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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. IV
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Beltrami, Luca: La capella di San Pietro Martire: presso la Basilica di Sant' Eustorgio in Milano
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0311

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270

LUCA BELTRAMi

culi» marmorei» », disposizione che dal Taegio (De Insigni» Ord. Praed. Diss. Ili, lil>. Ili, p. 193
verso) è più chiaramente indicata « Communitm Mediolani oh S. Martyris reverentiatn circi/ prae-
nomindtam archatn cortinam ferream tolde pulchram, cum aquilis et leonibus fabbricar} fedì ».

Lo stesso Taegio, nel lib. Ili, Monum., pag. 142, accenna a questa cancellata colle pa-
role: « marmorei ridirò colore cancelli» dicendola cominciata già prima del 1812, assieme al
pavimento di marmo bianco e nero, scherno Praedicatorutn, e cioè dei colori dell'ordine domenicano.
Dal che si può arguire come l'inferriata, colla quale veniva impedito l'avvicinarsi dei fedeli
all'arca del Santo, fosse sostenuta da colonne in marmo rosso, portate probabilmente da leoni, e
sorreggenti delle aquile.

Aumentando sempre più la venerazione per il sepolcro e le oblazioni dei fedeli, si pensò alcuni
anni dopo ad erigere un sontuoso mausoleo, interessandosi a ciò lo stesso Azzone Visconti, si-
gnore di Milano, e lo zio di questi, Giovanni, vescovo di Novara; l'opera venne affidata allo
scultore pisano Giovanni di Balduccio,1 il quale, per il prezzo di circa duemila ducati d'oro, la
condusse a termine nel 138!) dopo tre anni di lavoro; e l'anno successivo, Giovanni Visconti,
arcivescovo di Milano, nell'occasione del Capitolo generale dell' ordine domenicano, trasferiva il
corpo di San Pietro Martire nel mausoleo, mentre la testa del Santo veniva collocata in un pre-
zioso tabernacolo d'argento donato dallo stesso arcivescovo.8

*

* *

Il monumento consiste in una ricca urna funeraria di marmo bianco, sostenuta da otto pi-
lastri in marmo broccatello di Verona: otto statue aderenti ai pilastri, e poggianti sopra mensole
portate da animali e chimere, rappresentano le Virtù, e precisamente — secondo la indicazione incisa
sulla tavola del capitello corrispondente ad ognuna delle figure— Fhustitia, Tetnpèrantia, Fortitttdo,
Prudentia, verso la fronte del sarcofago, e Hobedientia, Spes, Fides, Cdritas, nella fronte poste-
riore. I capitelli di questi pilastri si allargano a forma di graziosissime mensole, per meglio sor-
reggere il sarcofago, le cui pareti verticali sono decorate con ricchi bassorilievi rappresentanti
i principali episodi della vita del Santo: la composizione centrale della fronte anteriore rap-
presenta la consegna, fatta da Innocenzo IV al generale dei Domenicani, della Bolla di canoniz-
zazione sulla quale si legge: mnetorwn martinetti cathalago duxìmus ascribendutn (sic): a sinistra
è rappresentata la esposizione del corpo del Santo alla venerazione dei fedeli, fatta dall'arcive-
scovo Leone da Perego : a destra la scena miracolosa della tempesta sedata dal Santo per in-
vocazione dei naviganti. I tre bassorilievi della fronte posteriore rappresentano : il miracolo della
favella data dal Santo ad un muto, in presenza del popolo radunato davanti la chiesa: il mi-
racolo della nuvola invocata dal Santo per proteggere dai raggi del sole i fedeli che ascoltano
la predicazione sulla piazza della chiesa: lo varie guarigioni di infermi ottenute dal Santo.

Dei due bassorilievi che adornano i lati minori del sarcofago, quello a sinistra rappresenta
il martirio di San Pietro nel bosco di Farga, mentre quello di destra pare voglia raffigurare il

1 Giovanni di Balduccio, diHcepolo forse di Andrea
Pisano, ebbe a scolpire in Milano anche la porta di
Santa Maria in Brera, che andò distrutta e dispersa
nello scorso secolo, come risultava dalla iscrizione che
si leggeva sull'architrave della porta stessa : mcvcxlvii .
O'/nporc praelationie fratria Guillelmi ile Corbetta prae-
lati hujus dontus, magister Johannis Balducii tic Pigi»
haedificattit hanc portarti, li -|- (sigla degli Umiliati di
Brera).

2 I Torriani prima, poscia i Visconti spiegarono un
grande interessamento per la basilica, richiamandovi la
devozione e le offerte del popolo, per modo da arricchirla

sempre più di opere d'arte: i Visconti, prendendo a pro-
teggere il potente ordine dei domenicani, a partire dal-
l'arcivescovo Ottono Visconti, ampliavano verso il 1280
il chiostro annesso alla basilica, riparavano le navate
minori di questa, ed innalzavano l'ardita torre alta
m. 75 (1207-1309): sviluppavano gradatamente il fianco
pittoresco della basilica, colle cappelle contenenti i mau-
solei di Matteo, Stefano e Oasparo Visconti. Era quindi
seguendo una tradizione di famiglia che nel 133!) l'ar-
civescovo Giovanni, ed Azone Visconti provvedevano
all'erezione del ricco mausoleo di San Pietro Martire.
 
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