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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. III
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Marazza, Ambrogio: I Cenacoli di Gaudenzio Ferrari
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0181

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Ufi

Io non avrei più dunque dovuto pensare alla tavola novarese ; ma il desiderio di contribuire
a togliere, se non altro, popolarità ad un errore che corre ancora su molte labbra ed in molte
guide locali, e nel quale è implicato il nome di Cesare da Sesto, m'indusse a scriverne qualche
cosa. D'altra parte m'inducono a trattenermi su di ciò, molto più lungamente di quanto aveva
da principio creduto, la bellezza stupenda dell' opera e il desiderio, che occupandomene mi venne
di ricordare insieme tutte le altre pur bellissime Cene di Gaudenzio. E ne vale la pena, tanto
più che esse furono stranamente affatto dimenticate dal Bossi nel suo Cenacolo, 1 non escluse
quelle in cui l'imitazione leonardesca era evidente.

A dissipare ogni equivoco, dirò anzitutto che la Cena di cui parlo, per testimonianza di

Fio. 2". Natività di Gesìt
nr GaJudeuzio Ferrari in Varallo.

(Fotografia Fortino).

autorevoli persone del luogo, era una volta nella Cappella del Sacramento, nella stessa cattedrale ;
poi, rifatto l'altare, fu trasportata nella Sala del Capitolo, indi, ultimamente nella Sagrestia In-
feriore. E la medesima dev' essere quella appunto che nel Colombo si dice essere stata una
volta nella Cappella del Sacramento e nella Sala del Capitolo alla fine del secolo passato, colo-
rita a tempera, nello stile della prima maniera, in seguito offuscata con olio, ed averne il Prina
nella Raccolta delle più eccellenti pitture della Città tenuto parola, ed ignorarsi al presente dove sia.2
Pare che queste notizie del Colombo, certo non esatte, abbiano avuto origine dalla falsa
attribuzione a Cesare da Sesto. Non è punto vero poi, come è facile a rilevarsi, che quella Cena
sia stata colorita a tempera.

1 1M Cenacolo di Leonardo da Vinci; libri quattro di Giuseppe Bossi, Pitture; Sfilano, Stamp. Reale, 1810.

2 L. e, p. 44.
 
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