannome; sarebbe stato mai quello
del Setti?

Francesco Bianchi Ferrari, detto il Frare, fu di recente dissepolto dalla critica. Il Cavazzoni
Pederzini scoprì per primo documenti che comprovarono come un'ancona rappresentante YAn-
nunciazione della Vergine, attribuita al Francia nella R. Galleria Estense, era opera di Bianchi
Ferrari, rimasta incompiuta nel 1510, per la morte sopravvenuta al pittore, e continuata, forse
nella parte decorativa, da un pittor di rotelle, Giovanni Scacciera o Scaccierare. Sulla base di
questo quadro, la critica moderna ne indicò molti altri di questo maestro; ma abbiamo già di-
mostrato come il transito della Vergine della collezione Lombardi non possa attribuirsi al Bianchi
Ferrari, come la tavola a scompartimenti della Pinacoteca di Ferrara e un altro dipinto del Senatore
Morelli appartengano a Michele Coltellini. Il Morelli ascrisse anche al Bianchi un quadro della
galleria di Berlino, rappresentante la Circoncisione, con la data M. D. X. VI, che molti riconoscono
 
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