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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. II
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Necrologia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0179

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NECROLOGIA

IL SENATORE GIOVANNI MORELLI

NATO IL 25 FEBBRAIO 1816 - MORTO IL 28 FEBBRAIO 1891.

ell'incertezza che regna intorno a tutto quanto concerne l'im-
mortalità dell' anima nostra è assicurato un privilegio non
piccolo agli uomini di mente elevata, quello cioè a dire di
lasciare un'impronta duratura dell'essere loro mediante la
luce sparsa col pensiero e coll'opera propria.

Non ci peritiamo di noverare fra essi il senatore Giovanni
Morelli, di cui viene universalmente lamentata la recente
perdita. L'ingegno suo acuto e penetrante unitamente alla
spontanea attività della mente poderosa valsero ad innalzarlo
ad un livello di spirituale indipendenza da procurargli una
autorità che non saprebbe essergli contrastata da qualunque
giudice imparziale. Avendo sortito un carattere forte e risoluto, egli nutrì sempre, in ogni
circostanza della sua vita, convinzioni profonde ed incrollabili. Queste egli portò anche nel
campo dell'arte, allo studio scientifico della quale egli si applicò a tutt'uomo negli ultimi tren-
tanni di sua vita, acquistandosi così dei titoli di benemerenza, quali si estrinsecano in modo im-
perituro per un verso nelle geniali sue pubblicazioni, per un altro nella cospicua raccolta artistica
che egli lascia al suo paese.

Avendo egli posto mente con particolare predilezione ad acquistarsi famigliarità coll'arte
italiana della rinascenza, massime con quella della pittura, volle approfittare dei vantaggi arre-
cati via via dai nuovi mezzi di locomozione, visitando tutti i principali centri che avessero po-
tuto fornirgli materiale di osservazione, da Berlino a Madrid, da Palermo a Londra.

Non fu invaso tuttavia dalla smania, troppo palese in molti giovani a' tempi nostri, di voler
comparire come scrittore. Aveva infatti quasi compito i sessantanni, allorché fece la sua prima
pubblicazione in materia d'arte. Gliene fornì argomento la raccolta sovrana fra quante esistono N
in case private, vale a dire la Galleria di palazzo Borghese. Era forse la prima volta che pe-
netrava in quegli ambienti uno spirito d'osservatore così fino e così perspicace, atto ad intro-
durre innovazioni importanti nella determinazione dei giudizi. Ne uscì quella serie di articoli
d'illustrazione critica che furono stampati tra il 1874 e il 1876 nel periodico Zeitschrift fur bil-
dende Kunst, diretto dal professore Carlo von Lùtzow di Vienna, e che segnano il principio delle
sue pubblicazioni di critica d'arte.

La maturità dell'intelligenza insieme ad una originalità non comune già facevano capolino
in codesti primi saggi, tanto da richiamare l'attenzione degli studiosi ben più di quel che so-
 
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