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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. IV
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Beltrami, Luca: La capella di San Pietro Martire: presso la Basilica di Sant' Eustorgio in Milano
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0315

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27 1

LUCA BFILTRAMI

rappresentanti Angeli, Cherubin, Troni, Dominationes, Virtutes, Potestas, Principatm, Archangeli,
ricingono il coperchio in corrispondenza dei pilastrini sorreggenti l'arca. Sul coperchio s'innalza
una edicoletta a tre cuspidi, nel mezzo della quale sta la Vergine col Bambino fiancheggiata
dalle statue di San Domenico e di San Pietro Martire, mentre la cuspide mediana termina colla
statua di Cristo, e le laterali colle due figure di Serafini. A completare la descrizione sommaria
del mausoleo, non rimane che ad accennare alla ornamentazione della faccia inferiore del sar-
cofago, la quale è divisa in tre comparti quadrati, decorati con croci: molte parti della decora-
zione, tanto architettonica che figurativa, portami le traccie di dorature : le iscrizioni scolpite
nel marmo erano un dì riempite di stucco nero che le rendeva più leggibili, stucco nero che
venne impiegato altresì per animare gli occhi delle figuro scolpite. Si noti infine come le otto
sfatile degli angeli portassero un dì le ali le quali, secondo gli indizi delle attaccature, dovevano
essere in metallo dorato.

Nel 1424, secondo una nota mss. del padre Allegranza, il duca Filippo'Maria ricinse il

Fra. 5".

mausoleo del Balduccio con uno steccato di 84 colonnino binate a due colori, bianche e rosse,
rifacendo il pavimento di marini bianchi e neri.

*

* *

Una tavola dipinta, a fondo d'oro, conservata tuttodì nella cappella di San Pietro Martire —
rappresentante il fiorentino l'igeilo Portinari in ricca veste bianca ricamata a fiorami, ginoc-
chioni in atto di preghiera dinanzi la figura di San Pietro benedicente, colla palma del martirio
e un libro nella mano sinistra — è stata forse la origine della tradizione che il Santo fosse ap-
parso in visione a Pigello Portinari nel 1462, e gli avesse ordinato di erigere una cappella nella
quale il di lui corpo fosse onorevolmente custodito: la tavola, in condizioni ormai deplorevoli
per le manomissioni subite, porta sul lembo inferiore questa iscrizione : Pigellus Portinarius

Nomi.IS ploeentinus hfjcs sacelli A fundamenti8 erector anno domini 1462 « parole HOH

da Giovanni Visconti vescovo ili Novara, clic in appresso
lìi arcivescovo di Milano: altri cinquanta da Azone Vi-
sconti signore di Milano, con sessanta carri di calcina
per i fondamenti e per la base sopra cui l'arca dovea
innalzarsi, con venti di più per le indorature. Finalmente

trenta da un certo Erasmo Hoggia notaio dell' Ufficio di
provisione di questa città, oltre ad altri milanesi e fio-
rentini che, secondo il Taegio (Chron. mss., parte II,
fol. 191 r.) vi contribuirono con molte ed abbondanti
limosino ».
 
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