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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. II
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Supino, Igino Benvenuto: Il pergamo di Giovanni Pisano nel duomo di Pisa
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0118

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IL PERGAMO DI GIOVANNI PISANO NEL DUOMO DI PISA 85

fu posta di fronte alla porta della cappella di San Panieri ; altri pur troppo distrutti o dispersi,
o, peggio, barbaramente messi in opera all'epoca dei restauri della chiesa.

Il Fancelli presentò il modellino del nuovo pulpito nel 1626, e il 13 di gennaio ebbe cento
quaranta lire a confa del modello fatto per il pulpito del duomo e nel marzo dello stesso anno co-
minciò il lavoro, che fu terminato tra il 1627 e 1628, come può riscontrarsi nelle partite del
libro di entrata e uscita dell'opera del duomo di quell'epoca. Ma qual fosse la sua configurazione
non è facile dirsi per mancanza di notizie precise e per le molte contraddittorie. 11 Martini, nel
suo Theatrum Basilicate Pisanae, ce lo descrive costruito nel 1624, tutto di marmo, incrostato di
varie pietre, con alcune storie a intaglio della vita di Cristo e della natività di San Giovanni
Battista, attribuite quelle a Giovanni Pisano, queste non dice, ma si sa che furono fatte dal
Cecchi, intagliatore dell'Opera. 1

In un manoscritto poi di anonimo dell'anno 1742, che si conserva nell'Archivio Capitolare, e
intitolato: Descrizione della Chiesa primaziale, del Battistero, del Cimitero detto Camposanto e del
Campanile della città ili Pisa, si legge, a p. 5':

«11 Pulpito ove sogliono nei consueti tempi predicare la parola di Dio se ne ignora e di chi
sia il disegno e chi l'abbia scolpito. Nell'angolo del medesimo vi sono espresse quattro piccole
statue che rappresentano li quattro evangelisti. La statua che vi è sotto significa la Carità ovvero
come credono alcuni l'imagine di Pisa ».

Parrebbe dunque che le storie relative alla vita di Cristo e di San (< io vanni Battista, di cui più
nessuno parla, fossero state tolte per esser poste sulla faccia del parapetto della ringhiera, la quale
apre il passo fra i portici superiori; ma furono i bassorilievi nella ringhiera riadattati per nuovo
cambiamento fatto subire al pulpito, o il pulpito uscito dalle mani del Fancelli aveva le sponde liscie,
incrostate di varie pietre, e negli angoli le sole statue degli evangelisti? Non è facile potersi dire. Il
Da Morrona scrive: « non esser cosa volgare il pulpito in forma esagona, a cui serve d'appoggio una
delle grosse colonne di granito quasi nel mezzo della gran nave. Intorno a lei simmetricamente girano
due bellissime scale di marmo bianco, che, sostenute da mensoloni bene intagliati, conducono alla
sommità del medesimo. La sua pianta non poteva occupare minor luogo per non togliere l'essenzial
bellezza del fusto della colonna. Sul davanti egli è sorretto da due colonnette: molto considerata
quella composta di differenti pezzi di porfido rosso uniti insieme.... L'altra è di broccatello di
Spagna.... Posano ambedue sul dorso di due leoni di marmo bianco, che sotto gli artigli in ser-
vitude astringono due cavalli.

«Sotto il pergamo è situato un gruppo di cinque statuette di marmo bianco, alte due braccia
ognuna. La più eminente, con la corona incapo, con due putti in collo e coll'aquila a' piedi,
Pisa rappresenta, secondo il sentimento di vari storici. Nelle altre effigiate sono le quattro virtù
cardinali. Tanto le statue quanto le nominate colonne servirono già di ornato, egualmente che i
bassorilievi dei quali parlammo, all'antico pulpito del coro.

«Sotto l'Operaio Curzio Ceuli fu innalzato questo nuovo pergamo nell'anno 1607 per opera
di un certo scultore francese molto stimato, il quale l'incrostò di varie pietre, L'ornò negli an-
goli dei piccoli simulacri degli evangelisti e vi aggiunse le suddette cinque statuette ». '

E sta tutto bene, fuori che la data della ricomposizione, che, come si è visto, fu proprio tra
il 1627 e i primi del 1628.

1 « Suggestum, seu moeniarium regiae januae immi-
lieti-, et in medianam navim porrectum, per quod patot
internua aditus de uno latero navium, seu porticuum su-
pernarum ad aliud, totuni est marmoreum, totumque
vai iis lapidibus, et elegantibus opere anaglyphico caela-
turis Sacra D. N. Jesu Christi Misteria, ac D. Joannis
liaptistae Nativatatem exprimentibus, exornatum. Sug-
gestum hoc demptis parastatis, ac praedicta 1). J. liapti-
stae Nativitate a praelaudato Joanne Pisano BCulptore

anno 1820 fuit absolutum. Idem opus olim choro adhere-
bat, ut notat oculari! testis Vasarius, lib. 1, p. milii 105
ac ibidem acta 2. Conoilii Pisani lecta fuisse autumno ;

anno tumeii 1624 Ut ex monumenti^ ipsius Basilica*

oruitur, ex votovi supradicto loco in euin, ubi oernitur,
translatum fuit» (Theatrum Basilicae Pisanae Joaephi
Marlinii, Komae, 1705, p. 27).

- Da Morrona, Pisa illustrata nelle urli di I tlis< tino
voi. I, p. 301 e seg.
 
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