Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 4.1891

DOI Heft:
Fasc. II
DOI Artikel:
Ricci, Corrado: Fieravante Fieravanti e l'architectura Bolognese nella prima metà del secolo XV
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0134

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
102

mediocrissima scuola pittorica, di cui il principale rappresentante — Lippo di Dalmasio — gode
anc'oggi di una fama usurpata. Mancò in fine d'una scuola scultoria.

In pittura Bologna doveva rifarsi col Francia e i numerosi suoi discepoli e con la gloriosa
fioritura d'artisti che dal Tibaldi arrivarono — coi Caracci, con Guido, col Guercino, col Dome-
nichino, con Francesco Albani, col Tiarini — sino al Franceschini ed ai Bibbiena. Ma la scol-
tura, salve ben poche eccezioni, non trovò buon elemento «in riva al picciol Reno!» S'hanno
in Bologna mirabili lavori scultori, ma il merito non risale ai Bolognesi. La porta di San Pe-
tronio ò opera di Iacopo dalla Quercia senese, audace precursore di Michelangelo; l'arca di
San Domenico ò di Nicola pisano e di Nicola pugliese; la fonte del Nettuno è opera di Gian Bo-
logna di Douay in Fiandra; la statua di Giulio II, rumata in un moto bentivogliesco, era del

{CAPITELLO DELLA MERCANZIA.

Buonarroti. Altri lavori, infine, si trovano in quella città, d'Alfonso Lombardi da Ferrara, dei
Formiggini, venuti dal Modenese, e via via. Appena fra i Bolognesi si salvano dalla dimenti-
canza Alessandro Algardi e Properzia dei Rossi!

Nel tempo in cui vive Fieravante, Vimmigrazione degli scultori forestieri a Bologna ò straor-
dinaria. Nessuno, io credo, ha notato questo fatto. Nei lavori di San Petronio troviamo impe-
gnati fra il 1391 e il 1399 Paolo di Bonaiuto, Giovanni di Riguzzo, Francesco dei Dardi e Giro-
lamo d'Andrea Barozzo veneziani, Guido di Iacopo da Como e Giovanni Ferrabech fiammingo,
senza contare parecchi di Yarignana, presso Castel San Pietro in Romagna. Iacobello e Pier Paolo
dalle Masegne veneziani lavorano nel 1384 nel sepolcro Legnani, poi fra il 1388 e il 1396 nel-
l'ancóna di San Francesco popolata di statue e di rilievi. 1 La maggior parte degli scultori e
lavoratori di marmo viene però dalla Toscana e in ispecie da Firenze e da Fiesole. Nel 1403
Andrea da Fiesole scolpisce il sepolcro di Roberto e di Riccardo da Saliceto e, nove anni dopo,
quello di Bartolomeo da Saliceto.

1 Sin dal 1318 si trova in Bologna un maestro liosso, da Parma, scultore.
 
Annotationen