Archivio storico dell'arte (5.1892)

AMBROGrO MARAZZA

fresco, che si deve ritenere, come già dissi, per autentico del Lanino, pregevole sopratutto per il
suo colorito, per la scioltezza delle pieghe e per le sue buone espressioni, il Bordiga 1 aveva,
fin dal 1821, riconosciuto il ritratto di Gaudenzio nell'apostolo di profilo a sinistra della Ver-
gine (fig. 16').

Eiprendendo le Cene, il Colombo,2 erroneamente riportandosi alla Gazzetta ili Milano del
12 ottobre 1809, dice attribuito a Gaudenzio un Cenacolo a tavola rotonda con figure al naturale
e col Cristo in piedi, scoperto sotto il nitro nell'Oratorio Segreto di Santa Maria della Passione,

Fio. 9*. Cenacolo di Leonardo da Vinci nelle Grazie di Milano.

vicino al campanile dei Monaci di Sant'Ambrogio di Milano. Tale oratorio, chiuso da oltre un
secolo e convertito nel 1868 in una cantina, fu di poi distrutto.

Ma la Gazzetta dice il contrario, che tale Cenacolo cioè, trasportato con altri affreschi sulla
tela per ordine dell'Avv. Michele Cavaleri, è lavoro esclusivo di Marco d' Oggionno. Non conosco
a chi tali affreschi, compreso il Cenacolo, sieno stati alienati, nò approdarono a qualche cosa le
ricerche per me gentilmente fatte dal Marchese Carlo Ermes Visconti di Milano : ad ogni modo
dirò che il Signor Enrico Cernuschi, il quale acquistò la Collezione Cavaleri, mi scrive da Parigi
non solo di non possedere detto Cenacolo, ma che nemmeno nel vecchio catalogo della Colle-
zione, da lui posseduto, era enumerato.

Quel che mi pare si possa concludere si è che il Cenacolo non fosse opera del Ferrari,
poiché il Caffi 3 trovò nei libri della Confraternita della Passione, come solo nel 1563 (il Ferrari

' Notìzie, p. 50.

2 Colombo, libro citato, p. 126.

* Memorie Ambrosiane, 18G9.