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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. IV
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Ricci, Corrado: Giovanni da Siena
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0307
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266 CORRADO RICCI

L'ultimo documento che riguardi a Giovanni vivo è del 23 luglio 1438. Consiste in un man-
dato di quattro ducati d'oro perchè si rechi ad Assisi a sciogliere un voto in nome di Marghe-
rita moglie di Leonello: « Mandato Illu. domini nostri, domini Marchionis Estensis etc. vos domini....
factores generale» ipsius davi faciatis Johannj de Senis ducatos quatuor aurj, prò eundo Assisium prò
qttodam roto prò solvendo nomine Blu. domine domine Margarite Estensis. Franciscus de Libanorijs
scripsit xxiij iulij 1438 ». 1

Tornò Giovanni da Assisi':* Morì per malattia o per qualche disgrazia nel lungo viaggio, lunghis-
simo pei tempi e per lui vecchio? Ammalò poco dopo il suo ritorno presso gli Estensi? Chi lo sa?
Certo egli non sopravvisse di molto al luglio del 1438. Tutt'al più possiamo pensare eh' ei finisse
la vita intorno al 1440. Del seguente anno abbiamo un documento che ci prova ch'egli era già
morto: « 1441. M.° Carlo de' dare per cagione de la spesa che andò a colare el ramo che se
zellò in lo fornello et fo miara L. 30. Et de' dare per lo callo del dicto ramo ad Libre 10 per
centenaro de ramo monta libre 300 de ramo. Se dicto ramo se zellò fo deffecto de li magistri
che dormì la nocte apresso al fornello perchè de dieta spesa lo 111. nostro Sign. non de' pagare
niente. Et de' dare per la spesa di decto ramo che se messe ad collare al fornello che fe' fare
M.° Zohanne da Siena et volse che se colasse ad suo modo . non se posse colare . et poi se rope
el fornello . et butò el ramo per casa et per la forma che se guastò soto terra.... L. 60. Et
de' dare per lo callo de dicto ramo a libre 10 per cento de ramo che vene 11. 270. M.° piero
non doveva fare ad senno de m.° Zohanne da Siena pere/tè d'irto M: '/oliatine non se intenderà de
questo mestiero, et chi ha facto il danno pagi le spese et perciò lo Illu. nostro Signore non
de'pagare niente, etc.».2 La testimonianza di Leonello che Giovanni non s'intendesse di far
bombarde, avrebbe bisogno di conferma, prima di tutto, perchè, come ci dice lo stesso docu-
mento, non fu lui che condusse a fine la fusione; in secondo luogo, perchè abbiamo veduto
ch'egli avea fatte (e con buon esito) altre bombarde pel Comune di Bologna sino dagli anni 1400
e 1401. Comunque sia, è chiaro che le parole del documento « non se intenderà » dimostrano che
l'ingegnere senese era morto. Infatti in un'altra scrittura, di poco posteriore, del primo feb-
braio 1442 è scritto: « Quondam m. Johannes de Senis ».:i Inutile, dunque, seguire più il Campori
in quelle sue congetture dove s'affatica a provare che un Giovanni da Siena ufficiale sopra te
stai/enei 1450 e un Giovanni da Siena marangone nel 1451 dovevano essere altre persone dal
nostro architetto! Egli aveva tirate le cuoia da un buon decennio!

Corrado Ricci.

1 Arch. di Stato in Modena - Camera marchionale - Registro ili Mandati, 1441-42, e. 31.
Registro ili Mandati, 1436-38, a c. 210. 3 Arch. di Stato in Modena - Camera marchionale -

- Arch. di Stato in Modena - Camera marchionale - Registro ili Mandati, 1441-42, c. 172.
 
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