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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. VI
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Venturi, Adolfo: Ludovico Mazzolino
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0467

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ADOLFO VENTURI

mazoli, più frequentemente lodovigo mazoli, e lodovico mazolino, e, secondo il Vasari, Malino.
Non può dubitarsi che siano tutte denominazioni di uno stesso pittore, trovandosi, in un registro
di Sigismondo d'Este, indicato l'artista per mastro Lodovico altrimenti Rigo Mazzolino pittore.1
Pochi dati biografici si hanno intorno a lui. Nel 1508 aveva dipinto otto cappelle nella chiesa di
Santa Maria degli Angioli, la nave che si stendeva innanzi ad essi, e i pilastri della nave maggiore; 2
nello stesso anno, insieme con Domenico Panetti e con Bartolomeo da Venezia, stimò un'opera di
Gabriele Bonaccioli nel Duomo ferrarese, come ne insegna Luigi Napoleone Cittadella, il quale
produsse anche documenti che attestano della permanenza a Ferrara del nostro pittore negli anni
1518, 1519, 1521, 1522. Lavorò molto per gli Estensi: per Sigismondo d'Este nel 1520 due quadri,
l'uno rappresentante la Natività e l'altro la Disputa nel Tempio ; pel cardinale Ippolito II d'Este
tre quadretti, la Circoncisione, gli Apostoli nel mare di Genezaretli e una Madonna.3 La cappella
estense era ricca di quadri del Mazzolino, e nel 1586 vi troviamo una Madonna, Gesù che lava i
piedi agli Apostoli, la Samaritana al pozzo, la disputa di Gesù nel Tempio. 4 Anche i gentiluomini
ferraresi raccolsero a gara quadri di lui, quadri che da Ferrara furono trasportati in gran parte
a Roma dai Cardinali legati, che tennero il governo di quella città. Al principio del secolo xvn,
nella collezione del ferrarese Roberto Canonici, troviamo un Cristo benedicente e santo Stefano,
una Santa Conversazione, la Disputa.5 In altra collezione ferrarese acquistata da Alessandro VII
nel 1656, vi è annotata una pietà di 1 palmo in tavola con 5 figurine. 6

Nel 1524 il Mazzolino lasciò Ferrara, e si recò a Bologna, ove dipinse per una cappella della
chiesa di S. Francesco un quadro, dal Vasari stimato il migliore di lui, e che fece dire a Baldas-
sare Peruzzi, secondo racconta con evidente esagerazione il Lamo, 7 « che nemmeno Raffaello
l'avrebbe compiuto con tanta diligenza». La pala d'altare fu eseguita per commissione di Francesco
Caprara, e rappresentava Gesù fra i dottori, tema prediletto dell'artista. Il Redentore, dodicenne,
vedevasi seduto su di un alto scanno, circondato da Dottori e Farisei, tra cui stavano Maria e
Giuseppe. Altri gruppi di Farisei sopra una galleria, avente nel parapetto bassorilievi, figuranti
Giuditta col capo di Oloferne e gli Israeliti che vincono in battaglia gli Assiri; l'altro Davide col
capo di Golia e i Filistei battuti e fugati dagli Israeliti. Sulla galleria si stende un grande arco,
ornato di rilievi in bronzo dorato, rappresentanti Mosè che dà al suo popolo le tavole delle leggi,
e Mosè che, levate in alto le braccia, implora la vittoria de' suoi (tav. 2).

Ora il quadro si vede nel museo di Berlino, e a Bologna, nella Galleria, non è rimasta che
la cimasa di esso, con un Dio Padre e un frammento della predella con la Nascita di Cristo.
Cosi a Berlino migrò un altro dipinto, che reca egualmente la data MDXXIV, eseguito pure a

1 Id. Registro di Sigismondo d'Este, segnato O. P.,
a. c. 1 : «adi XXVI detto (gennaio 1520). Spesa per
uso di casa dello 111. S. Don Sigismondo da Este, debbe
dare lir dodeci m. per epsa faccia buoni alla Camera
ducale, per tanti chel pagò contanti per uno bollettino,
a m.o Lodovico altrimenti Bigo Mazzolino pittore per
conto del pretio di due quadretti di Pitture, cioè uno
che vi è dipinto il Presepio, et l'altro che vi è la Di-
sputa nel tempio due. — L. XII ».

2 Id. Camera ducale, Munizioni e Fabbriche. Regi-
stro, 1508, a. c. 86: « +ihs M, V° Viu adj vi de-
xembre. Spexa de la giesia di Sancta Maria dj anzoli
de dare adj dito Lire cento cinquanta de marchexana
per tanti faciam bonj per epsa a m.o bigo mazolin di-
pintore per lo amontare dj avere dipinto a tute sue

spexe le octo capele che son versso li musti et per

haverse depinto la naveta denanzi a dite capele et etiam

per avere dipinto li pilastri de la nave grande in la

parte che è soto li archi et li archi et con tre figure

di santj per cadaun archo et una arma duchale, et per

avere dipinto octo frixi di fuora via a dite 8 capele.
— L. CL, s. — d.

«Spexa de la giexia dj anzoli in Lib.° a. c. 110.

«M.o Bigo mazolin dipintore in Lib.o a. c. 6».

Ibidem, loco citato :

« M.o Bigo mazolin dipintore da dare adj dito Lire
sesanta de marchexana per luj faciam bonj al nostro
Ill.mo Signore per tanto pano chel spectabile girolimo
ziliolo ge ha fato dare per conto dj la giesia de Sancta
Maria dj anzoli in sino adj 5 decembre. Videlicet L.
LX. s. d. ».

3 G. Campori, Raccolta di cataloghi ed inventarti
inediti. Modena. Vincenzi, 1870, p. 37 e seg.

4 A. Venturi, Quadro in una cappella estense nel
1586. (Archivio storico dell'arte, Anno I, Roma, 1888).

5 Campori, op. cit.

I! A. Bektolotti, Compra segreta di quadri per conto
del Papa Alessandro VII (Arte e Storia, Anno V, Fi-
renze, 1886, n. 34-35).

7 Graticola di Bologna, 1560.
 
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