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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. II
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Kristeller, Paul: La Xilografia veneziana
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0137

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104

PAUL KRISTELLER

di Rivoli, è contestata già per il fatto che fuori di quello non si conoscono libri stampati nè
dal Giunta nè dal Codeca prima del 1489; la prova decisiva, che questa edizione non possa
essere stata stampata prima del 1490, fu messa fuori dal Pisher nella sua Introduction to a Ca-
talogne of the early italian prints (p. 319): il libro è dedicato a « Isabella, consorte dello illu-
strissimo signore zua Galeazzo sforza potetissimo duca di Milano: & madona beatrice cosorte dello
illustrissimo signore Ludouico sforza dignissimo duca di Barri... ».' I matrimoni di queste coppie
non ebbero luogo che l'uno nel 1489, l'altro nel 1490.

Non posso pure tacere il mio dubbio intorno all'esattezza della data del Nicolaus de Lyra,
s. 1. e a. « vers 1480 » (Rivoli, p. 11). Gli esemplari della voluminosa opera del Lyra si trovano
spesso composti da parti di differenti edizioni.

Con ragione l'autore ha notato l'importanza e nello stesso tempo la diversità di stile delle
tre grandi incisioni che adornano i primi capitoli del Supplementum Chronicarum di Iacobo
Filippo Bergomense del 1486, e con giusto criterio, mi pare, egli ha riconosciuto nel disegno
dei rapporti colla scuola del Pollaiolo. Ma non credo che perciò si debba mettere in dubbio con
lui la loro origine veneziana. Queste incisioni trovano un'analogia stilistica, secondo me, in una
xilografia che adorna il frontispizio del libro di Frate Cherubino da Spoleto, Spirituali* vitae
compendiosa regala (Venezia, s. a., Rivoli, p. 73) e che l'autore ha messo a torto nel principio
del secolo xvi. La sua critica poco favorevole intorno a questa incisione mi pare meno giusti-
ficata che la sua sorpresa d'aver incontrato in un libro stampato, come crede lui, nel Cinque-
cento, un'opera cosi primitiva. La maniera dell'intaglio, le linee delle pieghe un po'grosse e
rozze, curvandosi e terminando con degli uncini, il disegno del viso, gli spazi neri fra le grandi
foglie e le frutta dell'albero, tutto mostra una grande affinità colle tre incisioni del Bergomense,
alle quali è tanto inferiore quanto mi pare che sia anteriore. Se anche il libro stesso non fu
stampato verso il 1480, come credo io, di certo la xilografia appartiene a questo tempo. (Vedi
la riproduzione, p. 101).

Queste incisioni del Bergomense e del Cherubino possono servire benissimo per illustrare
la transizione dal primo al secondo periodo.

Allo stesso periodo dobbiamo assegnare ancora una serie di xilografie importantissime che
si trovano nella prima edizione figurata delle Meditazioni di San Bonaventura, stampata nel 1487
in Venezia da leronimo de Santis e Cornelio suo compagno. L' unico esemplare che si conosca
fino adesso di questa edizione non ricordata dal duca di Rivoli, si conserva nella biblioteca Casa-
natense in Roma. Le undici incisioni (alte 171 a 173, larghe 133 a 135 millimetri), che gli danno
il pregio, rappresentano i principali avvenimenti della vita di Cristo, dalla risurrezione di Laz-
zaro fino a quella di Cristo.

Queste incisioni ci mostrano una maniera del tutto particolare e non trovano analogie fra
le opere conosciute finora. Mi paiono d'una importanza straordinaria per il merito del disegno
interessantissimo e affatto originale, come per la tecnica dell'intaglio. Non soltanto l'aspetto delle
prove e la grande quantità di rotture del legno indicano che siano assai anteriori alla data della
stampa del libro, ma anche lo stesso carattere dell'intaglio dimostra che queste incisioni sono
produzioni dei primi tempi della xilografia veneziana.

I tratti delle pieghe lunghi e stretti e terminanti con uncini, e le linee, che indicano i capelli,
curvate in un modo un po' stereotipo, e il disegno degli occhi e delle sopracciglia fanno vedere
una tecnica simile a quella delle incisioni del Cherubino e del Bergomense ; mentre che tante
altre caratteristiche, come la fattura del tutto particolare dei visi troppo grandi e delle mani

p. 184, n. 633) cita ancora una terza edizione, del
17 marzo 1482, la quale di certo non deve la sua esi-
stenza nella letteratura bibliografica che ad un errore.
Nell'esemplare dell'edizione del 1483 della bibl. Ales-
sandrina in Roma (Inc. 80) le estremità delle righe del-
Yexplicit non sono stampate bene, così che si legge

infatti MCCCCLXXX1I invece di MCCCCLXXXIIT.

1 Così nella edizione del 1494; quella del 1483 per
errore di stampa tralascia un passo, così che si legge:
«......Madonna ysabella cosorte del illustrissimo si-
gnore lodouico sforza dignissimo dueha di barri____ ».
 
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