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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. V
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Beltrami, Luca: Le statue funerarie di Lodovico il Moro e di Beatrice d'Este alla certosa di Pavia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0389

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LE STATUE FUNERARIE

DI LODOVICO IL MORO E DI BEATRICE D'EHTE ALLA CERTOSA 1)1 PAVIA

icordano il profondo dolore provato da Lodovico il Moro
per la morte di Beatrice, le due statue giacenti, scolpite
da Cristoforo Solari detto il Gobbo, ora custodite nella
Certosa di Pavia come le sole reliquie del sontuoso
monumento funerario innalzato da Lodovico nella chiesa
di Santa Maria alle Grazie in Milano.

Beatrice, ai 29 di gennaio del 1497, moriva di parto
a soli 23 anni ; era stata nella giornata stessa a diporto
per Milano in carrozzella; aveva pregato sulla tomba di
Bianca Sanseverino, figlia spuria di suo marito ; la sera
aveva danzato. Atterrito perda morte cosi inattesa della
diletta consorte, Lodovico, abbandonate le cure dello Stato
e rifiutando ogni parola di conforto, si era racchiuso in
una camera « tutta di panni negri, serada la finestra, a lume di candela, senza visitatone ». 1
Poi, abbandonandosi ad una reazione di sentimenti religiosi, per un mese di seguito, nella chiesa
di Santa Maria alle Grazie fece ardere cento torcie, e celebrare cento messe di suffragio, alle
quali egli assisteva: più tardi donava alla chiesa molti paramenti ricchissimi di broccato d'oro e
di velluto, argenti, croci, candelieri, il tutto da servire nelle offìciature « per l'anima della quondam
Ill.ma Ducissa felicis memoriae ».2 '

r . , • ' . ' v s. •

In mezzo a tutte queste disposizioni prese per onorare da memoria della consorte, Lodovico
non indugiava a decretare l'erezione di un monumento funerario che avesse ad accogliere deco-
rosamente la salma di Beatrice, predisponendo al tempo stesso l'urna nella quale egli intendeva
riposare, vestito cogli abiti ducali, accanto a lei, « non modo dulci conjugi sed principatu sociae »
come ebbe a scrivere l'imperatore Massimiliano nella lettera di condoglianza a Lodovico. Infatti,
pochi giorni dopo la morte di Beatrice, il duca aveva dato incarico a Battista Sfrondato di com-
perare a Venezia « li marmori da Carrara secondo le misure et pesi haveva ordinato el Gobo, per
fare la fabrica designata in S.ta Maria da le Gratie ».3 E alla fine di giugno di quell'anno, il duca,

1 Vedi Diarii di Marin Sanudo, all'anno 1497.

- L'elenco degli oggetti donati da Lodovico il Moro,
in quella circostanza, alla chiesa di Santa Maria alle

Grazie, venne pubblicato da Girolamo D'Adda, e fu tra-
scritto da un prezioso codicetto in una miniatura del
quale è rappresentato Lodovico in atto di fare la dona-

W


'hi

zione. (Vedi Archivio Storico Lombardo, anno I, fase. I,
e il libro : Il convento e la chiesa delle Grazie, Milano, 1879).

3 Lettere di Battista Sfondrati al duca, da Venezia,
in data 18 aprile 1497. (Vedi La chiesa di Santa Maria
alle Grazie in Milano, Milano, 1879).
 
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