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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0089

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NUOVI

fino in quello del 1525 (cfr. Gonzati, La Basilica di
Sant'Antonio, I, p. cv), e senza interruzione nei registri
stesi dal 1500 al 1505.1

Nell'ultimo fra questi, cioè nel libro che va dal 1504
al 1505, a carte 89 e 94 si legge:

« M.° Tulio de hauer adì 28 Aprille 1505 per spexe
de fabricha per uno quadro de marmoro cum la zonta
scolpida a figure e do perspective, estiraado el quadro
con la zonta due. 310 e do perspective due. 45 luna,
come appar in li acti de ser Gasparo Yarotaro al si-
gillo Due. 400.

« M.° Antonio de auer adi 28 aprille 1505 per fabri-
cha per uno quadro de marmoro sculpido a figure du-
cati 260 come appar da lastima in li acti de ser ga-

sparo Yarotaro alsigillo Due. 81

a di dito per spese dite per marmoro lui dixe hauer
dato per la zonta due. 14, etc., etc. ».

Si sa che Tullio doveva far due quadri (cfr. Gonzati,
op. cit. I, 168 e civ), ed a quello rappresentante il mi-
racolo operato da sant'Antonio di rimettere ad un gio-
vane la gamba che s'era tagliata, si riferisce il docu-
mento ora riportato; l'altro, cioè il miracolo del cuore
dell' avaro trovato nello scrigno, fu compiuto soltanto
nell'anno 1525.

Severo da Ravenna invece non lo incontriamo più a
Padova dopo il 1502, in cui riceve l'ultimo pagamento
per la sua statua di San Giovanni (cfr. « Dare e Avere »
dal 1502 al 1503, c. 34). Nè si può credere che ciò
sia accaduto perchè i Massari dell'Arca del Santo fos-
sero stati malcontenti dell' opera di lui, dopo che gli
era riuscita tanto bene, dopo le lodi di Pomponio Gau-
rico, dopo infine che, siccome apparisce dai registri
(«Dare e Avere» dal 1500 al 1501, carte 33), egli era
stato comi urto (forse, come abbiam detto, per esortazione
dei Lombardi) per exceliente ad) 19 Zugno 1500.

Morto intorno al 1502 il Guidarelli, i Ravennati sa-
ranno ricorsi, per farne il monumento, ai Lombardi, e
questi vi avranno mandato Severo, il quale sarà stato
ben contento di accettare una commissione che gli veniva
dal suo paese natio.

Il documento che or pubblichiamo è tratto dal libro
citato, redatto nel 1500 da Francesco da Curtarolo, a
carte 44, e si riferisce al contratto fatto con Severo da
Ravenna dall' amministrazione dell'Arca del Santo per
la statua di San Giovanni Battista: fu conosciuto, a
quanto sembra, dal Gonzati (op. cit. I, 162), ma da lui
non dato alla luce.

N. Baldoria.

m° Seuero da Rauena sculptore de figure conduto
per excellente adi 19 Zugno 1500, de hauer come ap-
pare per Instrumento rogado per ser Antonio rogato
nodaro in uescouà et Infra regristà (sic).

1 Cfr. il libro scritto da Francesco da Curtarolo nel 1500 a carte
36 e 60; e i libri di «Dare e Avere» dal 1500 al 1501 a carte 45, 86,
87 ; dal 1501 al 1502 a carte 57 e 76 ; dal 1502 al 1503 a carte 33, ecc.

Archivio storico dell' Arte - Anno IV, Fase. I.

3CUMENTE 57

M°CCCCC° Indictione 111% die ueneris decimonono
Iunii in loco depositi Ecclesie sancti Antonii confesso-
ris de Padua.

Yenerabilis et religiosus d. magister Petrus balota
guardianus et massarius uenerande Arche Saneti An-
tonii confessoris padue, nec non Spectabiles legum
doctores, d. Franciscus de curterodulo, d. . Franciscus
a lignamine et d. Ioannes de buzacharinis ac d. laco-
bus de dondis ab horilogio ciues pad. similiter mas-
sarii diete Arche S. Antonij,'Conduxerunt in sculpto-
rem probum uirum magistrum Seuerum de Rauena, prò
laborando in fabricha capelle dicti S. Antonij ; et con-
uenerunt pariter cum eo, ut prò nunc teneatur et debeat
facere unam figuram marmoream S. Joannis baptiste
cum camelo et cum palio magnitudinis et altitudinis
j pedani quatuor et quartorum trium. Et si dieta figura
erit laudata et approbata per expertos adeoque bona
et excellens reputetur, fiant (sic) conueniens et debita
solutio. Et tunc et eo contra dicti domini massarii siue
; successores sui sint obligati assignare eidem magistro
i Seuero duas alias figuras sanctorum eiusdem magnitu-
dinis et altitudinis; et unum quadrum in quo habeat
facere et sculpire una (sic) historiam miraculorum sancti
Antonij ; et eidem satisfacere mercedem conuenientem
| arbitrio expertorum. Et possit tunc facta prima figura
! extimari precium illius; et similiter illud precium alie

soluantur dummodo sint eiusdem exccllentie et bonitatis

,

I et perfectionis. Qui quidem magister Seuerus promissit
(sic) per solemnem stipulationem prefatis venerabilibus
et spectabilibus d. massariis laborare et sculpire supra-
scripta laboreria juxta conuentiones suprascriptas....

Et nunc idem magister Seuerus recepit prò parte
mercedis ducatos decem partim in auro et partim in
moneti» argenteis in presentia stestium (sic) et mei no-
j tarii infrascripti.

.

Quadro di Girolamo Dal Santo.

Girolamo Dal Santo compie il quadro della Cap-
pella di San Sebastiano nella Basilica di San-
t'Antonio a Padova.

Ricorda il padre Gonzati (La Basilica di Sant'An-
tonio di Padova, Padova, 1852, I, 111) che nella Basi-
lica di Sant'Antonio furono, nel 1842, levati due bellis-
simi altari del Rinascimento: 1'uno, addossato al pilastro
a destra davanti al Coro, era dedicato a san Sebastiano,
l'altro, sul pilastro a sinistra, alla Resurrezione.

Il primo, quello cioè di cui ci occupiamo, era slato
fondato per Filippo Capodivacca nell'anno 1469, poi
ceduto ad Iacopo Mastellari che nel 1511 s'era assunto
di rifarlo ed ornarlo; se non che morì prima che l'opera
fosse compiuta.

Il padre Gonzati e tutte le Guide di Padova, com-
presa l'ultima del Selvatico (Padova, 1869, pp. 81-82),

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