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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. IV
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0324

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292

spese eriempiere di ghiara dj chalcina.... » (segue l'in-
dicazione dei prezzi).

Maestro Ambrogio di Lionardo, che in seguito tro-
veremo più volte adoperato nei lavori di muramento, è
affatto ignoto alla storia dell'arte fiorentina. Per questo
ricordo come anche per alcuni dei seguenti il principio
della fabbrica viene fissato precisamente alla seconda
metà delFanno 1419, mentre finora, basandosi sulla te-
stimonianza di una deliberazione della Signoria dalli
20 ottobre 1421, che alla nuova fondazione conferì gli
stessi diritti concessi pure agli altri stabilimenti di be-
nevolenza esistenti nella città, si è creduto di poter
inferire che non fosse stato messo mano all'opera se
non in quest'ultimo anno. 1 Sicché in essa dobbiamo ri-
conoscere la prima opera del Brunelleschi, concepita
per intiero nel nuovo stile da lui inventato, essendo
ancora la cupola del duomo di Firenze che si cominciò
a costruire un anno prima, quasi l'incarnazione delle
aspirazioni più sublimi dell'architettura del medio evo,
e non essendosi principiata la sagrestia di San Lorenzo,
la quale fino adesso fu ritenuta il lavoro più anteriore
del maestro, che alli 10 d'agosto 1421.2 Con questo
adesso si spiegano parecchie incertezze per non dire
rozzezze nell'adoperar le forme architettoniche nuova-
mente inventate, che colpiscono gli occhi di chi è abi-
tuato alla pura beltà e alla finezza delicata delle opere
posteriori del sommo maestro.

fol. 9 v. Si trova registrato il dono di mille fiorini
dalla parte del « cieppo e la redita di franciescho di-
marcho daprato, chessi dovessero paghare quando si
principiassi alchuno spedale e luogho per tenere e nu-
trichare ifanciulj gittatellj, il quale luogho anno prin-
cipiato nella citta di firenze insulla piaza de servj ».
Sono da versare in tre uguali rate nel novembre 1419,
1420 e 1421.

Si tratta qui del lascito di Fr. Datini, il ricco e be-
nefico mercante e fondatore del Ceppo de' poveri a Prato,
sua patria, il quale nel suo testamento dalli 31 lu-
glio 1410 aveva legato la somma soprindicata per uno
spedale da erigersi pei gittatelli di Firenze. (Yedi
C. Guasti, Ser Lapo Mazzei. Lettere di un notaro a un

mercante del secolo XIV. Firenze, 1880, voi. II, p. 275).

\

fol. 10 v. E registrato l'accordo più anteriore, dalli
7 agosto 1419, per la condotta di materiali per la fab-
brica. Quivi e' è pure un ricordo secondo cui nell'ot-
tobre 1419 erano già compite braccia 124 di fondamenti.

fol. 14 r. Sono segnati diversi posti dalla somma
complessiva di L. 592 soldi 4, pagati al sopranominato
Ambrogio di Leonardo ; fra i quali sotto la data del
24 marzo 1419:3 «per fattura di trare e riempiere

1 Vedi Gaye, Carteggio inedito di artisti italiani, Firenze, 1839,
t. I, p. 549, e L. Passerini, Storiategli stabilimenti di beneficenza, ecc.,
Firenze, 1858, p. 942 e segg.

2 P. N. Cianfogni, Memorie storiche dell'ambrosiana R. Basilica
di San Lorenzo di Firenze, Firenze, 1804, t. I, p. 191.

3 Nelle date conserviamo le indicazioni dei nostri libri, le quali,

ilprimo fondamento dellavia dovano {dove hanno) a stare
le cholonne delporticho, per 1° pezo di fondamento
cioè ilsecondo fondamento dovesanno aporre leportj (sic)
del porticho dinanzi, per trare e riempiere ij (due) pezi
dj fondamentj del dormentoro inverso ifratj deservj » ;
sotto il 7 giugno 1420 : « per trarre e riempiere ij pezzi
dj fondamentj della chiesa verso firenze, furono brac-
cia 53 luno e chosj laltro » ; e sotto li 29 gennaio 1420:
« per 2 hopere dj luj e per ij di manovalj per chon-
piere il pilastro secondo eatare (ajutare?) fare ilchastello
(ordigno per tirar su pesi) della prima cholona e rizallo e
rifare laltro chastello ».

A quest'epoca, dunque, la prima colonna che al 20 ot-
tobre 1420 era stata condotta sul luogo (conf. fol. 31 v.
e 45 v.) si stava erigendo.

fol. 31 v.: « Jachopo dangnolo dj Bono che dasetti-
gnano che fa fornace de dare a dj 17 daghosto 1420
ff. ventj doro iqualj ebe pernoj ...... eidettj danarj

lisiprestano per cheaconducere lecholone e chonco (con-
cio) diportj (delle porte) edette cholone e chonco

alogharono michele lottierj e gorgo (Giorgio) dinicholo
nostrj hoperai enonve termine nepena niuna ».

Da questo ricordo veniamo informati chi fossero gli
operai nel primo anno della fabbrica. Il secondo di essi
si trova di nuovo fra quelli eletti per l'anno 1425 (vedi
più avanti libro B, fol. 92 v.).

fol. 43 r. Fra i lavori forniti da Ambrogio di Leo-
nardo si trova pure registrato colla data del 20 dicem-
bre 1420 il seguente: «per XI pilastrj in suchessanno

aporre le cholone chessono altj br. insino alla base

(rimasto in bianco) elarghi br che sono br. 120

quadre ».

Sotto questi pilastri sono a intendere senza dubbio
i dadi, posti sotto le basi delle colonne del portico, le
quali sono appunto undici.

fol. 45 v.: « Andrea monovellj (vedi più sopra a fol. 1 r.)
deavere adj 4 dj genaro 1420 per queste speso per fa-
rizare (fare rizzare) laprima cholonna per tutto 1. 8
ss. 8 d. 6 ».

fol. 50 r. : « 1421 Filipo dj Ser Brunelescho horafo de

dare a insino a dj dj 1420 ff. quindicj

doro iquali danari gli stantiorono edeliberarono lioperaj
gli fussino datj per suo salario eprovisione dellavorio
chomapare alquaderno sta alarte dimano dj Ser Uberto

dj martino acarte ff. XV. Anne autj adj 21 dj fe-

brajo 1420 ff. quindicj doro per noi da piero lenzi no-
stro chamarlengo chomapare posto abj dato in questo

acarta 41 fi'. XV doro ».

In questo ricordo rincontriamo la prima volta il
nome del Brunelleschi. Dal l'essergli stato pagato per
l'anno 1420 un salario fisso si deve arguire che a que-
st'epoca non era uno degli operai, i quali, come si sa,
attendevano al loro uffizio senza riceverne veruna paga.

*

s'intende da sé, seguono lo stile fiorentino, che inette il principio del-
l'anno al 25 marzo.
 
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