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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. IV
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0331

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NUOVI DOCUMENTI

299

sero dovuto metterci sei anni — spazio di tempo straor-
dinario, se si consideri la quantità poco rilevante del
lavorio — per dar quest'ultimo compiuto. Forse la data
della presente nota di spese indica soltanto il termine
del saldo definitivo dei conti, e forse i lavori stessi erano
già prima forniti.

fol. 103 v.: « Ilichordo questo dj 39 djfebraio 1436
frane0 dellaluna 1° (uno) delgli operai alogho a lorenzo
dmarocho (sic) iscliarpelatore a fare XYIIII cholone
tonde cho base echapitellj dj lunghezza intutto brac-
cia 5 72 . . . . (seguono prezzi). E più debe dare 4 cho-
lone che vano insuchantj con base e chapitello di detta
alteza......

Questa allogazione si riferisce alle colonne per la
seconda corte situata verso il sud da quella di mezzo.
Il che si rileva dalla nota al fol. 137 r. (vedi più avanti) ;
del resto il numero e le misure delle colonne s'accor-
dano perfettamente colla realtà.

fol. 107 r.: « Nannj dj donato scharpelatore a fiesole
de avere infino adj 26 dj gienaro (1437) pezi quindici
dj chornicie simisono nella faccia dello spedale sopra
el porticho....» (seguono misure e prezzi, e in fine il
ricordo) : « 11 detto lavorio disopra amandato alospedale
perinsinD adj primo dj luglio 1438 ».

Colla cornice sopra nominata non può esser desi-
gnata se non quella che ricorre come davanzale sotto
le finestre del piano di sopra del portico, giacche l'ar-
chitrave e la cornice sopra le arcate eran già compiuti
fino dal 1425 (Libro B1 fol.90 r.), mentre il cornicione
sotto la gronda del tetto non viene fornito e pagato
prima del novembre 1439 (v. più avanti al Libro E,
fol. 30 v. e 31 r.).

fol. 137 r. Fra i lavori che in questo foglio sono
registrati pel conto di Lorenzo di Marocho, iscarpella-
tore, si notano anche 24 colonne di br. 5 l/2 1' una con
base e capitello. Nel margine poi c'è il ricordo: «le
dette cholonne simissero nella chorte del chiostro delle
donne. Et dettj pregi misse frane0 della luna dachordo
chon detto lorenzo in presenza dime bochacio provedi-
tore questo dj 14 di marzo 1437 ».

È questo il saldo definitivo per il lavoro del secondo
chiostro, allogato al fol. 103 v. In quanto all'allogazione
delle colonne pel chiostro grande di mezzo vedi più
avanti Libro E fol. 119 v.

*

* *

L'ultimo « Libro della muraglia segnato E » abbraccia
il periodo dal maggio 1439 all'agosto 1451. Nel primo
anno vi abbondano le note di spese per la condotta
d'ogni sorte di materiale, specialmente di mattoni, em-
brici, pianelle, tegole, mezzane.

fol. 21 r. Sotto il 12 agosto 1439 vengono pagati a
Nanni di Tingo, balestriere, i legni pel tetto grande
dello spedale, cioè quello che cuopre l'edifizio princi-
pale sulla piazza de' Servi. Questo si desume dall'essere
stati circa il medesimo tempo non solo saldati i lavori

di scarpello nel primo piano di esso, ma anche dipinti
i correnti sporgenti di esso tetto (vedi più sotto fol. 24 r.
30 v. e 31 r.).

fol. 23 r. : « Lopera di santa maria delfiore de avere
adj .... di maggio 1439 per marmo bianco et rosso per
fare l'arme delarte cioè la (una) porta ne lafaccia de-
lospedale per tutto dachordo choloro (cioè cogli operai
di Santa Maria del Fiore) e frane0 de laluna ne fu me-

zano 11. 12 ss. — ».

L'arme qui ricordata è probabilmente la stessa che
si trova ora appiccata sull'aggiunta estrema verso set-
tentrione al di là del passaggio in via della Colonna.
Il posto che occupava in origine non è indicato nella
nota; in nessun caso non poteva esser quello d'oggidì,
poiché l'aggiunta stessa non fu fatta costruire se non
nel 1819, al tempo del recentissimo restauro dello sta-
bilimento. (Yedi Bruni, Storia dello Spedale di Santa Ma-
ria degV Innocenti, Firenze, 1819).

fol. 24 r. : « 1439. Chanbio digiovannj ispeziale dee
avere adi.... daghosto 11. iij ingrossi furono per gnj (?) 6
dindacho per dipingniere i regolj deltetto delo Spe-
dale ......

Si tratta della dipintura dei compartimenti fra i cor-
renti del tetto sporgente con colore azzurro, come si
usava generalmente in Firenze.

fol. 30 v. e 31 r. : « 1439, 3 novembre, Lorenzo di
matteo detto marocho deve avere lì. 342 ss. 17 per conci
per fare chornicj e cantonj, per mettere nel fregio, per
chornicie sopra alle finestre della faccia, per fare ifron-
tonj di sopra alle finestre dette, per fare chornicie nella
faccia della testa dellabituro dinanzi per fare le chor-
nicie sotto i chorentj del tetto ».

Sono questi tutti i lavori di scarpello che occorrono
pel piano al disopra del portico il quale perciò era ter-
minato a questo tempo.

fol. 42 r. : 1439. Miniato di nardo lengniaiuolo deve

avere per lengniame misurato questo dj 23 dife-

braio 1439 in presenza di frane0 dellaluna 1° (uno) degli

operai ».

In questa nota il nome di Fr. della Luna comparisce
l'ultima volta; in seguito nè egli nè verun altro operaio
si trova espressamente nominato nei conti.

fol. 59 v. Alla data del 18 agosto 1440 a « Pagholo
d'Agnolo cavaiulo si alloga allastrichare sotto levolte
dello spedale, tutte quelle sono dallabitazione dove ano
astare le done e fanciullj et deziadio tutte le chorte ».

Si tratta del lastrico per lo località al sud del chio-
stro di mezzo e per la seconda minore corte, giacché
il primo, come si vedrà subito, è ancora in corso di
costruzione.

fol. 119 r. : « 1444. Lorenzo marochi e salvj suo fi-
gliolo deono avere adi 24 di diciebre (sic) 1444 per
braccia 58 dasse dimezo per fare cientine e per brac-
cia 150 di chorenti dalbero per levolte per tutto dacordo

ss. quindicj ».

Gli assi e correnti sunnominati servivano per lo cen-

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