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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. IV
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Fasc. V
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Boni, Giacomo: Il leone di San Marco: (bronzo veneziano del milleduecento)
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0356

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GIACOMO BONI

La testa leonina del Heraion presso Argo, e quelle del Partenone, hanno la criniera a spatole
striate la quale non incomincia sotto il labbro inferiore, e nella loro modellazione non furono
considerate scultorie le sopracciglia e i baffi, sicuri contrassegni di medioevalità nel leone ve-
neziano.

Fra i leoni greci a noi pervenuti sono pur degni di considerazione quelli del mausoleo d'Ali-
carnasso (350 av. Cristo), e, per confronto col verismo degli assiri, il leone neaieo nel basso-
rilievo dorico di Santa Maria sopra Minerva a Roma, il (piale ci fa tornare in mente il pericolo
corso da Pasiteles (il Vasari della costa greca d'Italia) (piando, artista coscienzioso com'era,
trovandosi al porto dove erano arrivate le fiere dall'Africa, intento ad osservare un leone chiuso
in gabbia, scappò fuori una pantera.

La idealizzazione continuò il suo svolgimento finche fu raccolta dai primi cristiani, che dei

I.KONT. DKI, SKl'OLCRO DI MAUSOI-O
in Alicarnasso.

sei simboli assiri rifiutarono l'aratro e il fico, e presero i^li altri quattro per gli Evangelisti, asse-
gnando a San Marco il leone, che bisantineggiò nei mosaici a fondo d'oro sui pennacchi delle
cupole, o nei bassorilievi sulle transenne delle iconostasi, fiero nella sua goffaggine, ma come
imbacuccato di armatura a maglia saracena con museruola a lame snodate, lo troviamo ripetuto
più volte attorno alla fontana dell'Alhambra; e da quell'armatura sembra uscire per offrirsi come
emblema degli ideali cavallereschi svolgentesi dagli ideali religiosi delle crociate.

Nel secolo xn i principati e repubbliche del mezzogiorno d'Italia erano stretti fra le
branche del leone normanno, e di leoni troviamo esempi innumerevoli in quell'Apulia centrale
che fu la prima conquista dei normanni in Italia, da essi prediletta e adornata di tanti sontuosi
monumenti.

Contemporaneamente Venezia, che aveva eletto San Marco come suo patrono, e ne portava
il simbolo d'oro, come segnacolo, nel campo cremisi dei suoi vessilli, faceva collocare sulla co-
lonna della Piazzetta il leone di bronzo rivolto a levante.

Fra il leone di Venezia e quelli normanno-appuli v'è analogia, come tra produzioni coeve
e che hanno modellazione ed accessori congeneri. Tralasciando i leoni araldici della torre del porto
di Monopoli, troppo arcaici, troveremo invece leoni romanici del periodo normanno, i più fieri
 
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