L'ABBAZIA DI SAN CLEMENTE A CASAURIA
prima chiesa fondata da Lodovico, ne fabbricò in altro luogo una nuova, in cni voleva far tra-
sportare il corpo di san Clemente; ma ciò non avvenne (1076). 1
Dal 1076 al 1079 avvengono all'abbazia deplorevoli calamità. Ugo Malmazetto, conte nor-
manno, il quale voleva togliere ai monaci la loro autonomia, incarcerò Trasmondo e spogliò la
chiesa ed il monastero di San Clemente; onde Trasmondo, tornato poscia in libertà e trovata
l'abbazia denudata e senza nessuna cosa da poter camparvi la vita, si ritirò nel suo vescovado
di San Pelino, ove morì e fu sepolto. 2 I monaci s'erano intanto dispersi per le terre di San Pelino,
e quando tornarono al monastero dinanzi al corpo di san Clemente, in quella parte cioè della
DAVANTI DELL'AMBONE NELLA BASILICA.
chiesa eh' era rimasta intatta e custodita da soli quattro monaci tra i più vecchi, fecero proponimento
di non abbandonar più quel luogo. 3 Ugo Malmazetto non cessava però dalle sue mire, ed arrivò a
preporre loro un abbate di sua volontà; se non che pare che anche il popolo gli si sia rivolto contro,
per la qual cosa dovette lasciare che i monaci si eleggessero l'abbate Giovanni,4 il quale nel 1094
fu pure creato vescovo di San Pelino. Al tempo di costui, cioè intorno al 1093, fu innalzata nel coro
una grande croce ben lavorata e dipinta, e dinanzi al coro, sopra le transenne, come si usava nelle
1 Cfr. fol. 234 r. « late siquidem abbas cum esset
episcopus et ecclesiam Sancti Felini miro opere reno-
uasset, et etiain Sancti Panphili Sulmonensem ecclesiam
renouare cepisset, quamuis possessionibus non exube-
raret, immo, hìcut supra notauimus detrimentum pate-
retur, non fuit contentila humilitate prioris ecclesie qiie
fuerat edificata a Ludouico imperatore, in loco ubi oh hoc
usque hodie dicitur ad sanctos nouos edifìcauit nouatn ec-
clesiam, in qua coegit manere congregationem, volens
ibi, si tempus haberet et Deus uellet, transferre Beatis-
simum Clementem ». Cfr. Muratori, op. cit. p. 866.
- Cfr. Ms. fol. 235 r; Muratori, op. cit. p. 866.
:i Cfr. fol. 235 r e v; Muratori, op. cit. pp..866, 867.
4 Cfr. fol. 236 r; Muratori, pp. 867, 868.
prima chiesa fondata da Lodovico, ne fabbricò in altro luogo una nuova, in cni voleva far tra-
sportare il corpo di san Clemente; ma ciò non avvenne (1076). 1
Dal 1076 al 1079 avvengono all'abbazia deplorevoli calamità. Ugo Malmazetto, conte nor-
manno, il quale voleva togliere ai monaci la loro autonomia, incarcerò Trasmondo e spogliò la
chiesa ed il monastero di San Clemente; onde Trasmondo, tornato poscia in libertà e trovata
l'abbazia denudata e senza nessuna cosa da poter camparvi la vita, si ritirò nel suo vescovado
di San Pelino, ove morì e fu sepolto. 2 I monaci s'erano intanto dispersi per le terre di San Pelino,
e quando tornarono al monastero dinanzi al corpo di san Clemente, in quella parte cioè della
DAVANTI DELL'AMBONE NELLA BASILICA.
chiesa eh' era rimasta intatta e custodita da soli quattro monaci tra i più vecchi, fecero proponimento
di non abbandonar più quel luogo. 3 Ugo Malmazetto non cessava però dalle sue mire, ed arrivò a
preporre loro un abbate di sua volontà; se non che pare che anche il popolo gli si sia rivolto contro,
per la qual cosa dovette lasciare che i monaci si eleggessero l'abbate Giovanni,4 il quale nel 1094
fu pure creato vescovo di San Pelino. Al tempo di costui, cioè intorno al 1093, fu innalzata nel coro
una grande croce ben lavorata e dipinta, e dinanzi al coro, sopra le transenne, come si usava nelle
1 Cfr. fol. 234 r. « late siquidem abbas cum esset
episcopus et ecclesiam Sancti Felini miro opere reno-
uasset, et etiain Sancti Panphili Sulmonensem ecclesiam
renouare cepisset, quamuis possessionibus non exube-
raret, immo, hìcut supra notauimus detrimentum pate-
retur, non fuit contentila humilitate prioris ecclesie qiie
fuerat edificata a Ludouico imperatore, in loco ubi oh hoc
usque hodie dicitur ad sanctos nouos edifìcauit nouatn ec-
clesiam, in qua coegit manere congregationem, volens
ibi, si tempus haberet et Deus uellet, transferre Beatis-
simum Clementem ». Cfr. Muratori, op. cit. p. 866.
- Cfr. Ms. fol. 235 r; Muratori, op. cit. p. 866.
:i Cfr. fol. 235 r e v; Muratori, op. cit. pp..866, 867.
4 Cfr. fol. 236 r; Muratori, pp. 867, 868.