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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. VI
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Ridolfi, E.: La basilica di San Michele in Foro in Lucca
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0460

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410

E. RIDOLFI

monastero le sia stato annesso fino al secolo XI, nel quale vedremo il vescovo Giovanni JI im-
prendere a fondarne uno presso la chiesa stessa.

Dobbiamo dunque per l'esattezza storica rifiutare come documento di fondazione della chiesa
di San Michele in Foro quelli che gli studiosi che ci precedettero ritennero poterle applicare;
ma non però ne va sminuita l'antichità della sua origine, e forse anche si aumenta, giacché è
fuor di dubbio che essa sussisteva già da tempo indeterminato nel 795, parlandosi in tal anno
della chiesa Beatissimi Angeli sita ad Foro in una pergamena dell'Archivio arcivescovile, per la
quale Gundolperto del fu Gumperto le donava una sua casa ed i beni che possedeva in Ciso-
gnana;1 e in quell'anno e nel susseguente in cui riuniva altre offerte, la chiesa stessa era
governata dal rettore Gudiprando. 2

Che poi nel secolo IX fosse provveduta d'assai beni, lo abbiamo già veduto dal citato atto
dell'anno 845 con che veniva conceduta in commenda al già conte Agano;edè comprovato da
altri degli anni 8G4 ed 884 coi quali dai vescovi Geremia e Gherardo venivano permutate varie
parti de' suoi possedimenti. 3

Crederemmo però di dover ritenere che le chiese costrutte di questi tempi, in tanta molti-
pi icità fossero in generale modestissime fabbriche e la più parte piccoli oratori, alcuni de' quali
con una casa unita, atta a dar ricovero a poche persone dell'uno o dell'altro sesso. Osserva il
Muratóri, che i monasteri in quell'età, sia di uomini, sia di donne, si componevano di pochissimi
individui, e questa era la ragione per cui vedevansi sorgere e cadere in breve tempo; e
moltissimi esempi potrebbonsi addurre a conforto di tale sentenza. Anche nel caso nostro ben
presto sperdiamo le tracce di varie delle chiese di San Michele già nominate e dei loro mona-
steri, ed un fatto che sta a comprovare luminosamente la poca importanza di quegli edifizi, lo
abbiamo esaminando le carte che si riferiscono alla chiesa di San Michele edificata da Pertualdo
nel 721 con un monastero annesso. La lettura dell'istrumento col quale il fondatore prefiggeva
che i monaci che l'abitassero, dovessero ricoverare e soccorrere il meschino, la vedova ed il
pupillo, e l'assai ampia dotazione fattale, ci potrebbero fare avere tal chiesa ed il monastero
unitole in concetto di vaste e grandiose fabbriche ; eppure morto Pertualdo il figliuol suo Peredeo
le trasferì in altro luogo; il che certo non avrebbe fatto se si fosse trattato di ampie moli a
grave spesa costrutte.

Queste considerazioni ci condurrebbero di per sè sole a pensare che anche la chiesa di
San Michele in Foro non dovesse avere in que' secoli importanza molto maggiore di altre dello
stesso titolo, nè per la sua vastità nò per ricchezza della costruzione; ma bensì che l'acquistasse
in tempi assai posteriori.

Sorgeva sì nel luogo della città che altre volte abbellivasi del romano Foro, molto proba-
bilmente decorato della basilica, con [tortici marmorei e con statue, come si conveniva a nobile
municipio, a città che possedeva antiteatro, teatro, terme e templi sontuosi ornati di graniti e
di ricchi marmi orientali, e come ne fanno fede le moltissime colonne con le quali furono poi
edificate tante delle basiliche cristiane; ma quel luogo era ora ingombro di meschine casipole
costruite sulle rovine degli antichi edifizi, nè' sol di case, ma pur d'orti e di siepi. Se non aveva
affatto perduto il suo antico nome, dovevasi non già ai monumentali avanzi delle nobili fabbriche
che vi sorsero un tempo, ma piuttosto a quella popolare tradizione che vediamo tuttavia quanto
è tenace nel conservare ai luoghi delle città e dei contadi i nomi primitivi, anche quando non
più vi rimanga vestigio della cosa per cui il nome era stato assegnato; tradizione per altro, nel
caso nostro, che conservava il nome senza che più se no intendesse forse il significato; il che
ci par comprovare il modo con che il luogo trovasi designato nelle scritture, cioè ubi dicitur
fora, e loco dicto << [oro, e anche a [ore, adfore, ed affore. 1 I n fosso che percorreva la città da

' Mini, i- doc. cit., t. IV, parte I, doc. 115.
- Mem. e doc. cit., I. cit., digsert, V, p. 409, Dota.
'■' Mem. e doc. cit., t. IV, parti' II, append., (loc. 1, e
t. V, parto II, doc. 934.

4 Con tutti questi diversi modi si lègge indicata la

nostra chiesa in molte pergamene fino al secolo xii.

V. perg. di Santa Maria ('orteorlandini nel H. Ardi, di
Stato in Lucca.
 
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