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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. V
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Müntz, Eugène: Studi d'Iconografia: il ritratto del cardinale alidosi di Raffaello
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0360

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STUDI D* ICONOGRAFIA

IL RITRATTO DEL CARDINALE ALIDOSI DI RAFFAELLO.

on colse nel segno la sagacità degli storici di Raffaello,
trattando del bel ritratto del Museo di Madrid che rap-
presenta un cardinale a mezza figura. Essi l'hanno data
ora per l'effigie del cardinale di Granvelle, ora del car-
dinale Giulio de' Medici, il futuro papa Clemente VII, ora
del cardinale Bibbiena. Quest'ultima opinione è stata so-
stenuta dal Passavant, di cui voglio porre la testimonianza
sotto gli occhi del lettore : « L'originale si trova al Museo
di Madrid, dove per lungo tempo è passato pel ritratto
del cardinale di Granvelle, quantunque questo grand'uomo
di Stato non fosse che in età di diciassette, anni alla morte
di Raffaello. Questo ritratto rappresenta a mezza figura
un personaggio di età matura, visto quasi di faccia, un

po' volto a sinistra. La testa un po' magra, dal naso fino

\

e curvo, dagli occhi vivi con larghe palpebre, rivela in tutti i suoi tratti il tipo italiano. E coperta
da un berretto rosso; il colletto del vestito, egualmente rosso, è fermato sul petto in quattro
punti con doppi bottoni; il braccio sinistro, coperto da una manica bianca, è poggiato sur una
balaustrata di pietra e non lascia vedere che la metà della mano; il braccio destro è abbassato.
Il fondo ò scuro. Bernardo da Bibbiena essendo stato creato cardinale da Leone X il 23 set-
tembre 1513, il ritratto che lo rappresenta col costume di questa dignità non può essere stato
dipinto prima di quest'epoca; ma è verosimile che Raffaello facesse il ritratto del suo amico poco
tempo dopo che questo avesse ricevuto il cappello rosso. Questo ritratto ha una grande somi-
glianza con quello che è a Pitti, soltanto il cardinale sembra un po' più giovane nel primo ;
inoltre gli accessori presentano qualche differenza. — Il ritratto del cardinale da Bibbiena, che è
al palazzo Pitti, offre una grande somiglianza, come abbiamo detto, con quello di Madrid, tanto
per i tratti del volto che per la posa e gli accessori; soltanto il cardinale vi sembra più maturo
che nel precedente ritratto. C. F. de Rumohr (Itaìleniscile Forscìmngen, tomo III, p. 138) afferma
con ragione che Raffaello non ha avuto la minima parte in quest'opera, nella quale si crede
riconoscere la maniera di fare di Girolamo da Cotignola ».

11 compianto Marco Minghetti, di cui il Raffaello riprodusse in diversi punti le opinioni
del troppo arguto e troppo paradossale senatore Giovanni Morelli (Lermolieff), considera egual-
mente il ritratto di Firenze come la replica, anzi come la copia di quello di Madrid. Egli ne
assegna l'esecuzione agli anni 1515-17 (p. 170-71, 274; Bologna, 1885).

I signori Cavalcaselle e Crowe hanno fatto notare per primi che i due ritratti rappresen-
tavano due personaggi distinti senza alcuna analogia nei lineamenti. Io ho svolto nel mio Raphael
 
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