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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. VI
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Boni, Giacomo: Il Catasto dei monumenti in Italia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0455

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IL CATASTO DEI MONUMENTI IN ITALIA

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importanza la tomba di Rotari sul Gargano, superiore come valore assoluto ai gingilli di Teo-
dolinda nella stessa Lombardia e importante nelle Puglie come orma della conquista longobarda,
più di quello che 11011 siano altre cappelle ed edifìci monumentali della stessa regione garganica,
che sono tuttavia o fioriture locali 0 derivati da prototipi da considerarsi alla lor volta come
importantissimi pel tempo in cui sorsero o il paese in cui ammiransi.

Discendendo via via fino al tempo della dominazione francese, da Carlomagno ai Carolingi, al
ix secolo e al x, col suo feudalismo, coi suoi re italici, coi suoi re sassoni, troveremo le stra-
tificazioni di sedimento lasciate da ogni periodo storico e ci sarà possibile di giudicare della im-
portanza dei rispettivi monumenti.

Chi non vorrà dire che dei molteplici ruderi, ma tutti informi, di castelli del secolo xi che
ricordano il dominio della Casa franconia o salica, non siano più importanti d'ogni altro quelli
del castello di Canossa, sotto le cui mura, nel 1077, l'imperatore Enrico IV si aggirava scalzo;
e del poco che ci resta di quell'età memoranda chi non sentirà l'importanza che un edifìcio
monumentale come il duomo di Soana, patria di Ildebrando, lia per la storia e per l'arte, se il
pontefice che lo faceva costruire sapeva far imprimere nelF architettura quella sua austera fie-
rezza con cui umiliava il penitente di Canossa?

Degli esempi non vorrei citarne troppi; mi si conceda tuttavia di soggiungere quanto basta
per collegare il fin qui detto colla statistica topografica degli edifici monumentali.

Senza dipartirsi dal secolo xi, del quale ragionavamo, se vogliamo figurarci le condizioni
politiche dell'Italia verso il 1016, dobbiamo ricordare come le città lombarde, scosso il giogo
dei vescovi-conti, andassero costituendosi in comuni ; Yenezia, Genova e Pisa libere repubbliche
e così via. Nel mezzogiorno invece troviamo le coste adriatiche e joniche occupate dai Greci ;
Capua, Benevento e Salerno governate da principi ; Napoli, Gaeta ed Amalfi prospere repub-
bliche commerciali; la Sicilia in mano dei saraceni. Lasciamo passare alcuni anni, aspettiamo che
un manipolo di avventurieri scandinavi diventi popolo conquistatore, e troveremo, al principio del
secolo xii, tutte queste colonie, principati e repubbliche sommate assieme nella monarchia feu-
dale normanna.

Se, tenendo conto delle cause e degli effetti di tal mutamento, ricerchiamo le cause e gli
effetti del mutamento corrispondente nell'arte di quelle regioni, ci si rivelano fatti importan-
tissimi che riuscirebbero strani e inaspettati 0 inesplicabili a chi 11011 avesse sentore del nesso
che corre fra tutte le manifestazioni dell'attività umana; abbiamo inoltre il modo di giudicare
la importanza relativa dei monumenti d'allora, a noi pervenuti.

Fu in tal guisa che, occupandomi di tanti monumenti normanni nelle Puglie, mi sentii come
attirato verso Yenosa dalle induzioni fatte comparando lo studio degli altri monumenti; ed a
Yenosa, seconda culla dell'eroica dinastia normanna, trovai che l'abbazia della SS. Trinità ò il
loro Pantheon non solo, ma è un monumento più importante per la storia dell'arte normanna
di tanti altri che i critici d'arte prendono come tipi. A Yenosa infatti si trovano raccolti in un
edificio e i ruderi romani che furono esempio di grandiosità nel murare, le sculture saracene,
le longobarde e le romaniche che erano proprie delle varie provincie occupate dai normanni, e
infine le loro proprie decorazioni fantastiche, reminiscenza di quelle che avevano scolpite nell'estremo
settentrione di Europa, ma corrette ed intonate da varie influenze locali. Ci si spiega qui come
l'archite'ttura normanna risentisse poi del greco e dell'arabo a Palermo, del bizantino e del pro-
venzale a Bari.

E per concludere, riassumendo il fin qui detto sulla importanza relativa dei monumenti,
sembra che, dopo elencati, si possano separare in categorie corrispondenti ai diversi periodi
storici a mezzo di statistiche topografiche, e stabilire per ogni categoria una graduatoria del loro
valore e della loro importanza storica ed artistica.

Tale graduatoria potrà servire a scopi amministrativi e come guida nel fare rilievi, foto-
grafie e calchi dei singoli monumenti, per valersene come modello di studio. Ma quanto alla
conservazione, poiché una volta assegnati a ciascuna Amministrazione gli oneri che le spettano,
lo Stato resterebbe quasi libero da vincoli e da pesi; non è più questione di importanza rela-
 
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