326
FRANCESCO MALAGUZZI VALERI
Questo artista doveva certamente godere bella fama, poiché, molti anni dopo il ricordato,
gli veniva commesso un altro lavoro di non minore importanza ; ma questa volta non per Reggio,
dove però pare si fosse stabilito ed esercitasse abitualmente la sua professione. Nel 1476 i frati
di San Francesco di Lugo gli davano l'incarico di costrurrc gli stalli pel coro della loro chiesa,
secondo il disegno presentato dall'artista e dietro compenso di centocinquanta ducati d'oro. Il la-
voro fu eseguito a Peggio e i frati scelsero a loro rappresentante in questa città il conte Valerio
Malaguzzi, che curò la spedizione dei pezzi intarsiati e intagliati. 1
PARTE SUPERIORI': DEE EECHilO DELLA CATTEDRALE.
Sullo scorcio del quattrocento le notizie d'intagliatori e lavori di tarsia a Reggio sono anche
più copiose : cercherò di ricordare i più notevoli.
Nel 1481, narra l'Affarosi nelle sue Memorie di Stai, Prospero, che il vescovo Filippo Zoboli e
Andrea suo fratello avevano fondato « il monastero sotto l'invocazione del N. S. Gesù Cristo in luogo
appunto dov'era l'antica chiesa e priorato di San Marco, chiamandovi ad abitarlo i canonici regolari
della Congregazione di San Salvatore di Venezia...... Cominciossi pertanto la detta fabbrica a
spese della nostra Abazia dall'abate D. Filippo, facendola ornare con marmi, colonne e macigni,
miserabile avanzo dell'antico distrutto monastero di San Prospero ». Finita la chiesa annessa al
monastero, si pensò ad arricchirla di stalli lavorati a tarsia. Ciò rilevo dal relativo rogito che
porta la data 21 marzo 1484. 2 L'intagliatore maestro Paolo di Pietro da Venezia si obbligò,
con Filippo Zoboli, vescovo di Comacchio, di costrurre gli stalli del coro, dietro compenso
1 Archivio notai-ilo di Roggio. Noi Pai-inetti Fran- 1 V. in appendice.
Cesco, 28 ottobre, 1576.
FRANCESCO MALAGUZZI VALERI
Questo artista doveva certamente godere bella fama, poiché, molti anni dopo il ricordato,
gli veniva commesso un altro lavoro di non minore importanza ; ma questa volta non per Reggio,
dove però pare si fosse stabilito ed esercitasse abitualmente la sua professione. Nel 1476 i frati
di San Francesco di Lugo gli davano l'incarico di costrurrc gli stalli pel coro della loro chiesa,
secondo il disegno presentato dall'artista e dietro compenso di centocinquanta ducati d'oro. Il la-
voro fu eseguito a Peggio e i frati scelsero a loro rappresentante in questa città il conte Valerio
Malaguzzi, che curò la spedizione dei pezzi intarsiati e intagliati. 1
PARTE SUPERIORI': DEE EECHilO DELLA CATTEDRALE.
Sullo scorcio del quattrocento le notizie d'intagliatori e lavori di tarsia a Reggio sono anche
più copiose : cercherò di ricordare i più notevoli.
Nel 1481, narra l'Affarosi nelle sue Memorie di Stai, Prospero, che il vescovo Filippo Zoboli e
Andrea suo fratello avevano fondato « il monastero sotto l'invocazione del N. S. Gesù Cristo in luogo
appunto dov'era l'antica chiesa e priorato di San Marco, chiamandovi ad abitarlo i canonici regolari
della Congregazione di San Salvatore di Venezia...... Cominciossi pertanto la detta fabbrica a
spese della nostra Abazia dall'abate D. Filippo, facendola ornare con marmi, colonne e macigni,
miserabile avanzo dell'antico distrutto monastero di San Prospero ». Finita la chiesa annessa al
monastero, si pensò ad arricchirla di stalli lavorati a tarsia. Ciò rilevo dal relativo rogito che
porta la data 21 marzo 1484. 2 L'intagliatore maestro Paolo di Pietro da Venezia si obbligò,
con Filippo Zoboli, vescovo di Comacchio, di costrurre gli stalli del coro, dietro compenso
1 Archivio notai-ilo di Roggio. Noi Pai-inetti Fran- 1 V. in appendice.
Cesco, 28 ottobre, 1576.