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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. IV
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Gnoli, Domenico: La casa dell'orefice Giampietro Crivelli in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0271

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LA CASA DELL'OREFICE GIAMPIETRO CRIVELLI IN ROMA

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sieme coll'arte sua una discreta fortuna. 1 Dalla sua iscrizione sepolcrale, nella chiesa di Santa
Lucia del Gonfalone, si rileva ch'egli era nato nel 1463, essendo morto nel 1552, d'anni 89. 2
Come il Caradosso e molti altri lombardi e toscani, egli se ne venne a Roma, che era il
paradiso degli orefici, ma non sappiamo in che tempo: ve lo troviamo per la prima volta
nel 1508, in un'adunanza tenuta dagli orefici nella quale deliberarono di costruire una chie-
setta dove adunarsi.3 Egli lavorava d'argento e d'oro, ma era anche negoziante e legatore di
gioie, poiché nel testamento del Caradosso è detto gioielliere, zoilerius, e forse a questo dovette
principalmente la sua fortuna. Fu console e camerlengo dell'Università degli orefici. Nel registro
delle Spese di papa Clemente VII (Muntz, Arch. St. dell'A., voi. I, p. 39 *) figurano parecchi pa-
gamenti, per pietre e lavori d'oreficeria, a Giampietro orefice milanese, che probabilmente è il
nostro Crivelli. Dico probabilmente, poiché un altro orefice milanese si chiamava Giampietro,
ma si soleva indicarlo col nome di Gajo. 4 Li 6 decembre 1526 assistè come testimonio al

PAOLO III RICONCILIA IL RE E L'IMPERATORE.

testamento del Caradosso, il quale lo nominò, insieme con altri, sottoesecutore testamentario:
ivi egli è detto Io. Petrum Crivellum Ambrosium.5 Con istromento del 3 luglio 1518, l'Arcicon-
fraternita del Gonfalone gli concedeva la cappella di Santa Maria Maddalena per farvi la se-
poltura. 6 Nel 1545 abbiamo nota di alcuni pagamenti a lui fatti per « manifature et dora-
ture de diversi argenti che si sono facti in sua botega per servizio de N. S. 7 ». Trovo poi che
a' 14 maggio del 1546 gli furono date 18 libbre d'argento per fare in San Pietro la statua di
un apostolo, su modello di Raffaello da Montelupo. 8 Poco prima d'aver quella ordinazione, egli
aveva fatto testamento, nominando erede suo figlio Gio. Francesco. Il suo epitaffio lo dice uomo
pio e innocente, e specialmente benemerito de' pubblici ospizi.

1 Y. Muntz, Archivio storico dell'arte, voi. I, p. 36, e
Bertolotti, Artisti lombardi a Roma.

2 L'iscrizione è riportata dal Buggeri, L'Archi-
confraternita del Gonfalone, Roma, 1866, p. 158, con
un errore : invece di an . LXXXY1I deve leggersi
LXXXYII1I.

3 Bert., voi II, p. 312.

4 Un altro orefice di que' giorni, Giampietro de' Car-

pani, non credo fosse milanese ; probabilmente non è
altri cbe Giampietro da Vicovaro.

5 Ivi, p. 279. Che non debba leggersi Ambrosi)'?

6 Ruggeri, p. 158, nota.

7 Bert., p. 305.

8 « Conventio super fabricandis imaginibus apostolorum
ex argento.

«14 ott. 1545. A m.° Tubia orefice libre 59 d'ar-
 
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