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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. IV
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Fasc. V
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Boni, Giacomo: Il leone di San Marco: (bronzo veneziano del milleduecento)
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0353

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307

In ogni modo il leone ora già a posto noi 1293, quando si ordinava di ripararlo:

Die decima ijinnlo Muli] (MOCXC1II)

Item, quod Leo, qui est supra columpnam, debeai aptari de denari}» qui aceipientur de. gratta
Vini vi lignaminis. (Archivio di Stato di Venezia. Deliberazioni del maggior Consiglio, Pilosus).

Gli orafi medioevali, e un po' anche quelli del Rinascimento, erano per lo più abili fonditori.
Taluni riuscirono insigni scultori e pittori. I veneziani acquistarono meritata fama di valentissimi ;

TOPE DI SANCiri

(Inilia ('entralo).

un'intera strada, presso il ponto di Rialto, conserva tuttora il nome di Ruga degli orefici. In
un diploma del 15 aprile 1296, conservato nell'archivio di San Nicola di Bari, si legge che
Carlo 11 d'Angiò donava a quella basilica una mitria, cum lapidibus ci pernis ad opus Veneciarum,
un vaso d'argento, cum mimili* ile opere Veneciarum, nonché duo magna candelabra de cristallo
munita argento od opus Veneciarum.

*

* *

Archeologi o critici, in gran numero, hanno fatto il possibile per soverchiarsi l'un l'altro
ncll'esporre teorie sempre più ardite sulla origine e sulla provenienza del leone di bronzo di

Archivio ut or M itif Arie - Anno V Fuse. V. 2
 
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