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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. IV
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Gnoli, Domenico: La casa dell'orefice Giampietro Crivelli in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0274

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242

D. GNOLI

dal conservatore signor Solone Ambrosoli. Essa rappresenta il preposto Benedetto Crivelli: nel
dritto il busto, con berretto in capo, e intorno la leggenda: Benedictus Cribellus prepositus ;
nel rovescio lo stemma dei Crivelli, coll'aquila imperiale e il crivello, quello stesso che troviamo
sulla sepoltura di Giampietro, e la leggenda intorno: Domus veteris Varesi, che accenna forse
all'origine della famiglia. Non so se questo Benedetto fosse fratello o altrimenti congiunto a
Giampietro.

Tornando alla casa, è assai credibile che il disegno, se non anche l'esecuzione, degli stucchi,
appartenga allo stesso Crivelli; il che è reso più probabile dal fatto che la parte decorativa, che
ha più stretta relazione colla sua professione d'orefice, è migliore, mentre i due bassorilievi
sono abbastanza cattivi. Specialmente nella pace del re e dell'imperatore è veramente mo-
struosa la piccolezza delle teste in proporzione dell'altezza delle figure. E da notare però che
la trascuratezza del lavoro può essere in parte scusata dall'altezza a cui sono collocati e dalla
poca larghezza della strada, dalla quale si vede appena confusamente l'insieme (le fotografie qui
riprodotte son prese dalle finestre della casa posta a rincontro). E a questo si aggiunga che il
nostro Giampietro aveva allora la bella età di 75 anni. Essi hanno però qualche importanza
come rappresentazione contemporanea, e fino ad ora inosservata, di due avvenimenti storici; e
fors'anche come saggio dell'arte del nostro Crivelli.

Queste sono le notizie che ho potuto raccogliere sull'orefice Crivelli, rimasto pressoché igno-
rato, benché fosse, pel corso di circa mezzo secolo, orefice di parecchi papi, e tenesse certa-
mente un de' primi posti fra la numerosa colonia degli orefici raccolti in Roma. Dalla sua casa,
che è tipo originale e pressoché unico, auguriamoci che stia lontano il piccone.

D. Gnoli.
 
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