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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc.I
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Calore, Pier Luigi: L' Abbazia di San Clemente a Casauria
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0058

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28

P. L. CALOEE

il portico che arriva fino a metà del frontispizio, lasciandone perciò scoperta la grande rosa di
mezzo, quale si trovava ormai in molte chiese romaniche diventando poi comune nelle grandi costru-
zioni gotiche, e le due colonne ai fianchi reggenti il coronamento a due spioventi. 1

Di qui apparisce come l'abbate Leonate avesse avuto forse fin da principio l'intenzione di
apporre il portico alla facciata, ma, mentre questa si costruiva, non ne avesse ancor fatto il defi-
nitivo progetto. Nò stimo che la parte superiore del frontispizio, quale è accennata dalle indicate

PILASTRO DELL'ARCATA DI MEZZO, A SINISTRA DELL'ATRIO.

rappresentazioni, sia mai stata compiuta, se allo stesso abbate venne l'idea, finito il portico dinanzi
alle tre porte della chiesa, di fabbricarvi sopra l'oratorio di cui è parola nella cronaca. Questo
oratorio, secondo le mie induzioni, doveva internamente guardare nella chiesa per mezzo d'una loggia
ad arcate aperte, sostenute da colonne con capitelli (arcate che avranno dapprima ornato la facciata,
tra le porte e la grande rosa, come in parecchie altre chiese romaniche). Di queste colonne una
in assai buono stato di conservazione e certo dell'epoca dell'abbate Leonate, ne trovai poco tempo

1 Quella della lunetta, tenuta dall'abbate Leonate spioventi (non però molto obliqui come nella rappresen-
ehe l'offre a san Clemente, mostra il portico con quat- tazione dell'architrave) e colla grande rosa,
tro arcate e quattro porte, e sopra, il frontispizio a due
 
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