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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. IV
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Barbier de Montault, Xavier: La gallina della regina Teodolinda a Monza
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0276
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non hanno che una minima importanza. Io ignoro la causa della sostituzione della base, ma la
ragione data non è la vera, poiché l'inventario del 1768 ne fa di già menzione. Lo spogliamento
sistematico del Tesoro non ha dunque a far niente qui, e mi piace più di supporre, a lode del
capitolo, che questa base fosse in cattivo stato, e che non si facesse in rame che per economia.

3. Consultiamo i nostri oracoli abituali, gl'inventari. Essi non sono forse cosi espliciti come
ha l'aria di dire il signor Burges.

« Item, gallina cum pullicinis vi, de quibus unus est fractus » (1275, n. 69).

« Item, dixerunt habere in Mediolano, penes quendam fabrum civitatis Mediolani, unam gal-
linam argenti cum pulis seu pulesinis septem argenti superdorati » (1353, n. 49).

« Argentea in amplissima patera, aiiream gracilantis gallinae imaginem vidimus, vii circum
se aureos pulliculos pascitantem » (xv secolo, n. 5).

« La pita con sete polisini » (1548, n. 24).

« La pitta con li pulcini n. 7 » (1582, n. 24).

« Gallina cum pullis septem super lamina, quae omnia sunt ex argento auro illinito »
(1595, n. 21).

« Una chioccia con sette pulcini d'argento sopradorato in un gran tondo distinti dello stesso
metallo, impresa della reina » (1613, n. 31).

« La chioccia con sette pollicini d'argento sopradorato » (1621, n. 28).

« Un bacile grande d'ottone dorato, sopra cui v' è la chioccia con sette pulcini d'argento
dorati » (1768, n. 100).

« Un bacile di rame, portante sette pulcini ed una gallina d'argento dorato » (1786, n. 14).

Tre cose risaltano immediatamente dall'aggruppamento di questi testi ; nel xv secolo la base
è dichiarata in argento, il che è smentito ulteriormente, sopratutto nel 1595 in cui il quae
omnia si riferisce a tutte le parti dell'opera d'orifìceria ; questo contrasto de' due metalli non mi
dispiacerebbe, ed esso era tale da far risaltare maggiormente la gallina e i pulcini. Inoltre, l'og-
getto non è indicato prima della metà del xiii secolo, mentre potrebbe già figurare ne' due in-
ventari di Béranger, ma si sa che questi inventari non contengono che una parte della cappella
reale. Infine, ciò che reca più meraviglia, il nome della donatrice non è ricordato che una sola
volta in età più tarda: nel 1613, si vede in questa gallina un emblema di Teodolinda. Emblema
personale, sia pure ; ma questi non erano allora sconosciuti, come si può persuadersene leggendo
gli antichi araldici, Favyn, Yulson della Colombière e Ménétrier. Senza annettere una grande
importanza a questa opinione, era però necessario di indicarla qui.

La sostituzione della base ha l'immenso inconveniente di condurci a sospettare della dispo-
sizione dei pulcini, che non è forse quella che l'orefice ebbe in mente.

Noi non sappiamo neppure se questa base fosse realmente piana; i termini impiegati fareb-
bero presumere, al contrario, degli orli, come in una patera o in un bacile. Ora, in fatto di tipi
contemporanei, si può citare il vassoio di Gourdon, che è alla Biblioteca Nazionale di Parigi,
quantunque sia rettangolare; questo è stato inciso in legno nell'Abécédaire d'Archeologie del de Cau-
mont (5a edizione, p. 117). Questi orli contribuivano a dargli più eleganza. Quanto alla forma,
in tempi molto antichi fu circolare, a giudicarne dai bassorilievi della facciata della chiesa e
dall'affresco del 1444, che attribuiscono questo dono alla regina Teodolinda. Noi non abbiamo altri
documenti da far valere per attestare l'origine reale, ma li accettiamo senza difficoltà, benché
monumenti tardivi della tradizione, posteriori sopratutto di molto ai primi inventari.

4. L'archeologia è molto imbarazzata nel fissare una data, per mancanza di termini di para-
gone. Infatti, le opere d'oreficeria del vi secolo sono di tutt' altra natura. In mancanza di prove
dirette, teniamoci dunque alla tradizione, che la scienza almeno non smentisce se non è in grado
di confermarla.

• 5. Il disco, in rame dorato, unito e senza spessore, misura di diametro 0.45. Esso sostiene una
gallina e i suoi pulcini raccolti intorno a lei, il tutto in argento dorato: il foglio di metallo è sot-
tile, e nulla riempie il vuoto dell'interno. Il modello di questi volatili è accurato, e le gemme di
cui sono ornati denotano un'intenzione di lusso. Le lame di metallo sono abbastanza ben trattate
 
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