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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. IV
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Schmarsow, August: Un capolavoro di scultura fiorentina del quattrocento a Venezia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0257

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UN CAPOLAVORO DI SCULTURA FIORENTINA DEL QUATTROCENTO

A VENEZIA

on particolare attenzione gli storici dell'arte veneziana si
sono da poco tempo volti a ricercare quale influenza abbia
esercitato sullo sviluppo della scultura veneziana del Rina-
scimento la presenza di artisti fiorentini o dei loro lavori
in quella città.

Ai fatti già notissimi, che Donatello eseguì una statua
per Santa Maria dei Frari, e che Andrea del Veri-occhio
modellò il monumento equestre del Colleoni, se ne vennero
recentemente ad aggiungere degli altri. Anzi qualche sto-
rico moderno giunge a credere che, invece di alcuni casi
isolati, si debba ammettere tutta una serie di impulsi di
maggiore o minore importanza, e così ragionando, cerca
fuori di Venezia le cause d'ogni progresso che si nota nella
scultura veneziana. Perciò s'impone sempre più la questione se fra il San Giovanni Battista di
Donatello e la statua di Bartolomeo Colleoni del Verrocchio si debba anche tener conto di altre
opere fiorentine, od anzi se l'estendersi del gusto e della maniera toscana nella plastica vene-
ziana si debba spiegare con la presenza di un maestro forestiero.

Fra gli artisti che trasportarono a Venezia i germi dell'arte fiorentina, si vuol porre ora
anche Bartolomeo Bellano di Padova. « Quest' opinione — dice A. G. Meyer 1 —- si fonda anzitutto
sulla tradizione storica. La notizia dataci dal Vasari della collaborazione del Bellano alla statua
del Colleoni non è ancora sufficientemente confermata; ma qualche cosa di vero c'è senza dubbio.
Di maggiore importanza appare il fatto, recentemente scoperto, che l'artista padovano si recò
nel 1479 a Costantinopoli,2 il quale viaggio si collega colla missione ufficiale di Gentile Bellini
alla corte del sultano Mohammed II.3 II fatto poi che il Bellano sia stato colà inviato per decreto
del Consiglio di Arenezia, ci lascia congetturare che egli già prima si sia acquistato nome in
Venezia co' suoi lavori.

« E di fatto non ne mancano le tracce fra i monumenti eseguiti a Venezia in quel tempo,
in alcuni dei quali si riscontrano delle analogie di stile colle sue sculture in marmo esistenti a
Padova; e questa analogia si manifesta nel modo più notevole nell'interno del San Giobbe ».

1 Jahrbuch (ìer kon. preuss. Kunstsammlungen, 1889, 2 B. Cecchetti, neWArch. Ven., 1887, XXXIY, p. 213.

p. 193. 3 Eepertorium filr Kunstwissenschaft, 1889, p. 214.

Archivio storico dell' Arte - Anno IV, Fase. IV. 1
 
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