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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. V
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0415

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■102

La sezione dell'oreficeria s'arricchì del nome di (.io-
vanni tedesco, « gioielliere » (1465) stabilito a Ferrara. '
Dopo lui citiamo Pietro di Cotogne e suo figlio, batti-
loro a Milano nel 1470. 2

Nel 1472 il maestro Giovanni Leon di Colonia eseguì
un reliquiario per le religiose del convento di .Santa
Marta a Venezia; nel 1492 Corrado Herpel ne eseguì
un altro per la chiesa San Salvatore nella stessa città. 3

Per la pittura, non ho che pochi nomi nuovi da enun-
ciare. Pietro di Germania, stabilito a Milano nel 1427. 4

« Loysius Tornasi .lokannis Uterussii de Alamannia,
pictor », in via de' Servi, ricevuto nel 1492, membro della
corporazione dei Medici di Firenze. 5

Ai pittori di vetri citati precedentemente, conviene
aggiungere Arnoldo e Cornero (Comero ?) di Germania,
che lavorarono nel 1428-1429 per il Duomo di Milano. (i

Quantunque l'intarsiatura fosse poco coltivata da
questa parte de' monti, Leonardo Tedesco (1457) e Cor-
nelio di Fiandra (1469) vi si resero abbastanza abili per
ottenere dei comandi dalla corte di Ferrara. 7

Secondo il Vasari, un tedesco avrebbe insegnato a
Baldovinetti il secreto del mosaico; 8 ma questa asser-
zione non mi pare da accettar facilmente, poiché se mai
arte fu propria dell'Italia,, essa fu appunto quella del
mosaico.

Ai copisti fiamminghi o tedeschi stabiliti in Italia,
bisogna aggiungere l'anonimo che lavorava a Lucca
nel 1419 9 e « Paulus de Brabantia, scriptor, quondam
Cornelia habitator Ferrariae in policino Sancti Georgii».
nel 1479.10

Il documento seguente pubblicato da Wattenbach U
ci fa conoscere due correttori tedeschi stabiliti a Pavia
nel 1454:

« Correctus est liber iste usque ad finem a principio
a magistro Andrea Wall de Baltzhaim a. d 1454, coo-
perante Hainrico Vithart de Ulma in studio papiensi, in
quo tunc floruit Almanorum nacio, nam tres marchiones
de Viderbaden in eodem studio tunc studuerunt, Johannes,
Georius et Marcus fratres, et quidam Bavarie Johannes

filius et dominus Ortlieb de Brandis dominus meus,

Otto dapifferie filius Domini Eberhardi, dominus Altar-
bertus de Ibis, quidam nobilis Gotzfeld Georius Hasl de
Herbipoli tunc juristarum rector, et frater suus Johan-
nes et alii multi, qui tunc omnes operam legum atque
canonum studio impendebant ».

I Venturi, L'Arte a Ferrara nel periodo di Borso cVEste,
p. 54.

II Annali, t. II. p. 270.

3 Mounier, Venise, ses arts decorati/a. Parigi, 1789, p. 121.

4 Annali, Appendice, t. Il, p. 207.

5 Frey, Die Loggia dei Lanzi zu Florenz, p. 344.

" Annali, App. II, p. 207. etc.

7 Venturi, L'Arte a Ferrara, p. 50.

" Vasari, ed. Milanesi, t. II, p. 59fc>.

9 Bongi, di Paolo Guinigi, p. 24.

10 Cittadella, Notizie, p. 639.

11 Das schri/twesen im Mittelalter, p. 112,

A completare il quadro di questa invasione pacifica,
mi resta a indicare gli stampatori. Nella sola città di
Treviso s'incontrano, dal 1475 al 1479, Gerardo de Lisa,
fiammingo, Giovanni di Hassia, Ermano Levilapede di
Colonia, Bernardo di Colonia. 1 Per Venezia si trova
una lunga lista, enumerata nella recente opera del signor
Carlo Castellani. 2 a Milano,- « Henricus Schinzenzeler
theutonicus » figura sotto la data del 1482 nei registri
del duomo. 3 Accordiamo infine una menzione ai costrut-
tori d'organo e agli organisti (Bernardo di Alemagna,
1463-1468; Giorgio da Ulma, 1491 etc.), ugualmente
che ai musicisti. La parte ch'essi hanno avuto in Italia
è una prova da aggiungere a tante altre sulla molte-
plicità delle relazioni tra il Settentrione ed il Mezzo-
giorno durante quella grande epoca di tolleranza che
si chiama il Rinascimento.

Eugéne Muntz.

Passaporto (li Pisanello.

È noto che Pisanello dipingeva in Roma, nella chiesa
di san Giovanni in Laterano, nel 1431. Dal seguente do-
cumento apprendiamo ch'egli ne ripartiva con sei per-
sone, tra compagni e servi, per recarsi in varie parti
d'Italia con passaporto del papa Eugenio IV, dato ai
26 di luglio (vii Kalendas Augusti) del 1532. Vera-
mente, nella data, le cifre dopo lo centinaia son lasciate
in bianco; ma l'indicazione del secondo anno del pontifi-
cato d'Eugenio IV, determina con sicurezza l'anno 1532.

D. G.

Arch. Secr. Vatic. liegest. Eugenii IVì n° 372 f. 53 ro

Littera passus prò Pisanello pletore.

Eugenius etc. Universis et singulis ad quos presentes
nostre littere pervenerint, salutem et apost. benedictio-
nem. Cum dilectus filius Pisanellus pictor familiaris
noster qui ad presens in Alma Urbe commoratur habeat
aliquando prò diversis negociis ad diversas Ytalie par-
tes se conferre, Nos cupientes eundem Pisanellum cum
sociis et familiaribus usque ad numerum sex equestri-
bus vel pedestribus equis rebus et bonis suis omnibus
in eundo stando et redeundo piena ubique securitate
atque immunitate gaudere Universitatem vestram et
vestrum singulos requirimus et hortamur in domino
Subditis nostris et gentium armigerarum Capitaneis ubi-
cunque ad nostra et ecclesie stipendia militantibus stricte
precipiendo mandamus, quatinus ipsum Pisanellum cum
sociis familiaribus equestribus vel pedestribus rebus et

1 Federici, Memorie Trevigiane sulla tipografia del see. XV:
Venezia, 1805, p. 45-84.

2 La stampa in Venezia dalla sua origine alla morte di Aldo
Manuzio seniore. Venezia, 1889

3 Annali, t. Ili, p. 15.
 
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