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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. I
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Malaguzzi, Francesco: I Parolari da Reggio e una medaglia di Pastorino da Siena
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0069

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38 FRANCESCO MA LAG UZZI

tore, chiama suo amico e maestro di orinoli eccellentissimo, e col quale si accompagnò in parto
del suo viaggio avventuroso da Roma a Firenze nel 1540.

La prima volta che appare, come notò il Campori,1 è al 30 giugno 1518, sotto la qual data
il Libro delle partite nell'Archivio Estense registra lo sborso di venti scudi d'oro, fatto <c M." Che-
rullili da Itezo, per un orologio dovuto al Duca.

M.™ Cherubino dovett' essersi certamente procurata una bella fama nell' arte sua, poiché fu
chiamato a Roma alla corte dei papi e vi rimase probabilmente fino al termine della vita. Ebbe
là onori e pensioni e il benefizio di un canonicato.

In una serie di documenti riguardanti spese di Clemente VII, provenienti nella maggior parte
dagli Archivi di Stato stabiliti a Campo Marzio, a Roma, e pubblicati dal Muntz nell'Archivio
storico dell'Arte, anno I, fase. I, trovo questi lavori da attribuirsi evidentemente a Cherubino
Parola ri :

« 1524, 27 maggio. — A Cherubin da Reggio, mastro per reloi (sic per oriuoli) duchatti cinquanta
di camera per conto d'uno reloi ha fatto alla Santità di N. S. T. S. 1523-1527. (Fol. 58).

« 1525, 31 agosto. — (Al medesimo) per la ligatura di dua diamanti, che si hebano dal mercha-

letto e l'oro in tutto duchatti venticinque.....e più per la ligatura per uno smiraldo e oro che si

dono alla donna di ms. Zanobbio de Medici.....in tatto duch. trenta. (Ibid. fol. 78 v.).

« 1520, 11) dicembre. — Pro m" Cherubino Mutinen. horolagierio S. D. N. mandatur Strotiis ut ei
solvant due. quatuor auri cam. prò eius solita provisione mensis X.bris presentis (M. 1527, fol. 185).

« 1527, 22 febbraio. — Pro d. n. Cherubino de Horganis (?)' clerico Regien. horologij palatii mag.ro
mandatur Dominico Boninsegnis fiorentino ut solvat eidem due. duodecim auri de cam. ad X jul. prò
due. sua solita mercede trium mensium. vid. Xbris, januarii et presentis februarii. (Ibid. fol. 197) ».

E evidente quindi che M.'" Cherubino, oltre godere di uno stipendio fisso presso la corte
papale, era rimunerato pei lavori straordinari che gli venivano ordinati. Lo stipendio di quattro
ducati d'oro al mese per l'impiego di maestro, cioè regolatore, dell'orologio del Palazzo, ne
farebbe credere che anche tale orologio fosse opera di esso M.r0 Cherubino, poiché di solito re-
golatore di un orologio con macchinismi era il costruttore stesso: probabilmente trattavasi di un
vero e proprio orologio da torre, con pesi e ruote.

Nel 1540 il nostro artista fabbricò due orologi pel cardinale Ippolito d'Este, cosi descritti
nel libro del tesoriere Mosti: 3 « Uno tondo eh'è sveglia et sona l'hore; l'altro a torre con una
cubba che sveglia e mostra l'hore». All'artista furon dati in compenso di tal lavoro cento scudi.

L'Archivio Gonzaga a Mantova conserva queste lettere, di grande importanza per l'illustra-
zione dei lavori eseguiti da M.ro Cherubino :

Copia lett. lib. 299 — 1529, 7 settembre.

Alli fratelli de M.ro Cherubino che fanno orologij in Reggio.

Nob. Ex." Se quello orlolio principiato per M.™ Cherubino vostro fratello del quale li fu dato dece
du. d'oro e in termine chel si puosi finire facendoli una cassa simplice senza quelli ornamenti desi-
gnati per Julio romano haveria piacere che me fosse mandato o per voi portato, et quanto più presto
tanto più mi sera grato et de satisfactione suprema. E quando esso orololio non sij in termine de non
potersi finir facendosi la cassa simplice senza li ornamenti p.'' ini farestivi cosa multo grata quando li
ne fosse un altro (die subito le portastivi (pia che vi scrà ben pagato, et portareti anche quello orololio
che è in quel manico de ochiale che li fu dato per conciare, et per questo mando il presente mio cor-
rerò a posta. Majitue, VII. sept.'1 1529.

1 G. Campori, Gli orologieri degli Estensi.

- Il punto interrogativo è messo dal Muntz, che pro-

babilmente interpretò eoìYHorganit In parola Sforzarlis,
:i Camfobi, op. ('il.
 
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